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mercoledì, Settembre 18, 2024

CRISI ENERGETICA: La tregua elettorale.

Crisi energetica ma soprattutto economica causata dagli aumenti del gas che raggiunge quota 340 euro sui mercati.

La settimana scorsa Carlo Calenda, leader di Azione, oggi del Terzo polo, aveva fatto una proposta. L’idea era quella di sospendere la campagna elettorale e mettersi, tutti i leader politici intorno a un tavolo per salvare l’economia. Il primo ad intervenire Matteo Salvini, leader della Lega: “Calenda vuole stoppare la campagna, perché ha già perso”.

Da ieri lo stesso Salvini fa marcia indietro e chiede di fermare la campagna elettorale per dedicarsi alla crisi causata dall’aumento del Gas. Addirittura riaprire il parlamento per un dibattito a sostegno delle scelte da fare. Il problema davvero drammatico è che la campagna elettorale su combatte sui social, diciamolo francamente.

Se ai post si aggiungono i tweet e tutte le fake news che si leggono, sarà difficilissimo cavarne un ragno dal buco. Perché i due Poli hanno al loro interno posizioni differenti e soprattutto immagini l’imbarazzo di gente seria come Fedriga, Zaia e Giorgetti.

I primi governatori di Friuli e Veneto il terzo ministro in carica e guardare Salvini in bermuda che estrae il telefonino dalla tasca posteriore non è un bel vedere. Il centro-sinistra resta in silenzio al riguardo, immaginando già un intervento di Fratoianni contrario ai rigassificatori e altre scelte governative. Speriamo avvenga e che la politica dialoghi più che litigare sul sesso degli angeli.

Alla luce di quello che accade, la proposta di fermare le bocce e fare scelte comuni a sostegno del governo è una necessità. Forse qualcuno o più di uno dimentica che la nostra è ad oggi un’economia di guerra. La responsabilità in un periodo bellico dovrebbe caratterizzare il confronto politico non dedicarsi a un Gossip inutile e fuori luogo.

Sono tra quelli che si aspetta di più e non vorrei che il 25 settembre rappresenti una vittoria elettorale per pochi, una sconfitta per tutti. Noi cittadini tremiamo davanti a questa approssimazione, professionisti, imprenditori, impiegati, giovani e meno giovani, uomini e donne. Manca un mese più o meno, fate presto.

di Mattia Pellino

Crisi energetica ma soprattutto economica causata dagli aumenti del gas che raggiunge quota 340 euro sui mercati.

La settimana scorsa Carlo Calenda, leader di Azione, oggi del Terzo polo, aveva fatto una proposta. L’idea era quella di sospendere la campagna elettorale e mettersi, tutti i leader politici intorno a un tavolo per salvare l’economia. Il primo ad intervenire Matteo Salvini, leader della Lega: “Calenda vuole stoppare la campagna, perché ha già perso”.

Da ieri lo stesso Salvini fa marcia indietro e chiede di fermare la campagna elettorale per dedicarsi alla crisi causata dall’aumento del Gas. Addirittura riaprire il parlamento per un dibattito a sostegno delle scelte da fare. Il problema davvero drammatico è che la campagna elettorale su combatte sui social, diciamolo francamente.

Se ai post si aggiungono i tweet e tutte le fake news che si leggono, sarà difficilissimo cavarne un ragno dal buco. Perché i due Poli hanno al loro interno posizioni differenti e soprattutto immagini l’imbarazzo di gente seria come Fedriga, Zaia e Giorgetti.

I primi governatori di Friuli e Veneto il terzo ministro in carica e guardare Salvini in bermuda che estrae il telefonino dalla tasca posteriore non è un bel vedere. Il centro-sinistra resta in silenzio al riguardo, immaginando già un intervento di Fratoianni contrario ai rigassificatori e altre scelte governative. Speriamo avvenga e che la politica dialoghi più che litigare sul sesso degli angeli.

Alla luce di quello che accade, la proposta di fermare le bocce e fare scelte comuni a sostegno del governo è una necessità. Forse qualcuno o più di uno dimentica che la nostra è ad oggi un’economia di guerra. La responsabilità in un periodo bellico dovrebbe caratterizzare il confronto politico non dedicarsi a un Gossip inutile e fuori luogo.

Sono tra quelli che si aspetta di più e non vorrei che il 25 settembre rappresenti una vittoria elettorale per pochi, una sconfitta per tutti. Noi cittadini tremiamo davanti a questa approssimazione, professionisti, imprenditori, impiegati, giovani e meno giovani, uomini e donne. Manca un mese più o meno, fate presto.

di Mattia Pellino

© Riproduzione riservata

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