Enzo Falco Sindaco di Caivano, si dimette e prende tutti di contropiede, maggioranza e opposizione. Questo è avvenuto prima che alcuni consiglieri si recassero dal notaio per depositare le firme di rito per spedire a casa il sindaco. Un partita senza regole, solo l’idea che la politica a caivano, come un po ovunque, viene dopo la questioni personali o di principio.
Da qualche mese erano cominciate le grandi manovre. Avevamo lasciato Enzo Falco che in un’intervista a questo giornale, parlava con orgoglio dei parchi programmati in vitta. La stabilizzazione degli LSU, la programmazione di lavoro stradali, di un Edificio da dedicare alle ragazze madri.
Soprattutto il lavoro per superare il dissesto e avviare ad una fase di “normalizzazione”, l’ente. Soprattutto programmando assunzione di giovani provenienti dalle graduatorie Regione Campania – Formez-Ripam. Ma veniamo ai fatti.
Da fb Enzo Falco scrive un post: “Ci sono politici che hanno rivestito cariche importantissime addirittura a livello nazionale che, poiché nelle elezioni amministrative di Caivano, perdono sempre,si dedicano costantemente a cercare in tutti i modi di mandare a casa il Sindaco eletto, normalmente e surrettiziamente nottetempo cercando di raccogliere le firme dal notaio. Dispiace che in questa malsana pratica si siano fatti trascinare anche dei validi e giovani consiglieri. Non ci sono riusciti. Mi sono dimesso prima, così ho venti giorni di tempo per ritirarle o confermarle. Accadrà solo dopo che chi vuole mandarmi a casa assumerà in Consiglio comunale, davanti all’intera città e davanti ai caivanesi, la responsabilità della sfiducia spiegando le ragioni del proprio agire. Ovviamente tutti potranno verificare CHI SONO I NEMICI DELLA CITTÀ!”.
Aspettiamo qualche giorno poi si vedrà quale sarà la risposta dei “firmatari”. Intanto il buon Enzo Falco tira fuori gli artigli con dichiarazioni forti. Su tutte, la richiesta, a coloro che vogliono mandarlo a casa dopo averlo sostenuto a sindaco, di spiegarne in Consiglio comunale le ragioni. Una cosa è certa, ad otto mesi dalla vittoria elettorale al primo turno dell’autunno scorso, davvero appare complesso spiegare le ragioni per ritornare al voto.
di Tiziana Daniele