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mercoledì, Settembre 18, 2024

VINCENZO DE LUCA PRESIDENTE DELLA REGIONE CAMPANIA: “Dovete sperare che mi venga un infarto”, alludendo all’Autonomia differenziata.

Venerdì 16 febbraio, accompagnato da una pletora di sindaci e amministratori campani, contro l’autonomia differenziata a Roma, Enzo De Luca ha comunque vinto.

Non sappiamo se Vincenzo De Luca sarà di nuovo presidente della Regione Campania l’anno prossimo, ma ce la sta mettendo tutta. Il Il Senato ha bocciato l’ipotesi del “Terzo mandato”, tanto desiderato da Matteo Salvini e Luca Zaia presidente della regione Veneto ma anche dal governatore campano. La scelta contro il terzo mandato ha fatto tremare alle fondamenta il governo Meloni. La maggioranza di governo ha tremato come per un sisma e l’effetto, o la ritorsione salviniana, è stata la perdita della regione Sardegna.

Se la ridono Schlein (PD) e Conte (M5s), soprattutto perchè al secondo step di questo calendario elettorale il centrosinistra, sarà unito per vincere. Il botto sardo di Alessandra Todde, ha rimesso in piedi il “Campo largo”, ampliato alle spoglie del “Terzo Polo“, sogno svanito di un soggetto unito: “Azione- Italia Viva“. Sono imminenti le elezioni in Abbruzzo e chissà cosa accadrà rispetto al pronostico favorevole  qualche giorno fa al centrodestra. In corsa per la poltrona di Governatore ci sono due candidati: il presidente uscente del centrodestra Marco Marsilio e Luciano D’Amico, alla guida del cosiddetto “Patto per l’Abruzzo“. Un’alleanza che va dal Pd ad Azione, passando per i Cinquestelle.

Al termine dell’elezione sarà nominato Presidente il candidato che otterrà il maggior numero di voti validi. Dopo l’Abruzzo, la Basilicata, Umbria e Piemonte, tutte regioni in mano al centrodestra. Non sarà facile, ma se il centrosinistra riuscirà a strappare qualche altre regione al centrodestra, sarà comunque una vittoria per il duo Schlein-Conte. Prima che avvenisse il terremoto scatenato dalla vittoria sarda del centrosinistra, ci aveva pensato Vincenzo De Luca ad accendere la miccia con la protesta dei sindaci campani a Roma, tutti di centrosinistra, in regione la quasi totalità.

La protesta, a dire di qualcuno è tecnicamente fallita, intanto però il presidente della Regione Campania è passato su tutti i giornali, online e cartacei, in tutti i talk televisivi di politica e in molte discussioni di politica in Rete e in tv e radio. Chiamala sconfitta… Ha tuonato De Luca: “Le politiche di coesione sono saltate. Quando si dice prendiamo i fondi di sviluppo e coesione, li gestiamo da Roma e ci dovete dire che progetti volete fare”,  durante il suo intervento al convegno sull’autonomia differenziata della fondazione Banconapoli. 

Continua il presidente della Regione Campania: “Ma quale autonomia regionale! E’ evidente che siamo di fronte a un tentativo di ricatto politico che noi non accetteremo mai“. Infine: “Non perdete tempo, lo vorrei dire ai nostri interlocutori: voi vi dovete solo augurare che Vincenzo De Luca abbia un infarto fulminante, ma se come mi capita godo ancora di buona salute, state perdendo tempo, toccando ferro. L’unica motivazione razionale che ci può essere dietro questa ipotesi di autonomia differenziata è quella che prevede la rottura dell’unità nazionale”.

di Davide Castaldo

Venerdì 16 febbraio, accompagnato da una pletora di sindaci e amministratori campani, contro l’autonomia differenziata a Roma, Enzo De Luca ha comunque vinto.

Non sappiamo se Vincenzo De Luca sarà di nuovo presidente della Regione Campania l’anno prossimo, ma ce la sta mettendo tutta. Il Il Senato ha bocciato l’ipotesi del “Terzo mandato”, tanto desiderato da Matteo Salvini e Luca Zaia presidente della regione Veneto ma anche dal governatore campano. La scelta contro il terzo mandato ha fatto tremare alle fondamenta il governo Meloni. La maggioranza di governo ha tremato come per un sisma e l’effetto, o la ritorsione salviniana, è stata la perdita della regione Sardegna.

Se la ridono Schlein (PD) e Conte (M5s), soprattutto perchè al secondo step di questo calendario elettorale il centrosinistra, sarà unito per vincere. Il botto sardo di Alessandra Todde, ha rimesso in piedi il “Campo largo”, ampliato alle spoglie del “Terzo Polo“, sogno svanito di un soggetto unito: “Azione- Italia Viva“. Sono imminenti le elezioni in Abbruzzo e chissà cosa accadrà rispetto al pronostico favorevole  qualche giorno fa al centrodestra. In corsa per la poltrona di Governatore ci sono due candidati: il presidente uscente del centrodestra Marco Marsilio e Luciano D’Amico, alla guida del cosiddetto “Patto per l’Abruzzo“. Un’alleanza che va dal Pd ad Azione, passando per i Cinquestelle.

Al termine dell’elezione sarà nominato Presidente il candidato che otterrà il maggior numero di voti validi. Dopo l’Abruzzo, la Basilicata, Umbria e Piemonte, tutte regioni in mano al centrodestra. Non sarà facile, ma se il centrosinistra riuscirà a strappare qualche altre regione al centrodestra, sarà comunque una vittoria per il duo Schlein-Conte. Prima che avvenisse il terremoto scatenato dalla vittoria sarda del centrosinistra, ci aveva pensato Vincenzo De Luca ad accendere la miccia con la protesta dei sindaci campani a Roma, tutti di centrosinistra, in regione la quasi totalità.

La protesta, a dire di qualcuno è tecnicamente fallita, intanto però il presidente della Regione Campania è passato su tutti i giornali, online e cartacei, in tutti i talk televisivi di politica e in molte discussioni di politica in Rete e in tv e radio. Chiamala sconfitta… Ha tuonato De Luca: “Le politiche di coesione sono saltate. Quando si dice prendiamo i fondi di sviluppo e coesione, li gestiamo da Roma e ci dovete dire che progetti volete fare”,  durante il suo intervento al convegno sull’autonomia differenziata della fondazione Banconapoli. 

Continua il presidente della Regione Campania: “Ma quale autonomia regionale! E’ evidente che siamo di fronte a un tentativo di ricatto politico che noi non accetteremo mai“. Infine: “Non perdete tempo, lo vorrei dire ai nostri interlocutori: voi vi dovete solo augurare che Vincenzo De Luca abbia un infarto fulminante, ma se come mi capita godo ancora di buona salute, state perdendo tempo, toccando ferro. L’unica motivazione razionale che ci può essere dietro questa ipotesi di autonomia differenziata è quella che prevede la rottura dell’unità nazionale”.

di Davide Castaldo

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