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mercoledì, Settembre 18, 2024

CLIMATE CHANGE: a che punto siamo?

La grande sfida di Napoli per la sfida alle emissioni di Co2....

Il 22 aprile è la giornata mondiale della Terra, una delle tante giornate istituzionalizzate per mettere in evidenza problemi e possibili soluzioni.
E se andassimo oltre?
Se facessimo diventare queste giornate il nostro modus vivendi,
giornate contraddistinte da tante piccole buone pratiche?
L’esito di questa grande sfida passa attraverso la riduzione di emissioni di Co2 dimezzando il livello del 50% nel 2030 e poi azzerarlo nel 2050.
In particolare a Napoli le emissioni di Co2 sono pari a 3 milioni di tonnellate annue come diminuirle?
• Una riduzione annua del 10% si potrebbe avere con l’istallazione di impianti fotovoltaici su una superficie pari a 30 campi di calcio. E se distribuissimo gli impianti sui tetti dei condomini pubblici e privati di Napoli?
Oggi, sono facilmente attuabili visti gli obblighi di legge e i finanziamenti ad hoc ( cappotto termico, illuminazione, fotovoltaico e climatizzazione) con fatturazione al 110% a carico dello Stato.
• Rinnovamento del parco macchine dei trasporti pubblici almeno 30mila auto l’anno ( biciclette, bus elettrici, tram e metro veloci ).
• La piantumazione degli alberi che assolvono il compito di assorbimento di anidride carbonica con la riforestazione delle aree dismesse, aumento di parchi sia al centro che in periferia. Con una piantumazione di 2 milioni di alberi in città metropolitana si avrebbe una diminuzione annua di 14000 tonnellate di Co2.
• La raccolta differenziata al 90%, la riduzione dei rifiuti a monte almeno del 50% e la corretta tracciabilità dei rifiuti speciali.
Tutto ciò , insieme a buone pratiche individuali ,si potrebbe arrivare cosi, ad una economia circolare a basso consumo di carbonio.
Questi temi e soprattutto queste soluzioni, esistono nei palazzi istituzionali governativi e o amministrativi? Che io sappia purtroppo no.
Intanto tutti a commemorare il 22 aprile giornata della Terra.
Susanna Frantina.

Il 22 aprile è la giornata mondiale della Terra, una delle tante giornate istituzionalizzate per mettere in evidenza problemi e possibili soluzioni.
E se andassimo oltre?
Se facessimo diventare queste giornate il nostro modus vivendi,
giornate contraddistinte da tante piccole buone pratiche?
L’esito di questa grande sfida passa attraverso la riduzione di emissioni di Co2 dimezzando il livello del 50% nel 2030 e poi azzerarlo nel 2050.
In particolare a Napoli le emissioni di Co2 sono pari a 3 milioni di tonnellate annue come diminuirle?
• Una riduzione annua del 10% si potrebbe avere con l’istallazione di impianti fotovoltaici su una superficie pari a 30 campi di calcio. E se distribuissimo gli impianti sui tetti dei condomini pubblici e privati di Napoli?
Oggi, sono facilmente attuabili visti gli obblighi di legge e i finanziamenti ad hoc ( cappotto termico, illuminazione, fotovoltaico e climatizzazione) con fatturazione al 110% a carico dello Stato.
• Rinnovamento del parco macchine dei trasporti pubblici almeno 30mila auto l’anno ( biciclette, bus elettrici, tram e metro veloci ).
• La piantumazione degli alberi che assolvono il compito di assorbimento di anidride carbonica con la riforestazione delle aree dismesse, aumento di parchi sia al centro che in periferia. Con una piantumazione di 2 milioni di alberi in città metropolitana si avrebbe una diminuzione annua di 14000 tonnellate di Co2.
• La raccolta differenziata al 90%, la riduzione dei rifiuti a monte almeno del 50% e la corretta tracciabilità dei rifiuti speciali.
Tutto ciò , insieme a buone pratiche individuali ,si potrebbe arrivare cosi, ad una economia circolare a basso consumo di carbonio.
Questi temi e soprattutto queste soluzioni, esistono nei palazzi istituzionali governativi e o amministrativi? Che io sappia purtroppo no.
Intanto tutti a commemorare il 22 aprile giornata della Terra.
Susanna Frantina.

© Riproduzione riservata

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