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lunedì, Settembre 9, 2024

COMISSIONE EUROPEA: Indietro tutta: “Buon Natale”.

La mia speranza principale è che caccino a calci nel sedere dalla Commissione Europea chi ha proposto e sostenuto questa cosa così bizzarra. Questi insulsi burocrati sono amanti di un relativismo etico che può fare solo danni, meglio guardare al prossimo futuro augurandoci di cuore “Buona Natale”.   

Commissione Europea il nostro governo comunitario, emana qualche giorno fa, delle linee guida. «Ogni persona in Ue ha il diritto di essere trattato in maniera eguale» scrive la Commissione Europea proponendo una serie di formule alternative senza riferimenti religiosi. Sono consigli volti all’inclusività, nessun obbligo, ma hanno già cominciato a far discutere e l’Europa ha fatto marcia indietro.

Sin dagli albori della nostra civiltà, il solstizio d’inverno è stato festeggiato da tutte le comunità. L’impero romano al suo declino pensò bene di rivitalizzare la politica con il cristianesimo, la nascita di Cristo divenne un evento solenne che si collegò ai festeggiamenti pagani di fine anno. Il medioevo consacrò questa visione e il Natale, il giorno della nascita del messia divenne la festa più importante dell’anno.

Questo accade nella nostra Europa ma, come la religione cristiana, la festa per la nascita di Gesù è festeggiata in tutto il globo. L’epoca contemporanea è caratterizzata dalla globalizzazione, da tutte le parti del globo arrivano alle nostre frontiere migranti che premono per entrare.

Con l’ingresso ottengono i diritti, compreso quello di praticare la loro religione, la cittadinanza, tutto nel rispetto per le tradizioni del mondo occidentale. Questa contaminazione di riti e culture è da secoli in atto ma mai gli ebrei e gli altri culti legati al vecchio e al nuovo testamento hanno mosso critiche se la maggioranza della popolazione cristiana intendesse festeggiare il Natale.

Si sono limitati a non osservare ma in nessun modo hanno criticato o contrastato questo evento. Avviene oggi invece che la Commissione europea emana una direttiva per evitare di dare enfasi al Natale, soprattutto non offendere gli altri. Fortunatamente questa scelta scellerata è stata cestinata da tutti e l’interrogativo è sempre uguale: “Ma chi ha piazzato questa gente lì?”

Sono sempre rispettosi e delicati nei confronti di chi è diverso, differente, alieno, contrario alla cultura europea. Sono un laico, per carità, non vorrei apparire come il bigotto di turno. Eppure un chè di frenesia mi prende nell’ascoltare frasi che contengono idee nefaste e stupide come questa dell’eliminazione del natale dalla comunicazione verbale.

Qualche tempo fa se la presero con il crocifisso, è lì vale lo stesso principio. Il crocifisso è il simbolo del cristianesimo e visto che, la maggioranza della popolazione è cristiana, cattolica, è giusto averlo in classe, fa parte della nostra tradizione, della nostra cultura. Conosco delle persone che hanno vissuto nel mondo arabo e non si lamentavano dei canti dei “muezzin” che richiamavano a certe ore la preghiera musulmana.

Mi chiedo perché dovrebbe offendere dire “Buon Natale”, nel sostituirla con la più generica: “Buone feste”; cosa cambia?

Il Natale non è solo una festa religiosa, il Natale è un momento di aggregazione, di unione, di solidarietà e di speranza. La luce di un presepe, di un albero, delle luminarie in strada, insieme a tutto il resto rappresenta un momento di calore umano. Quanta spocchia, quanta superbia, quanta stupidaggine irriguardosa da parte di questi burocrati dell’alta finanza trasformati in politici.

Sono solo dei ridicoli “Radical chic”, i componenti della Commissione Europea, sempre alla ricerca della notorietà nel tendere una mano alla diversità. Il nostro mondo, l’occidente, da sempre faro della civiltà mondiale, tra tante contraddizioni ha creato un futuro che non può non guadare alle tradizioni. Tutto questo buonismo da parte dei componenti della Commissione europea sul piano verbale per il Natale.

Intanto si lascia sola l’Italia sull’accoglienza; si tollera la chiusura dei confini polacchi, statunitensi  o ungheresi; non parliamo di Erdogan e la Turchia, insieme alla mancanza dei diritti di Cina e Russia. L’Europa vive un’epoca difficile, ma saprà riconquistare il ruolo che la storia gli ha conferito. Questa è la vera vergogna, mostrando la totale incapacità di questi burocrati.

La Laicità, i diritti individuali, le opportunità e la difesa della libertà individuale, possono convivere con il cristianesimo perché è proprio dal pensiero di Cristo che ha tratto origine la sua civiltà. Oggi che la religione in Europa e nel mondo occidentale in generale riveste un aspetto Etico più che politico, cerchiamo di accogliere tutti e rispettiamoli, indistintamente, per religione e tradizioni.

Se sono arrivati qui da noi conoscevano il nostro mondo, allora perché pensare possano offendersi se in giro ci si augura “Buon Natale?” In quell’istante auguriamo una vita e delle opportunità migliori, non l’assoggettarsi a delle regole o delle manifestazioni religiose.

