Epilogue è il video che i Daft Punk hanno voluto regalare ai loro fan nel giorno del loro addio. Si divide l’ultimo grande mito della musica contemporanea. Sulle note della parte conclusiva del brano “Touch”, tratto dal loro migliore lavoro “Random Access Memories“, si conclude il video. Il viaggio nella storia della storia dei Daft Punk è solcare le orme musicali di un duo che ha reso la dance musica raffinata, colta, grande.
L’album è un gioiello da ascoltare, ballare, canticchiare, suonare. Dalla solarità del primo brano, alla dolcezza di Game of love, “Within” o “Beyond“. Il tributo a Giorgio Moroder nel brano “Giorgio by Moroder“, lo stile, quello dalle “Disco music” degli anni 70-80′. Accompagnato da una musica accattivante il brano si espande mentre il grande Giorgio racconta la sua storia.
L’inventore di Donna Summer e dell’electronic-dance italiano finisce di parlare e allora inizia una session dove i generi sono irriconoscibili, la musica stupenda. Guy-Manuel de Homeme Christo e Thomas, queste le due identità dei Daft Punk, invisibili, come l’ispirazione dal film “Il fantasma dell’opera”. Di loro altro non si sa se non che sono parigini, polistrumentisti, cantanti e soprattutto bravissimi con i sintetizzatori e gli effetti di voce e musica, due alieni, unici.
I caschi, di differente forma e colore, come differenti le altezze dei due, magrissimi entrambi, come solo le Rockstar sanno esserlo. Hanno scelto di nascondere i loro volti, qualche foto agli inizi della carriera. Anche quando l’album “Random Access Memories” vince cinque Grammy awards 2014. In ordine: Album dell’anno; miglio album Dance-elettronico; Miglior interpretazione di Get Lucky ; Migliore registrazione dell’anno; miglio registrazione di un album non classico.
Conosciamo i loro nomi, non i volti, da sempre e per sempre coperti dai caschi, quei caschi da esploratori spaziali. Basta guardare i video della premiazione per comprendere di cosa parliamo. Pharell Williams voce con Giorgio Moroder e gli stessi Daft Punk. Neil Rodgers chitarrista dei grandi “Chic”, Omar Hakim, batterista jazz ma anche strumentista. Insieme ai più famosi, il pianista Chily Gonzales, James Genue e Nathan East ed altri, tanti altri, musicisti ed orchestrali.
Random Access Memories è un lavoro che resterà nella storia come uno degli album più innovativi. Innovativo come il disco da cui i Daft Punk hanno tratto ispirazione “The dark side of the moon” dei Pink Floid. Il video di addio è l’ultima parte del film-documentario “Unchained”. Il film è stato girato nel 2015 e rivive, attraverso le interviste ai protagonisti e coloro che li hanno accompagnati, la storia dei Daft Punk.
Quattro album in un trentennio di carriera. Il primo lavoro “Homework”, poi il secondo “Discovery“, il terzo “Human After All“, infine “Random Access Memories”. Una registrazione live del 2003 “Alive”, la colonna sonora del film Disney “Tron: Legacy”. Successi planetari singoli come: “Around the world“, “One more time“, “Digital Love“, “Da Funk”, “Robot Rock” e tanti altri.
Pharell Williams in un passo della sua intervista dice: “al Coachella Valley Music and Art Festival”, in California, ero con il cappellino, come tanti altri grandi artisti, tutti travestiti e irriconoscibili in mezzo al pubblico ad ammirare i più grandi, i Daft Punk”. Sei generazioni, la mia compresa, hanno seguito e amato il gruppo parigino, finirà tutto con lo scioglimento?
L’arte in generale, la musica in particolare, rende immortali e noi tutti, nonni, padri e figli continueremo ad ascoltare i Daft Punk, anche quando non avranno più vita su questo terra, il mondo che verrà continuerà ad ascoltare la loro musica, a guardare i loro video, leggere del loro successo, che li ha resi noti prima, immortali dopo.
di gianni bianco.