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lunedì, Settembre 16, 2024

AIUOLA DELLA LEGALITA’: Ad Aversa, dedicata a Giuseppe Capone, vittima della strada.

Giuseppe Capone, medico, nel 2019 fu investito e ucciso da un’auto a trentadue anni. Ieri in sua memoria un’aiuola a pochi passi dalla panchina dedicata alla sua memoria.

Tante cose in una sola data, soprattutto un momento di riflessione per una vita stroncata, quella del dott. Giuseppe Capone, giovane medico aversano, ucciso da un pirata della strada. La sua tragedia si collega alle tante che ascoltiamo ogni giorno e ieri, tutti i presenti, si sono raccolti intorno ai genitori della giovane vittima, Sandra Motti e Gaspare Capone.

Siamo in via Salvo D’Acquisto, davanti al Palazzetto dello sport ad Aversa. Alfonso Golia, Sindaco di Aversa; la presidente dell’Unicef Campania, Emilia Narciso; don Carmine Schiavone, direttore della Caritas Diocesana e delegato Caritas Campania, soprattutto il deputato Francesco Emilio Borrelli, con la loro testimonianza hanno voluto ricordare il giovane medico aversano. La testimonianza di Rachele Arena della “Rete associazioni 26 dicembre“, dell’associazione “Scusate il ritardo”.

Il Sindaco Alfonso Golia: “L’aiuola in memoria di Giuseppe Capone non è solo un simbolo ma soprattutto monito per ognuno di noi, un messaggio per chi non è abituato a rispettare il bene comune. Tutti devono fare la propria parte per prendersi cura della città, perchè appartiene a tutti. Questo sarà uno spazio di tutti che viene curato dai familiari e dagli amici di Giuseppe”.

Francesco Emilio Borrelli, da sempre in prima linea nella lotta alle piccole e grandi illegalità: “ribadisco l’impegno nel promuovere norme più severe per gli assassini della strada, da sempre impuniti per questa strage che non si ferma. Oggi è anche la giornata che la Regione Campania ha voluto dedicare a Don Peppino Diana, vittima di camorra ma anche del silenzio o del fango che gli fu buttato addosso.”

Una Panchina realizzata con il patrocinio del Comune di Aversa e voluta dalla famiglia del medico per commemorare tutte le vittime della strada, con loro Giuseppe. L’obiettivo è ricordare Giuseppe ma le tante, troppe vittime, con loro gli assassini che la fanno franca. I due genitori del giovane medico aversano sono in prima linea per la diffusione della cultura dell’educazione stradale, soprattutto tra i giovani.

Giuseppe non smetterà di fare quel bene che ha fatto nella sua vita ma continuerà ad essere un modello non solo per i buoni ed i miti come lui, ma per tutti. La sua grande nobiltà d’animo ancora vive e sopravvive a quel freddo loculo in cui giace”, questo scrivevano i genitori Sandra e Gaspare qualche giorno dopo la morte di Giuseppe.

gianni bianco

Giuseppe Capone, medico, nel 2019 fu investito e ucciso da un’auto a trentadue anni. Ieri in sua memoria un’aiuola a pochi passi dalla panchina dedicata alla sua memoria.

Tante cose in una sola data, soprattutto un momento di riflessione per una vita stroncata, quella del dott. Giuseppe Capone, giovane medico aversano, ucciso da un pirata della strada. La sua tragedia si collega alle tante che ascoltiamo ogni giorno e ieri, tutti i presenti, si sono raccolti intorno ai genitori della giovane vittima, Sandra Motti e Gaspare Capone.

Siamo in via Salvo D’Acquisto, davanti al Palazzetto dello sport ad Aversa. Alfonso Golia, Sindaco di Aversa; la presidente dell’Unicef Campania, Emilia Narciso; don Carmine Schiavone, direttore della Caritas Diocesana e delegato Caritas Campania, soprattutto il deputato Francesco Emilio Borrelli, con la loro testimonianza hanno voluto ricordare il giovane medico aversano. La testimonianza di Rachele Arena della “Rete associazioni 26 dicembre“, dell’associazione “Scusate il ritardo”.

Il Sindaco Alfonso Golia: “L’aiuola in memoria di Giuseppe Capone non è solo un simbolo ma soprattutto monito per ognuno di noi, un messaggio per chi non è abituato a rispettare il bene comune. Tutti devono fare la propria parte per prendersi cura della città, perchè appartiene a tutti. Questo sarà uno spazio di tutti che viene curato dai familiari e dagli amici di Giuseppe”.

Francesco Emilio Borrelli, da sempre in prima linea nella lotta alle piccole e grandi illegalità: “ribadisco l’impegno nel promuovere norme più severe per gli assassini della strada, da sempre impuniti per questa strage che non si ferma. Oggi è anche la giornata che la Regione Campania ha voluto dedicare a Don Peppino Diana, vittima di camorra ma anche del silenzio o del fango che gli fu buttato addosso.”

Una Panchina realizzata con il patrocinio del Comune di Aversa e voluta dalla famiglia del medico per commemorare tutte le vittime della strada, con loro Giuseppe. L’obiettivo è ricordare Giuseppe ma le tante, troppe vittime, con loro gli assassini che la fanno franca. I due genitori del giovane medico aversano sono in prima linea per la diffusione della cultura dell’educazione stradale, soprattutto tra i giovani.

Giuseppe non smetterà di fare quel bene che ha fatto nella sua vita ma continuerà ad essere un modello non solo per i buoni ed i miti come lui, ma per tutti. La sua grande nobiltà d’animo ancora vive e sopravvive a quel freddo loculo in cui giace”, questo scrivevano i genitori Sandra e Gaspare qualche giorno dopo la morte di Giuseppe.

gianni bianco

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