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venerdì, Dicembre 6, 2024

A LUCI SPENTE: Buon Anno a tutti voi.

A luci spente, questo quello che si vede in giro, dalle case alle città la sobrietà ha preso il sopravvento.

È cominciata proprio nel periodo natalizio del 2019 l’era del Covid-19, più comunemente chiamato Coronavirus. Tre anni non sono bastati a debellare del tutto questo flagello che ha colpito l’intera umanità e non solo nel fisico. Il termine pandemia è entrato a gamba tesa nella nostra vita, costringendoci a chiuderci in casa, mettere la mascherina, disinfettare le mani, evitare tutto e tutti.

Tre, oggi quattro vaccini, non sono bastati a proteggerci. Le cure nemmeno, in tanti sono andati via. Quando sembrava tutto finito e ci stavamo riprendendo la nostra vita, è arrivato Putin con l’invasione in Ucraina. Tra torti e ragioni lo Zar russo ha approfittato del momento di debolezza dell’Europa aggredendo l’Ucraina.

Chiaramente l’economia continentale, già compromesse dalla crisi sanitaria, ha subito un altro colpo durissimo. l’Europa paga, insieme a tutti i paese NATO, il sostegno economico, doveroso, all’Ucraina. Speriamo finisca questa guerra. Dal mondo islamico aumentano le violenze contro chi lotta per la libertà, le donne in particolare. L’Iran ci regala immagini inquietanti.

L’orribile repressione contro i giovani, gli uomini le donne iraniane. Trucidati per la loro voglia di libertà. Cinquecento è il numero ad oggi di vittime in Iran, tra uccidi per strada o condannati a morte. Il coraggio delle donne iraniane, comuni o famose che siano, nel togliere l’Hijab, il velo che copre solo la testa. Gli uomini lottano per strada i Pasdaran (polizia morale). Un’epoca buia come non mai oggi nel mondo, un ritorno al passato.

Eppure è proprio quel segno di luce, in un inverno buio, arriva per l’umanità la nascita di Cristo. Il significato di questa festa è tutto qui. In quest’anno di guerre e odio, violenza e sofferenza c’è un’immagine che pii di tutte mi ha colpito: L’abbraccio del calciatore statunitense che consola il suo avversario iraniano nella partita al Mondiale del Qatar.

Quella nazionale che al primo incontro non ha cantato il proprio inno nazionale per protestate contro la repressione del regime degli Ayatollah.vViene allora da chiedersi: ” Ma perché i potenti non imparano dallo sport, questa volta il calcio? Davvero è così difficile stringere una mano per fare scoppiare la pace?

Ci auguriamo che in Iran e Afghanistan la lotta per i diritti e soprattutto contro l’oscurantismo riescano ad avere il sopravvento. L’occidente, farò della civiltà, ha l’obbligo di sostenere le donne e gli uomini lottano in tutto il mondo. Si possa riaccedere la luce della speranza in un mondo che si è avvicinato nei confini geografici ma non nello spirito della libertà. Buon 2023 a tutti voi, di cuore.

Annotizie

A luci spente, questo quello che si vede in giro, dalle case alle città la sobrietà ha preso il sopravvento.

È cominciata proprio nel periodo natalizio del 2019 l’era del Covid-19, più comunemente chiamato Coronavirus. Tre anni non sono bastati a debellare del tutto questo flagello che ha colpito l’intera umanità e non solo nel fisico. Il termine pandemia è entrato a gamba tesa nella nostra vita, costringendoci a chiuderci in casa, mettere la mascherina, disinfettare le mani, evitare tutto e tutti.

Tre, oggi quattro vaccini, non sono bastati a proteggerci. Le cure nemmeno, in tanti sono andati via. Quando sembrava tutto finito e ci stavamo riprendendo la nostra vita, è arrivato Putin con l’invasione in Ucraina. Tra torti e ragioni lo Zar russo ha approfittato del momento di debolezza dell’Europa aggredendo l’Ucraina.

Chiaramente l’economia continentale, già compromesse dalla crisi sanitaria, ha subito un altro colpo durissimo. l’Europa paga, insieme a tutti i paese NATO, il sostegno economico, doveroso, all’Ucraina. Speriamo finisca questa guerra. Dal mondo islamico aumentano le violenze contro chi lotta per la libertà, le donne in particolare. L’Iran ci regala immagini inquietanti.

L’orribile repressione contro i giovani, gli uomini le donne iraniane. Trucidati per la loro voglia di libertà. Cinquecento è il numero ad oggi di vittime in Iran, tra uccidi per strada o condannati a morte. Il coraggio delle donne iraniane, comuni o famose che siano, nel togliere l’Hijab, il velo che copre solo la testa. Gli uomini lottano per strada i Pasdaran (polizia morale). Un’epoca buia come non mai oggi nel mondo, un ritorno al passato.

Eppure è proprio quel segno di luce, in un inverno buio, arriva per l’umanità la nascita di Cristo. Il significato di questa festa è tutto qui. In quest’anno di guerre e odio, violenza e sofferenza c’è un’immagine che pii di tutte mi ha colpito: L’abbraccio del calciatore statunitense che consola il suo avversario iraniano nella partita al Mondiale del Qatar.

Quella nazionale che al primo incontro non ha cantato il proprio inno nazionale per protestate contro la repressione del regime degli Ayatollah.vViene allora da chiedersi: ” Ma perché i potenti non imparano dallo sport, questa volta il calcio? Davvero è così difficile stringere una mano per fare scoppiare la pace?

Ci auguriamo che in Iran e Afghanistan la lotta per i diritti e soprattutto contro l’oscurantismo riescano ad avere il sopravvento. L’occidente, farò della civiltà, ha l’obbligo di sostenere le donne e gli uomini lottano in tutto il mondo. Si possa riaccedere la luce della speranza in un mondo che si è avvicinato nei confini geografici ma non nello spirito della libertà. Buon 2023 a tutti voi, di cuore.

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