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lunedì, Dicembre 4, 2023

CENTRO STORICO: L’anno nuovo comincia male.

Centro storico, l’anno nuovo comincia male, in nuovo crollo interessa il centro abitato più vecchio della città.

Centro storico di Afragola, l’anno nuovo comincia male, un crollo interessa il centro abitato più vecchio della città. Ancora una volta a farla da padrone è l’incuria dei privati che sempre più spesso abbandonano gli edifici di loro proprietà al proprio destino. Solo per puro caso non ci sono state vittime. Da più parti si sono elevate voci di indignazione seguite dal rimpallo delle responsabilità.

Tutti sapevano ma nessuno è intervenuto. In una foto aerea del 2019 presa da Google, le condizioni del tetto apparivano così. E’ evidente che era solo questione di tempo. Quello che è accaduto è colpa del Sindaco, della sua amministrazione o dei cittadini? Sull’argomento abbiamo sentito l’Arch. Antonio Cerbone, consigliere dell’ordine degli Architetti di Napoli e Provincia.

Riferisce: “Nel 2019 in occasione della giornata sulla prevenzione del rischio sismico ‘Diamoci una scossa le istituzioni erano assenti e l’evento non venne adeguatamente pubblicizzato. Pochi furono i cittadini afragolesi, ignari e timorosi, che si avvicinarono ai gazebo per le informazioni. La maggior parte di essi scambiarono gli Ingegneri e gli Architetti per venditori di enciclopedie, gli stessi oggi sui social si indignano”.

E’ vero architetto, ricordo bene, partecipai anche io all’evento. Ma come possono, secondo lei, le istituzioni intervenire per tempo, per scongiurare una tragedia su una proprietà privata?

 “Un ‘idea sarebbe quella di sollecitare il privato cittadino ad assumersi le proprie responsabilità in maniera efficace. Se un genitore abbandona un figlio ne perde la patria podestà, il bambino va in affidamento e diviene adottabile. Così dovrebbe essere anche per i proprietari di un immobile. Se proprietario lo abbandona all’incuria mettendo a rischio la salute pubblica può e deve perderne la proprietà”.

Spesso si sente parlare di recupero del patrimonio edilizio in termini di memoria storica per Afragola lei cosa ne pensa?  

Penso che un edificio di particolare interesse storico e artistico abbia diritto a essere conservato e tutelato. Gran parte degli edifici della città di Afragola sono semplicemente vecchi, vanno ristrutturati se possibile oppure abbattuti e ricostruiti. La memoria di ciò che era Afragola la si può ritrovare nelle foto d’epoca e negli archivi, quella va conservata”.

Ancora:

Purtroppo però gli edifici vecchi sono spesso oggetto di speculazione edilizia. Un privato può utilizzare il  superbonus  110 per abbattere e ricostruire.  Le imprese hanno il bonus acquisto con di uno sconto di 96.000 euro a vantaggio degli acquirenti, basta promettere una permuta al privato. Il male non sono le leggi dello stato ma gli speculatori“.

 Riguardo al crollo avvenuto in questi giorni nel Centro storico della città?

“L’edificio era in stato di abbandono e disabitato, dal 2019. Era stato messo in sicurezza in attesa di demolizione. Si presume si sia trattato di un incidente in un cantiere. Le istituzioni però hanno il dovere di vigilare e intervenire, i cittadini denunciare”.

In conclusione, oggi è andata bene ma il pericolo è dietro l’angolo.

Di Beatrice Manna

Centro storico di Afragola, l’anno nuovo comincia male, un crollo interessa il centro abitato più vecchio della città. Ancora una volta a farla da padrone è l’incuria dei privati che sempre più spesso abbandonano gli edifici di loro proprietà al proprio destino. Solo per puro caso non ci sono state vittime. Da più parti si sono elevate voci di indignazione seguite dal rimpallo delle responsabilità.

Tutti sapevano ma nessuno è intervenuto. In una foto aerea del 2019 presa da Google, le condizioni del tetto apparivano così. E’ evidente che era solo questione di tempo. Quello che è accaduto è colpa del Sindaco, della sua amministrazione o dei cittadini? Sull’argomento abbiamo sentito l’Arch. Antonio Cerbone, consigliere dell’ordine degli Architetti di Napoli e Provincia.

Riferisce: “Nel 2019 in occasione della giornata sulla prevenzione del rischio sismico ‘Diamoci una scossa le istituzioni erano assenti e l’evento non venne adeguatamente pubblicizzato. Pochi furono i cittadini afragolesi, ignari e timorosi, che si avvicinarono ai gazebo per le informazioni. La maggior parte di essi scambiarono gli Ingegneri e gli Architetti per venditori di enciclopedie, gli stessi oggi sui social si indignano”.

E’ vero architetto, ricordo bene, partecipai anche io all’evento. Ma come possono, secondo lei, le istituzioni intervenire per tempo, per scongiurare una tragedia su una proprietà privata?

 “Un ‘idea sarebbe quella di sollecitare il privato cittadino ad assumersi le proprie responsabilità in maniera efficace. Se un genitore abbandona un figlio ne perde la patria podestà, il bambino va in affidamento e diviene adottabile. Così dovrebbe essere anche per i proprietari di un immobile. Se proprietario lo abbandona all’incuria mettendo a rischio la salute pubblica può e deve perderne la proprietà”.

Spesso si sente parlare di recupero del patrimonio edilizio in termini di memoria storica per Afragola lei cosa ne pensa?  

Penso che un edificio di particolare interesse storico e artistico abbia diritto a essere conservato e tutelato. Gran parte degli edifici della città di Afragola sono semplicemente vecchi, vanno ristrutturati se possibile oppure abbattuti e ricostruiti. La memoria di ciò che era Afragola la si può ritrovare nelle foto d’epoca e negli archivi, quella va conservata”.

Ancora:

Purtroppo però gli edifici vecchi sono spesso oggetto di speculazione edilizia. Un privato può utilizzare il  superbonus  110 per abbattere e ricostruire.  Le imprese hanno il bonus acquisto con di uno sconto di 96.000 euro a vantaggio degli acquirenti, basta promettere una permuta al privato. Il male non sono le leggi dello stato ma gli speculatori“.

 Riguardo al crollo avvenuto in questi giorni nel Centro storico della città?

“L’edificio era in stato di abbandono e disabitato, dal 2019. Era stato messo in sicurezza in attesa di demolizione. Si presume si sia trattato di un incidente in un cantiere. Le istituzioni però hanno il dovere di vigilare e intervenire, i cittadini denunciare”.

In conclusione, oggi è andata bene ma il pericolo è dietro l’angolo.

Di Beatrice Manna

© Riproduzione riservata

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