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martedì, Febbraio 18, 2025

ALEX MERET: Il portiere della squadra azzurra, una parata epica.

Alex Meret, con una parata strepitosa, ha dimostrato lo stato di forma dell’intera squadra, contro l’imbattuta Juventus.

La cronaca della partita di sabato 24 gennaio alle 18,00 è stata raccontata in tutte le salse, inutile ripetersi. I tifosi del Napoli hanno gustato la settima vittoria consecutiva in campionato dopo l’amara e inspiegabile sconfitta interna con la Lazio. Eppure quando al 43° del primo tempo il nuovo acquisto della squadra bianconera Kolo Muani R. ha segnato un goal dopo una serie di rimpalli, ci siamo tutti preoccupato. Preoccupati perchè la Juve di incontri in campionato quest’anno non ne aveva persi nessuno.

Preoccupati perchè il miracolo del Napoli è stato accompagnato da eventi che sembravano catastrofici ma non è stato così. In primis la partenza di Khvicha K’varatskhelia, approdato al Paris Saint Germain. L’uscita del campione georgiano a metà campionato certo non rientrava nei piani di Conte ma è stato così, inutile immaginare le “Bandiere”, nel calcio attuale non esistono, tranne qualche rara eccezione. K’varatskhelia ha lasciato a tutti noi l’amaro in bocca e se all’assenza definitiva dell’ex n. 77 del Napoli avremmo sommato l’infortunio di Oliveira, quello di Buongiorno, non c’era da stare allegri.

Eppure Antonio Conte ha iniettato un siero miracoloso nella testa dei calciatori azzurri. In attacco Neres e Lukaku non fanno rimpiangere Osimhen e il già citato K’varatskhelia; a centrocampo, lo scozzese Scott Mc Thominy, ha preso in mano oramai le redini del gioco da autentico leader e forma, con Lobotka e Anguissà, un trio spettacolare. Quali rimpianti per il pur bravo Zieliński? Nessuno. In difesa sbalordisce la rinascita calcistica del brasiliano Juan Jesus, da tutti, me compreso, relegato in soffitta dopo lo scorso campionato. Altro miracolo il capitano Giovanni Di Lorenzo che ha ripreso in mano le redini del gioco difensivo, coralmente con gli altri, rinato a nuova vita. Infine la forma brillante di Leonardo Spinazzola, ha sostituito egregiamente Oliveira.

Oggi il Napoli ha cambiato pelle e modulo di gioco, soprattutto impiega tre calciatori di talento a centrocampo che stanno confondendo le idee a tecnici, soprattutto calciatori avversari. Eppure se dovessi dare un dieci ad un calciatore del Napoli per la partita di sabato scorso, senza ombra di dubbi lo concederei al portiere della squadra azzurra Alex Meret al 7° minuto del primo tempo. Aver ritrovato il nostro portiere, insieme a tutti gli altri, quelli che sono restati a Napoli, protagonisti del Terzo scudetto azzurro lo si deve a un solo nome e un solo cognome: Antonio Conte, insieme al suo straordinario staff tecnico tra cui Lele Oriali, meglio non dimenticare.

Vinceremo i quarto scudetto? E’ ancora presto per fare previsioni ma una cosa gioca a nostro vantaggio, avere quale unico obiettivo il Campionato. Il ciclo terribile è cominciato battendo l’Atalanta a Bergamo e l’imbattibile Juventus a Napoli. Domenica prossima all’Olimpico di Roma contro i giallorossi, un altro passo importante, senza pensare all’Inter, la favorita. Intanto ci stiamo divertendo e appassionando sempre di più ad un Napoli “unico”, perchè unica è la sua collocazione in città. La città partenopea è l’unica ad avere un solo grande Club in città, tranne coloro che tifano altre squadre il resto siamo tutti, tifosi del Napoli.

Per quanto mi riguarda è mezzo secolo che seguo la squadra azzurra, da Vinicio a Conte passando per tutto il resto: Antonio Juliano, Rudy Krol, Ramon Diaz. Diego Armando Maradona, etc., etc. Nella mente di un ragazzino di dieci anni o di un uomo di sessantaquattro anni, quando inizia una partita, un unico pensiero: “Napoli, sempre Napoli”.

gianni bianco

Alex Meret, con una parata strepitosa, ha dimostrato lo stato di forma dell’intera squadra, contro l’imbattuta Juventus.

