Marcatori: 40′ p.t. Osimhen (N), 20′ s.t. Di Lorenzo (N).
EINTRACHT – NAPOLI 0 a 2, anche in Europa il Napoli detta legge, in una stagione che si avvia a diventare indimenticabile.
Poteva finire in una rinnovata Waterloo per i panzer tedeschi di Francoforte, la gara di Champions League, che ha visto il Napoli protagonista a Francoforte.
Ieri nel catino del Deutsche Bank Park, dove oltre 40mila tifosi tedeschi hanno intonato, fischiato, urlato di tutto e di più contro la compagine partenopea. Alla dell’incontro gli uomini di Oliver Glasner, fino a ieri bravo tecnico degli alemanni, devono ringraziare la giornata no di Kvaratskhelia.
Di contro la bravura del loro portiere Kevin Trapp, davvero bravo, se non è finita in una goleada la partita di andata dell’ottavo di finale, della coppa europea più prestigiosa. Si ha l’impressione oramai, da qualche settimana, che quelli che vivono ancora di scaramanzie e di ricordi deludenti, prodotti della squadra azzurra, siano solo i tifosi.
Il Napoli, la formazione partenopea, sembra avere oramai assimilato tutti i codici necessari, per affrontare e vincere ogni tipo di gara che gli si presenti. Eppure gli avversari di ieri sera avevano trasmesso, a scorgere le loro gesta, nelle partite della Bundesliga, l’idea di una formazione forte, pericolosa, capace di andare in gol in tanti modi. Nei pronostici l’ Eintracht avrebbe potuto mettere in seria difficoltà la pattuglia di Luciano Spalletti, con il centravanti Randal Kolo Muani, addirittura paragonato a Victor Osimhen. L’attaccante tedesco non ha toccato palla fino a che non è stato espulso per fallo su Anguissa.
Il Napoli ha concesso qualche accenno di azioni pericolose agli avversari, ha poi diretto e indirizzato la gara a suo piacimento, al punto che due gol sembrano pochi per il gioco e le azioni da rete prodotte. Glasner aveva studiato a fondo come fermare Kvaratskhelia, cosa che gli è in parte riuscita abbastanza bene.
La serata tra l’altro non è parsa delle migliori, da parte del magnifico georgiano, che ha fallito l’ennesimo rigore. Gli azzurri sbagliano in Champions in questa stagione, con quello di ieri il terzo rigore. Una maledizione che comincia a diventare un drammatico tabù.
Con il “77” marcato stretto da due e talvolta tre avversari, si sono liberate le altre corsie, cosa che ha finalmente giovato a Lozano. Il messicano è stato il migliore dei napoletani assieme a un formidabile Lobotka. Ieri in Germania, finalmente, il messicano ha giustificato, dopo anni, il motivo per cui, all’epoca costò quaranta milioni alla società di ADL.
Se mantiene questi standard, saranno dolori per gli avversari a venire. “El Chucky“, ha giocato una gara sontuosa, suo l’assist per il gol di Victor Osimhen; suo un palo dopo l’ennesima corsa a perdifiato,l sulla corsia di destra. Lozano sulla sua fascia ha fatto il bello e il cattivo tempo,. suo un’assist che ha mandato di nuovo in rete il nigeriano, annullato per fuorigioco di quest’ultimo,l.
L’esterno azzurro è stato una spina nel fianco dell’Eintracht, un punto di forza irrinunciabile per il Napoli. Non bisogna abbassare la guardia, tenere sempre alti gli scudi. Non si è vinto ancora nulla, anzi, per la qualificazione mancano ancora 90′ e in Europa le gare finiscono solo al fischio finale dell’arbitro.
Non possiamo a questo punto, fare a meno di elogiare questa squadra, che a tratti è parsa davvero spettacolare, fortissima. Anche in Europa il Napoli detta legge, in una stagione che si avvia a diventare indimenticabile.
di Fiore Marro