Falcone e Borsellino, un binomio che fa parte della nostra storia e oggi si celebrano i trent’anni dalla strage di Via D’Amelio.
Sono trascorsi trent’anni dalla strage di Via D’Amelio a Palermo, da quel 19 luglio del 1992. Morirono dopo lo scoppio della bomba Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. La strage avvenne due mesi di distanza dall’altra strage, quella di Capaci, dove invece morirono Giovanni Falcone, sua moglie, tre agenti della sua scorta.
Il Circolo “Giorgia Meloni” di Casoria ricorda, come è stato nei precedenti anni, quei fatti. Ieri in tanti hanno assistito e partecipato ad un dibattito dal titolo emblematico: “Il fresco profumo della libertà”, frase pronunciata da Paolo Borsellino. Riflessioni sui temi spinosi della sicurezza e della legalità. Ha introdotto e moderato Nicola Mangani, coordinatore cittadino del circolo di FdI di Casoria.
Rosario Busco, altra figura storica della destra casoriana, componente dell’Assemblea nazionale del partito di Giorgia Meloni. Hanno preso la parola i rappresentanti cittadini di FdI Primo Cinquegrana di Frattaminore, Saverio Capasso di Frattamaggiore e Raffaele i Maso di Afragola. Luca Scancariello: “Sono stati due anni difficili ma come lo scorso anno, non abbiamo voluto mancare a questo appuntamento che per noi è fondamentale”.
Ancora: “C’è una sensibilità verso questo evento particolare perché la maggior parte dei cittadini sono persone oneste e soprattutto sensibili a questi temi”: Michele Schiano, consigliere regionale e Commissario provinciale di FdI: “Sono momenti importanti della nostra vita politica, Paolo Borsellino, il suo sacrifico, sono ancora oggi temi di attualità. La crescita politica, l’innesto di nuove forze nelle realtà comunali sono dovute anche alla coerenza dei rappresentanti locali”.
L’intervento più atteso non ha deluso le aspettative, quello di Edmondo Cirielli, deputato e Questore/Presidente della direzione nazionale di Fratelli D’Italia. Il parlamentare ringrazia Luca Scancariello, il suo gruppo di amici e sostenitori per il taglio non solo politico ma anche culturale della sua azione politica. Rendo omaggio non solo a voi di Casoria ma anche degli altri comuni presenti. Sono un ex generale dell’arma dei Carabinieri e chi ha qualche anno in più sa cosa accadeva qui, dalle nostre parti negli anni 80’.
Essere di destra dalle nostre parti come altrove, rappresenta una questione etica, soprattutto su alcuni temi. Sono tra quelli che rinunciano al voto sulla facile promessa elettorale, eppure ho ricevuto sempre decine di migliaia di voti. Quello che accadde trent’anni fa a Palermo lo ricordiamo bene e il sacrificio di Falcone e Borsellino, due uomini che erano consapevoli dei rischi che correvano e del destino che si realizzò con la loro morte”.
Ancora: “ La procura di Palermo nei primi anni 90’ era condizionata da lotte intestine e l’avversione verso Giovanni Falcone e Paolo Borsellino era manifesta e nemmeno tanto mistificata. La cosa che è risultata incredibile che il grado di politicizzazione della magistratura che da quel momento in poi è risultata così pervasiva da condizionare i partiti. Oggi in Italia c’è bisogno di rigore, di pene certe e la difesa del cittadino deve rappresentare una priorità“.
Infine: “Bisogna difendere i diritti dei detenuti ma non la certezza della pena deve essere un cardine. Oggi per andare in galera bisogna commettere un tentato omicidio, tanti reati sono stati depenalizzati e certo non è stata una scelta di Fratelli d’Italia”. In tanti erano presenti e bisogna fare i complimenti a questo gruppo di amici, un tempo i giovani di Alleanza Nazionale, oggi dirigenti nazionali di Fratelli d’Italia, di averci creduto, soprattutto con l’impegno. Altre iniziative ci saranno per ricordare i due eroi scolpiti nella memoria di tutti noi da una foto, due magistrati palermitani, simboli, come pochi altri di un’Italia che non si arrende, allora come oggi.