La mia speranza principale è che caccino a calci nel sedere dalla Commissione Europea chi ha proposto e sostenuto questa cosa così bizzarra. Questi insulsi burocrati sono amanti di un relativismo etico che può fare solo danni, meglio guardare al prossimo futuro augurandoci di cuore “Buona Natale”.   


di Luigi Eucalipto

Commissione Europea il nostro governo comunitario, emana qualche giorno fa, delle linee guida. «Ogni persona in Ue ha il diritto di essere trattato in maniera eguale» scrive la Commissione Europea proponendo una serie di formule alternative senza riferimenti religiosi. Sono consigli volti all’inclusività, nessun obbligo, ma hanno già cominciato a far discutere e l’Europa ha fatto marcia indietro.

Sin dagli albori della nostra civiltà, il solstizio d’inverno è stato festeggiato da tutte le comunità. L’impero romano al suo declino pensò bene di rivitalizzare la politica con il cristianesimo, la nascita di Cristo divenne un evento solenne che si collegò ai festeggiamenti pagani di fine anno. Il medioevo consacrò questa visione e il Natale, il giorno della nascita del messia divenne la festa più importante dell’anno.

Questo accade nella nostra Europa ma, come la religione cristiana, la festa per la nascita di Gesù è festeggiata in tutto il globo. L’epoca contemporanea è caratterizzata dalla globalizzazione, da tutte le parti del globo arrivano alle nostre frontiere migranti che premono per entrare.

Con l’ingresso ottengono i diritti, compreso quello di praticare la loro religione, la cittadinanza, tutto nel rispetto per le tradizioni del mondo occidentale. Questa contaminazione di riti e culture è da secoli in atto ma mai gli ebrei e gli altri culti legati al vecchio e al nuovo testamento hanno mosso critiche se la maggioranza della popolazione cristiana intendesse festeggiare il Natale.

Si sono limitati a non osservare ma in nessun modo hanno criticato o contrastato questo evento. Avviene oggi invece che la Commissione europea emana una direttiva per evitare di dare enfasi al Natale, soprattutto non offendere gli altri. Fortunatamente questa scelta scellerata è stata cestinata da tutti e l’interrogativo è sempre uguale: “Ma chi ha piazzato questa gente lì?”

Sono sempre rispettosi e delicati nei confronti di chi è diverso, differente, alieno, contrario alla cultura europea. Sono un laico, per carità, non vorrei apparire come il bigotto di turno. Eppure un chè di frenesia mi prende nell’ascoltare frasi che contengono idee nefaste e stupide come questa dell’eliminazione del natale dalla comunicazione verbale.

Qualche tempo fa se la presero con il crocifisso, è lì vale lo stesso principio. Il crocifisso è il simbolo del cristianesimo e visto che, la maggioranza della popolazione è cristiana, cattolica, è giusto averlo in classe, fa parte della nostra tradizione, della nostra cultura. Conosco delle persone che hanno vissuto nel mondo arabo e non si lamentavano dei canti dei “muezzin” che richiamavano a certe ore la preghiera musulmana.

Mi chiedo perché dovrebbe offendere dire “Buon Natale”, nel sostituirla con la più generica: “Buone feste”; cosa cambia?

Il Natale non è solo una festa religiosa, il Natale è un momento di aggregazione, di unione, di solidarietà e di speranza. La luce di un presepe, di un albero, delle luminarie in strada, insieme a tutto il resto rappresenta un momento di calore umano. Quanta spocchia, quanta superbia, quanta stupidaggine irriguardosa da parte di questi burocrati dell’alta finanza trasformati in politici.

Sono solo dei ridicoli “Radical chic”, i componenti della Commissione Europea, sempre alla ricerca della notorietà nel tendere una mano alla diversità. Il nostro mondo, l’occidente, da sempre faro della civiltà mondiale, tra tante contraddizioni ha creato un futuro che non può non guadare alle tradizioni. Tutto questo buonismo da parte dei componenti della Commissione europea sul piano verbale per il Natale.

Intanto si lascia sola l’Italia sull’accoglienza; si tollera la chiusura dei confini polacchi, statunitensi  o ungheresi; non parliamo di Erdogan e la Turchia, insieme alla mancanza dei diritti di Cina e Russia. L’Europa vive un’epoca difficile, ma saprà riconquistare il ruolo che la storia gli ha conferito. Questa è la vera vergogna, mostrando la totale incapacità di questi burocrati.

La Laicità, i diritti individuali, le opportunità e la difesa della libertà individuale, possono convivere con il cristianesimo perché è proprio dal pensiero di Cristo che ha tratto origine la sua civiltà. Oggi che la religione in Europa e nel mondo occidentale in generale riveste un aspetto Etico più che politico, cerchiamo di accogliere tutti e rispettiamoli, indistintamente, per religione e tradizioni.

Se sono arrivati qui da noi conoscevano il nostro mondo, allora perché pensare possano offendersi se in giro ci si augura “Buon Natale?” In quell’istante auguriamo una vita e delle opportunità migliori, non l’assoggettarsi a delle regole o delle manifestazioni religiose.

La mia speranza principale è che caccino a calci nel sedere dalla Commissione Europea chi ha proposto e sostenuto questa cosa così bizzarra. Questi insulsi burocrati sono amanti di un relativismo etico che può fare solo danni, meglio guardare al prossimo futuro augurandoci di cuore “Buona Natale”.   


di Luigi Eucalipto

© Riproduzione riservata

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