
Donald Trump credeva che i due statisti europei si sarebbero fatti infinocchiare, si è sbagliato di grosso e l’Europa si sta riunendo.

Donald John Trump, imprenditore con esperienza televisiva, è oggi il 47° Presidente degli Stati Uniti d’America, Sará dura, ma passerà. Basta guardare il suo staff per comprendere quale sia il vero obiettivo del Tycoon, un gruppo di traduttori automatici del tutto simili, ma non uguali, al padrone. Intanto ho approfondito il significato del termine “Tycoon“, ho scoperto che si ispira al termine giapponese “Taikun“, che significa: “Grande dominatore“. Donald Trump si è talmente affezionato al termine che crede e purtroppo non senza una fondata e autentica credibilità, di essere il padrone del mondo. In napoletano lo tradurremmo nel più semplice “Ó padron e casa“, e lui davvero ci crede. Trump bon tiene conto di chi negli Usa, non lo ha votato o si è astenuto.

Se scendiamo nel dettaglio: Trump 49,80%, Harris 48,32%, affluenza al 63,9, non votanti il 36,1%. Ricapitolando il 34% ha votato Trump, il 64% no, può immaginare di essere il padrone? Lui lo crede davvero, tant’è che crede di poter annettere una nazione più grande degli stessi Usa, il Canada. Ha ribattezzato, sempre il Taycoon, il golfo del Messico in Golfo d’America. Ha intrapreso una guerra agli immigrati clandestini riportandoli indietro alcuni e quando qualcuno, come il primo ministro colombiano, si è opposto, ha tirato fuori la frase fatidica: “25%”. È diventato uno slogan da piazzista il tasso del 25% sull’ import da quelle nazioni. Chiaramente anche i confinanti Canada e Messico rientrano in questa rivisitazione dei dazi, insieme a Cina e Europa. Con il vecchio continente sembra avere un vero e proprio conto aperto.

Ha cominciato con la Groenlandia, territorio immenso e ricco di minerali, in parte indipendente ma legato alla Danimarca, quindi all’Europa. Di statisti europei il Tycoon ne ha incontrati tre: Meloni, Macron e Stramer. La prima è sembrata davvero di casa a Maralago, una delle tante residenze di Trump. Invitata alla festa di insediamento Giorgia ha creduto, molto ingenuamente, di avere una posizione di privilegio con Trump e Musk. Niente di tutto questo, l’Italia pagherà il 25% dei tassi come tutti gli altri. Macron prima e Stramer invece, hanno prima smentito e rimproverato Donald Trump, delle bugie che propone da tempo riguardo al costo della guerra in Ucraina. In particolare la differenza di miliardi di euro per contrastare l’invasione russa. Chiaramente, anche in questo caso, l’obiettivo non è la libertà di un popolo o i diritti da difendere, si parla di materiali delle terre rare. Coccola Putin e la Russia ma solo per sganciare lo Zar dall’alleanza con la Cina. Una volta ottenuto l’obiettivo darà la percentuale fatidica 25%, anche alla Russia.

Un tempo ad Alfredo Vito, esponente napoletano della gloriosa Democrazia cristiana, fu regalato l’aggettivo di “Mister centomila preferenze”. Donald Trump si candida a diventare, nell’immaginario collettivo: “Mister 25%“. Ma siamo sicuri che la cosa durerà nel tempo o come spesso accade i palloni gonfiati americani nel tempo di sgonfiano? Conoscendo la bravura diversificata e di sicuro ricca dell’Europa, tra qualche tempo a Trump sarà data una lezione in “numeri”, non più percentuali ma reali e la matematica, noi europei, insieme agli arabi, l’abbiamo inventata. Alla prossima puntata, la telenovela, durerà quattro anni, speriamo….
g.b.