Economia. Nel 2017 e nel 2018 si è svolto in Napoli, ospitato dalla Camera di Commercio. Con il patrocinio di Regione Campania, Comune di Napoli e della stessa CCIA il convegno “IBIT- Acronimo di Imprese, Banche, Istituzioni e Territorio“. Organizzato dall’associazione culturale meridionalista SiamoTuttiBriganti con lo scopo di fare incontrare gli interlocutori invitati e farli discutere sui temi comuni dell’economia. Creando una rete di relazione tra i diversi ed importanti imprenditori partecipanti, scelti per la loro particolare propensione al territorio in cui operano.
Alcuni Istituti Bancari e le Istituzioni politiche ed amministrative e con associazioni e movimenti che animano la società impoverita da decenni di politiche colonialiste.
Napoli ed il sud Italia scontano le conseguenze di una politica affaristica assoggettata agli interessi lobbistici e finanziari. Di chi ha reso il meridione del paese una appendice da cui assorbire manovalanza. Dove collocare i suoi prodotti industriali, compresi gli scarti tossici illegalmente smaltiti in combutta con le mafie locali.
Confidando sul degrado sociale, culturale ed economico prodotto da questi stessi interessi e tollerato, quando addirittura partecipato, da istituzioni e politici del posto.
Se ad oggi esiste ancora una Questione Meridionale, dopo 160 anni di unione del Paese, ci sarà pure una ragione. Facilmente identificabile nella mancata applicazione dei più elementari diritti di cittadinanza ad una intera collettività. Collettività mai integrata in reali progetti di sviluppo se non attraverso interventi di facciata e con la grande truffa degli anni in cui ha operato la Cassa per il Mezzogiorno.
ll cui retaggio è stata la realizzazione non di progetti integrati col territorio ma, spesso, della realizzazione di cattedrali nel deserto. Prive di servizi ed infrastrutture e quindi destinate all’obli ma non prima di aver assicurato ricche prebende e generosi lasciti agli amici degli amici. Si è creato paradossalmente anche il pregiudizio di aver “concesso agli incapaci e disonesti del sud” danari ed opportunità non colte per incapacità e corruzione.
Dobbiamo creare progetti autonomi, comunicarli, discuterli e condividerli per essere adeguatamente partecipati. Chi ci sta deve sposare gli interessi comuni e deve fare rete solidale perché solo concedendo agli altri si può ottenere dagli altri.
IBIT ha voluto essere e rappresentare una speranza, un segnale di riscossa, un incontro programmatico su temi ben precisi, tra soggetti diversi ma tutti parte dello stesso interesse.
Abbiamo coltivato un sogno, lo abbiamo fatto nascere e lo abbiamo reso fruibile alle parti sociali animate dalle nostre stesse percezioni. Con i nostri medesimi obiettivo, onorare la nostra dignità e dimostare di saperci organizzare. L’obiettivo principale del convegno è stata la creazione di una rete solidale in cui potessero cooperare varie realtà professionali, ciascuna esperta in un settore specifico. Affinchè la diversità dei soggetti coinvolti diventasse una forza di squadra per lavorare insieme al bene comune ed avviare in tal modo la rinascita della nostra terra dalle infinite opportunità.
Avevamo lanciato un sasso nello stagno, che stava diventando un mare. La seconda edizione lo aveva testimoniato, stavamo lavorando alla terza edizione con prospettive anche internazionali puntando sul ruolo centrale di Napoli nel Mediterraneo. Coinvolgendo istituzioni maltesi, tunisine, egiziane e libanesi. Si apriva un orizzonte, poi la pandemia mondiale da covid ci ha fermati, proprio sul più bello.
Ma siamo disponibili ad una ripresa del progetto, eventualmente arricchito di nuove risorse umane e professionali, e dell’economia. Quando saremo usciti da questa disastrosa pandemia, necessiteremo ancor di più, più di prima di riavviare un circuito virtuoso di sviluppo ed economia.
di Mario Picariello – Presidente “SiamoTuttiBriganti”