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mercoledì, Settembre 18, 2024

24 DICEMBRE: Non per tutti è Natale.

24 dicembre, non per tutti è Natale è una riflessione del mio amico Marco Manna, un camionista di Torre del Greco che ha condiviso su Facebook.

24 dicembre, non per tutti è Natale è una riflessione del mio amico Marco Manna, un camionista di Torre del Greco che ha condiviso su Facebook.

“È passata la mezzanotte, per chi crede ancora che il Natale sia una festa religiosa, ha da poco messo il bambinello sul presepe, il Gesù bambino che viene a liberaci dai nostri peccati. Per molti è una notte di lavoro. Lo è per la simpatica ragazza che mi ha servito il caffè in autogrill.

Lo è per il benzinaio che mi raccontava di automobilisti sprovveduti che si mettono in viaggio senza cric e ruota di scorta. Ci sono tante categorie di lavoratori che a quest’ora stanno in servizio: “I dottori , gli infermieri , le forze dell’ordine, cuochi, camerieri e anche tanti operai”.

Tutti accumunati da lavori che prevedono turnazioni che ti obbligano portare a lavorare anche la sera di Natale. Nella foto ci sono camion di colleghi, che invece hanno il destino diverso dal nostro. Per loro non è turnazione, nemmeno un caso, per loro è schiavitù moderna.

Questa è la prima fila, su otto camion, cinque sono Lituani, due polacchi e uno Rumeno. Nelle file dietro, il discorso è lo stesso, oltre al mio , su una quarantina di camion, quelli italiani siamo in tre. Ma come può essere che su aree di servizio italiane, il 90% dei camion in sosta la sera di Natale è straniero?

Semplice, i nostri tre camion, in questo 24 dicembre si trovano qui per il discorso della turnazione. Io domani sarò comunque a casa con la mia famiglia. Questi colleghi stranieri invece stanno fuori tre mesi di fila e oltre, perché sono autisti che vengono ingaggiati da paesi extra UE.

Gente che costa poco, che non può pretendere nessun diritto, altrimenti la multinazionale tedesca – francese – italiana – olandese – danese o di altre nazioni occidentali, che delocalizza in Lituania o in Polonia, non gli rinnova il visto per i prossimi tre mesi di lavoro.

Il loro salario confrontato al nostro è ridicolo, certe volte è più basso del 70%. Non hanno ferie, malattie e infortuni, se gli capita qualcosa vengono abbandonati dalle aziende. Un mercato di essere umani in continua espansione.

Bisogna garantire a tutti noi prezzi più bassi delle merci; la possibilità di consumare di più, per spartirsi maggiori dividendi. Queste persone sono invisibili perché non li conosciamo, non sono nostri vicini, amici o parenti.

Il mio augurio va a loro che possano uscire presto dalla schiavitù. Che finisca la loro tratta, nata per far arricchire persone senza scrupoli. Grazie alla concorrenza sleale, oltre che sfruttare uomini innocenti, stanno affossando il mondo dell’autotrasporto nazionale e internazionale.

Alimentando una corsa al ribasso che non fa altro che aumentare incidenti e morti sulle strade. Se un Gesù bambino esiste per davvero, liberaci dalla schiavitù del più forte sul più disperato.”

Davvero non saprei che cosa aggiungere, a voi una sana riflessione.

Di Pietro De Filipppis

24 dicembre, non per tutti è Natale è una riflessione del mio amico Marco Manna, un camionista di Torre del Greco che ha condiviso su Facebook.

“È passata la mezzanotte, per chi crede ancora che il Natale sia una festa religiosa, ha da poco messo il bambinello sul presepe, il Gesù bambino che viene a liberaci dai nostri peccati. Per molti è una notte di lavoro. Lo è per la simpatica ragazza che mi ha servito il caffè in autogrill.

Lo è per il benzinaio che mi raccontava di automobilisti sprovveduti che si mettono in viaggio senza cric e ruota di scorta. Ci sono tante categorie di lavoratori che a quest’ora stanno in servizio: “I dottori , gli infermieri , le forze dell’ordine, cuochi, camerieri e anche tanti operai”.

Tutti accumunati da lavori che prevedono turnazioni che ti obbligano portare a lavorare anche la sera di Natale. Nella foto ci sono camion di colleghi, che invece hanno il destino diverso dal nostro. Per loro non è turnazione, nemmeno un caso, per loro è schiavitù moderna.

Questa è la prima fila, su otto camion, cinque sono Lituani, due polacchi e uno Rumeno. Nelle file dietro, il discorso è lo stesso, oltre al mio , su una quarantina di camion, quelli italiani siamo in tre. Ma come può essere che su aree di servizio italiane, il 90% dei camion in sosta la sera di Natale è straniero?

Semplice, i nostri tre camion, in questo 24 dicembre si trovano qui per il discorso della turnazione. Io domani sarò comunque a casa con la mia famiglia. Questi colleghi stranieri invece stanno fuori tre mesi di fila e oltre, perché sono autisti che vengono ingaggiati da paesi extra UE.

Gente che costa poco, che non può pretendere nessun diritto, altrimenti la multinazionale tedesca – francese – italiana – olandese – danese o di altre nazioni occidentali, che delocalizza in Lituania o in Polonia, non gli rinnova il visto per i prossimi tre mesi di lavoro.

Il loro salario confrontato al nostro è ridicolo, certe volte è più basso del 70%. Non hanno ferie, malattie e infortuni, se gli capita qualcosa vengono abbandonati dalle aziende. Un mercato di essere umani in continua espansione.

Bisogna garantire a tutti noi prezzi più bassi delle merci; la possibilità di consumare di più, per spartirsi maggiori dividendi. Queste persone sono invisibili perché non li conosciamo, non sono nostri vicini, amici o parenti.

Il mio augurio va a loro che possano uscire presto dalla schiavitù. Che finisca la loro tratta, nata per far arricchire persone senza scrupoli. Grazie alla concorrenza sleale, oltre che sfruttare uomini innocenti, stanno affossando il mondo dell’autotrasporto nazionale e internazionale.

Alimentando una corsa al ribasso che non fa altro che aumentare incidenti e morti sulle strade. Se un Gesù bambino esiste per davvero, liberaci dalla schiavitù del più forte sul più disperato.”

Davvero non saprei che cosa aggiungere, a voi una sana riflessione.

Di Pietro De Filipppis

© Riproduzione riservata

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