La clessidra per la partenza è agli ultimi granelli di sabbia ad Afragola. Eppure ci sarebbe bisogno della mano di Sant’Antonio da Padova per evitare che si ripeta quello che si è visto da sei mesi a questa parte. Parlo delle “dinamiche” che hanno accompagnato le scelte delle coalizioni da mettere in campo.
Le elezioni comunali di Afragola, tra intrighi, tradimenti, salti della quaglia e oltre, hanno dimostrato quanto la politica sia oramai un vago ricordo. Una serie di interminabili ed estenuanti eventi, chiacchiere, accordi e disaccordi he a metterle insieme riempirebbero la Biblioteca dei Girolamini.
I nomi dei consiglieri uscenti e di altri potenziali candidati, almeno la parte che di voti ne hanno, ad un certo punto hanno attraversato tutte le coalizioni e alcuni di loro, ad oggi, ancora non hanno scelto.
Ricapitolando, ad una settimana dalla presentazione delle liste per la competizione elettorale del 3 e 4 ottobre, le cose sembrano davvero fatte. Tre sono i candidati a Sindaco, tre le rispettive coalizioni, tre gli schieramenti.
Fin qui nulla da eccepire, tranne il fatto che da un momento all’altro devono uscire fuori liste e i candidati a sostegno e finalmente vedremo se c’era sostanza oppure alcuni piatti erano “vuoti”.
Dico questo perché il karma di queste elezioni è stata la sicurezza di aver in tasca simboli e candidati, oggi in tanti non escono di casa. Per mettere su una Lista c’è bisogno di un simbolo e un nome, fin qui la fantasia ad Afragola è stata generosa.
Ventiquattro candidati, o qualcuno in meno, non è necessario riempire la lista. Inoltre c’è bisogno che un terzo dei candidati siano dell’altro sesso, diciotto maschietti e otto femminucce o viceversa. Sotto l’aspetto giuridico una serie di adempimenti, quali?
In ordine: Certificato elettorale di ogni candidato; casellario giudiziario dello stesso; curriculum vitae. Inoltre la lista deve avere in responsabile; un sito internet; preparare un bilancio annuale. Fortunatamente l’emergenza Covid-19 consente di raccogliere per ogni lista un terzo delle firme, un’ottantina, altrimenti già le due-trecento avrebbero procurato problemi.
Adesso è il momento della verità e la clessidra ha esaurito la sabbia, in tanti saranno costretti ad inserire forestieri per raggiungere il numero di ventiquattro candidati. Vedremo alla fine cosa raccoglieranno e a cosa saranno serviti i voti delle liste in campo, se a vincere o partecipare. Torniamo alla competizione.
Elezioni amministrative 2021, Antonio Pannone e le dieci liste a suo sostegno sono lì; lo stesso vale per Gennaro Giustino; Antonio Iazzetta ha trovato la formazione già in campo ha dato solo la sua disponibilità. Altre candidature a sindaco, ad oggi, non ci sono e anche per questo obiettivo non c’è il tempo necessario per scendere in campo.
Purtroppo la tempestività gioca un ruolo fondamentale in questo “Sport”, la politica, ogni attimo perso è un punto a sfavore. La politica ha le sue regole ed una in particolare prevale e rende vincente una strategie ed è legata al tempo più che i numeri.
Accade spesso che il tempo, quasi sempre tiranno, logori tattiche e uomini, rendendoli vulnerabili alle sirene e soprattutto insicuri. Adesso il campo è aperto, quarantamila elettori a disposizione, un mese di tempo per convincere gli elettori.
Soprattutto mettere in campo in queste elezioni amministrative: comunicatività, capacità e numeri. Aggiungerei un elemento, credo determinante, l’esperienza politica e amministrativa. Tra una settimana i Sindaci, le liste collegate e i candidati saranno in campo, sarà un mese di passioni ed emozioni. Saremo precisi nel raccontare e rendervi partecipi di questo evento elettorale.
di gianni bianco