Dario Scherillo è stata una vittima innocente della camorra, che perse la vita la sera del 6 dicembre 2004. Oggi, a diciassette anni esatti dalla sua fine viene ricordato con un’iniziativa alla sua memoria. Nasce un comitato per intitolare l’Auditorium della settima municipalità o la Biblioteca alla sua memoria. Il fratello Pasquale insieme al consigliere della settima Municipalità Antonio Sannino e il Comitato “Resilienza attiva”, i promotori.
La criminalità organizzata è da sempre la più grave piaga che ha investito il Mezzogiorno d’Italia. La camorra è entrata nell’economia delle nostre comunità, causando un ritardo dello sviluppo civile, culturale ed economico. Un fardello che nel tempo è diventato sempre più insopportabile per le trutti noi, cittadini e Istituzioni.
Insieme al carattere estorsivo, la malvivenza organizzata si è macchiata, nel corso degli anni, di una lunga scia di sangue con guerre tra Clan. Le morti da ambo le parti in lotta ma anche il sangue innocente di persone estranee a vicende camorristiche. Uomini e donne che hanno pagato con la vita l’essere cittadini che hanno scelto di vivere in queste realtà. Le “morti bianche” le definiscono intellettuali è uomini delle Istituzioni.
La lotta alla criminalità organizzata deve avere diverse forme. La prima linea è rappresentata, ovviamente, dalle forze dell’ordine che cercano di sradicare questa forma di prevaricazione e violenza dalla vita delle persone in tutti i modi possibili. Naturalmente la cosa da sola non basta, occorre mettere in campo una forte azione politica, sociale e culturale. Il contrastato non deve limitarsi solo alla violenza.
Sprattutto c’è bisogno di eliminare l’idea che la camorra possa rappresentare qualcosa di positivo nella vita di tutti i giorni. Queste considerazioni si sono concretizzate con la costituzione a S. Pietro a Patierno di un Comitato civico. Lo scopo è quello di dedicare l’Autditorium comunale del quartiere a Dario Scherillo, vittima innocente della camorra. Uno scambio di persona con un pregiudicato, nel corso della faida “Scissionisti – Dilauriani”.
Dario fu assassinato per errore quella sera del 6 dicembre del 2004. L’iniziativa oggi, unisce il fratello di Dario, Pasquale Scherillo, il consigliere municipale Antonio Sannino, il comitato Resilienza Attiva. L’ obiettivo comune è quello di di non cancellare la memoria di un evento così tragico, quanto efferati. Eventi che hanno macchiato i nostri territori e la nostra storia con il sangue di persone innocenti.
Questo sarà un impegno preciso che porteremo avanti con grande dedizione negli anni futuri. Sarà un impegno per non dimenticare la memoria di Dario, con lui uomini e donne morti da innocenti. C’è il bisogno e la necessità di ridare dignità a territori che non meritano di essere identificate con una violenza assurda e criminale. Naturalmente questa iniziativa ha anche lo scopo di dire “No” alla decisione della Procura di chiedere l’archiviazione delle indagini per insussistenza di prove.
Occorre sostenere il precorso di giustizia intrapreso dalla famiglia di Dario e ricordare, ogni giorno ed in ogni sede che lo stesso ha pagato con la vita, la scelta di vivere in questo territorio. I promotori dell’iniziativa: “Noi cittadini siamo convinti di avere tutte le carte in regole per ribaltare uno stato di cose che offende migliaia di persone oneste. Siamo uomini e donne che fanno dell’impegno e del rispetto delle regole di convivenza civile e democratica la condotta della propria esistenza a favore della Legalità”.
Dario non era al posto sbagliato, al momento sbagliato quella maledetta sera, alle 20,30, del dicembre 2004. Sono loro, gli assassini, ancora liberi che ancora oggi sono nel posto sbagliato, probabilmente tra di noi, invece di essere in galera. Siamo certi che l’intero Consiglio della Municipalità 7^ di Napoli si unirà, come è spesso accaduto, intorno alla famiglia Scherillo per rendere perpetua la memoria di Dario e delle altre morti bianche.
di gianni bianco