Edifici pericolanti che provocano la protesta dei cittadini. Un problema storico, da Napoli città alla sua provincia, un dramma per chi vive nelle vicinanze di questi luoghi abusivi. Un edificio pericolante pieno di rifiuti e covo di spacciatori: “Viviamo in un inferno” , scrive il Mattino di Napoli. Questo palazzo è uno dei tanti “mostri” dell’abusivismo degli anni 80 che ancora svettano tra gli edifici di Pianura.
Stessa sorte per i manufatti in pericolo per infiltrazioni o crollo del terreno. A Napoli, ne abbiamo scritto, una strada è crollata al Rione Sanità, decine sono gli sfollati che abitavano al ridosso del crollo. Sono pericolanti edifici in tante città d’Italia, anche per dissesti idrogeologici ed eventi sismici.
Purtroppo non è solo il grande quartiere napoletano di Pianura a vivere questa realtà, il palazzo del terrore dove il degrado e abbandono hanno reso insicure le strutture abitate dai disperati di via Trencia. I cittadini non ne possono più, immaginate cosa significa assistere a scene di spaccio, sversamento di rifiuti di ogni genere.
Soprattutto il proliferare di ratti, spesso di grandi dimensioni, che aumentano il senso di terrore. Ogni comunità, in particolare a Napoli e provincia, si vive questo dramma. L’impressione è quella di essere in una zona di guerra mediorientale, dell’ Iraq o della Siria. I sindaci spesso hanno le mani legate da ricorsi e sentenze della magistratura, del Tar.
Eppure, almeno per decoro urbano, dovrebbe essere salvaguardata la pulizia e la disinfestazione delle aree a parte un’adeguata derattizzazione. Le norme a tal proposito sono vaghe e a volte si assiste al paradosso di vedere case abusive abitate abbattute e manufatti sequestrati per abusivismo ancora in piedi. Preciso che sono dell’opinione che bisogna condannare entrambi gli abusi, per carità, facendo comunque dei distinguo temporali.
Questo scempio di lasciare a sé stesso un palazzo semidistrutto deve finire. Le proteste da parte dei cittadini che segnalano alla polizia locale e al sindaco la presenza di manufatti adibiti a sedi di spaccio, luoghi invasi dai ratti, deve essere ascoltata. Ad arricchire le lamentele potremmo inserire in questo dramma anche le tante aree dismesse, anch’esse ricettacolo di rifiuti, spacciatori e ratti e randagi vari.
Spesso all’interno il termine “bonifica“, rappresenta un eufemismo, il controllo sull’inquinamento di aria e falde acquifere, un dettaglio. Quindi il problema esiste ed è serio, bene fanno i cittadini a denunciare, gli organi di stampa a pubblicare. Perché non è solo il grande quartiere napoletano a vivere questa realtà, speriamo qualcuno intervenga.
di Luigi Eucalipto