La cronaca della partita di sabato 24 gennaio alle 18,00 è stata raccontata in tutte le salse, inutile ripetersi. I tifosi del Napoli hanno gustato la settima vittoria consecutiva in campionato dopo l’amara e inspiegabile sconfitta interna con la Lazio. Eppure quando al 43° del primo tempo il nuovo acquisto della squadra bianconera Kolo Muani R. ha segnato un goal dopo una serie di rimpalli, ci siamo tutti preoccupato. Preoccupati perchè la Juve di incontri in campionato quest’anno non ne aveva persi nessuno.

Preoccupati perchè il miracolo del Napoli è stato accompagnato da eventi che sembravano catastrofici ma non è stato così. In primis la partenza di Khvicha K’varatskhelia, approdato al Paris Saint Germain. L’uscita del campione georgiano a metà campionato certo non rientrava nei piani di Conte ma è stato così, inutile immaginare le “Bandiere”, nel calcio attuale non esistono, tranne qualche rara eccezione. K’varatskhelia ha lasciato a tutti noi l’amaro in bocca e se all’assenza definitiva dell’ex n. 77 del Napoli avremmo sommato l’infortunio di Oliveira, quello di Buongiorno, non c’era da stare allegri.

Eppure Antonio Conte ha iniettato un siero miracoloso nella testa dei calciatori azzurri. In attacco Neres e Lukaku non fanno rimpiangere Osimhen e il già citato K’varatskhelia; a centrocampo, lo scozzese Scott Mc Thominy, ha preso in mano oramai le redini del gioco da autentico leader e forma, con Lobotka e Anguissà, un trio spettacolare. Quali rimpianti per il pur bravo Zieliński? Nessuno. In difesa sbalordisce la rinascita calcistica del brasiliano Juan Jesus, da tutti, me compreso, relegato in soffitta dopo lo scorso campionato. Altro miracolo il capitano Giovanni Di Lorenzo che ha ripreso in mano le redini del gioco difensivo, coralmente con gli altri, rinato a nuova vita. Infine la forma brillante di Leonardo Spinazzola, ha sostituito egregiamente Oliveira.

Oggi il Napoli ha cambiato pelle e modulo di gioco, soprattutto impiega tre calciatori di talento a centrocampo che stanno confondendo le idee a tecnici, soprattutto calciatori avversari. Eppure se dovessi dare un dieci ad un calciatore del Napoli per la partita di sabato scorso, senza ombra di dubbi lo concederei al portiere della squadra azzurra Alex Meret al 7° minuto del primo tempo. Aver ritrovato il nostro portiere, insieme a tutti gli altri, quelli che sono restati a Napoli, protagonisti del Terzo scudetto azzurro lo si deve a un solo nome e un solo cognome: Antonio Conte, insieme al suo straordinario staff tecnico tra cui Lele Oriali, meglio non dimenticare.

Vinceremo i quarto scudetto? E’ ancora presto per fare previsioni ma una cosa gioca a nostro vantaggio, avere quale unico obiettivo il Campionato. Il ciclo terribile è cominciato battendo l’Atalanta a Bergamo e l’imbattibile Juventus a Napoli. Domenica prossima all’Olimpico di Roma contro i giallorossi, un altro passo importante, senza pensare all’Inter, la favorita. Intanto ci stiamo divertendo e appassionando sempre di più ad un Napoli “unico”, perchè unica è la sua collocazione in città. La città partenopea è l’unica ad avere un solo grande Club in città, tranne coloro che tifano altre squadre il resto siamo tutti, tifosi del Napoli.

Per quanto mi riguarda è mezzo secolo che seguo la squadra azzurra, da Vinicio a Conte passando per tutto il resto: Antonio Juliano, Rudy Krol, Ramon Diaz. Diego Armando Maradona, etc., etc. Nella mente di un ragazzino di dieci anni o di un uomo di sessantaquattro anni, quando inizia una partita, un unico pensiero: “Napoli, sempre Napoli”.

gianni bianco

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