Cimitero su una spiaggia libica, un neonato e due donne lasciati morti tra la sabbia.
Ci siamo tutti commossi davanti alla scena della cabina della funivia Stresa-Mattarone, soprattutto perché un bambino ebreo di nome Eitan si è salvato. Io stesso ho ritenuto opportuno scrivere qualcosa, la storia mi aveva colpito e tanto. Fin qui va tutto bene, ci mancherebbe, ma una domanda viene in spontanea, ma i bambini, gli innocenti, non sono tutti uguali?
In questo inferno che comincia dal Corno d’Africa, termina in Medioriente, i veri martiri sono i bambini, maschi o femmine che siano. La foto che riquadra un innocente seppellito dalla sabbia dovrebbe farci davvero riflettere. Ad accompagnarlo due donne, anch’esse sepolte dalla sabbia in quel cimitero senza nome.
Chi delle due sarà la madre che non ha potuto nemmeno abbracciare il figlio nell’ultimo istante della sua sventurata vita? Probabilmente sarà morta tra le onde proprio per tenere a galla il bambino e sperare in un miracolo: “almeno mio figlio si salverà“, così non è stato. Non ha avuto la stessa fortuna di Eitan, non parlo di miracoli ma di tempestività nei soccorsi.
Purtroppo anche in questo il piccolo è stato sfortunato, nemmeno gli onori della cronaca, seppellita dai numeri del Covid-19 e la caduta della cabina sul Mattarone. Un mondo senza cuore, esseri senza pietà, delinquenti che minacciano, sfruttano, offendono uomini, donne e bambini in fuga dall’inferno.
Spesso vediamo i potenti della terra e qualche folkloristico politico nostrano sedersi al fianco dei signori della guerra libici, delle opposte fazioni, almeno tre. Delinquenti, nessun altro termine per costoro al di la delle cravatte durante le mediazioni diplomatiche. Verrebbe naturale dire “che schifo“, soprattutto “che vergogna”.
Il nostro mondo, quello emancipato, ricco e potente, ha eliminato Saddam Hussein, Gheddafi, Mubarak e altri dittatori perchè opprimevano i loro popoli. Perchè gli africani non meritano la stessa attenzione, insieme ai siriani, gli iracheni, i curdi e tutti gli altri popoli oppressi? Allora perchè non creare un corridoio umanitario per proteggere coloro che arrivano sulle coste libiche o di qualsiasi altro posto ai confino con il sogno, l’Europa?
Il mediterraneo, culla della civiltà, è diventato oggi, grazie ai criminali del Magreb e le mafie europee, un cimitero, in particolare al largo delle coste libiche. Oscar Camps, fondatore della ong Open Arms, ha pubblicato le foto dei cadaveri dei donne e i bambini abbandonati sulla spiaggia di Zuwara in Libia. Ricordiamo che è uno dei punti di partenza delle traversate nel Mediterraneo.

Ha fatto bene, ha fatto male? A mio giudizio è da condividere la pubblicazione, non possiamo tollerare tutto ciò, non è umano, non è serio soprattutto. ll fotografo ha immortalato un neonato senza vita ancora con il suo pigiamino seppellito dalla sabbia. A pochi metri di distanza le onde del mare che hanno tolto la vita alla giovane vittima e alle due donne.
Continuerò a guardare queste foto, spero anche voi. Lo so, viviamo un momento drammatico, ma non possiamo girare lo sguardo dall’altra parte quando a morire è un bambino africano o siriano che sia. Non dimentichiamo cari lettori che un bambino che adoriamo e che ha cambiato il destino dell’umanità era di quella parte del mondo. Dobbiamo sempre ricordare il suo nome, forse anche quel neonato seppellito sulla spiaggia di Zwara si chiamava Gesù non di Nazareth ma figlio del mondo.
di Luigi Eucalipto – editore annotizie