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lunedì, Settembre 16, 2024

FIORENTINA NAPOLI 0 a 2 – Adesso la Champions

Il Napoli battendo la Fiorentina ha sfatato il suo tabù, superato brillantemente il psicodramma dell’albergo “Orsato”

Il Napoli battendo la Fiorentina ha sfatato il suo tabù, superato brillantemente il psicodramma dell’albergo “Orsato”

Come in una nemesi, durata tre anni un Napoli maturo, concreto, risoluto, a  Firenze ha sfatato il suo tabù, quello dell’albergo “Orsato”. Tutto condito da una storia vera, perché la Fiorentina è parsa “tosta” e risoluta,  decisa a vendere cara la pelle, giocando una gara vera,. Come dovrebbero essere sempre e non come accade quando di mezzo ci sono squadra a strisce con un sapore medio padano.

Bisogna ringraziare sia la Fiorentina che gli azzurri per la sensazione di pulizia comportamentale. Le due squadre, durante la gara, hanno riportato quella voglia di pallone, che serve al calcio italiano. Specie se si assiste a scempi morali e sportivi, come quello andato in scena a Torino, la sera prima. Gli azzurri sono all’ultima curva prima del traguardo, un risultato insperato, rispetto a gennaio.

Il Napoli ha fatto un girone di ritorno da corsa scudetto, una rincorsa che nasce da quell’ultima apparizione televisiva dell’allenatore partenopeo. Il momento in cui davvero si era toccato il fondo, una rincorsa che ha un nome su tutti: Aurelio De Laurentis, croce e delizia del tifo napoletano. Il presidente è intervenuto nel momento giusto, ha capito come pochi che era il momento del silenzio.

Chi ama il cinema come me, capirà di sicuro, senza avere difficoltà. Paragono l’azione di ADL al magnifico film di Edward Zwick: “L’ultimo Samurai”. Ho sinceramente visto il presidente del Napoli indossare i panni di Nobutada. Il giovane samurai, rivolgendosi al capitano Nathan Algren, gli spiega come affrontare il nemico, evitando di usare troppo la mente.

Troppo mente, hai mente spada…mente gente che guarda…mente nemico…troppo mente! no mente!”, ecco nel nostro caso il capitano Algren è diventato Gennaro Gattuso, che invece di occuparsi del mestiere cui era stato ingaggiato e cioè allenare, passava il tempo a fare gli show sulle Tv amiche. 

Troppe chiacchiere, “troppa mente”… il silenzio stampa, imposto dal presidente, ha ridato una strada alla stagione azzurra. Lo stesso Gattuso è motivato al punto che con il risultato odierno, potrà vantare titoli di merito, che fino al silenzio stampa non gli erano dovuti.

Il silenzio stampa ha indotto il tecnico a occuparsi di calcio riflettendo sugli errori commessi, senza elencarli, si rischia di essere ripetitivi. Una squadra rinata, anche perché la “punta di diamante” ha cominciato a capire il calcio italiano, una stagione che ha avuto la sua svolta quando finalmente è sorta la squadra base, con tutti i tasselli messi nei punti giusti.

Un finale di stagione quindi entusiasmante e che rimane una grossa speranza per la prossima stagione. Personalmente sarei propenso a ridare fiducia all’attuale tecnico, fermo restando il fatto che continui a fare l’allenatore e non l’amico dei giornalisti padani, perché al Napoli non serve un allenatore così e alla tifoseria azzurra non servono amici a strisce, che non hanno mai dato contributi seri alla causa partenopea.

Rivedere le posizioni, essere meno inflessibili sono le linee da intraprendere, quelle che servono a questa società, a questa squadra e a questa tifoseria,  se una delle parti non è in sintonia con questa regola, crediamo sia buona cosa perdersi di vista. Come diceva Rossella Ohara in Via col vento: “Domani è un altro giorno!”

di Fiore Marro

Il Napoli battendo la Fiorentina ha sfatato il suo tabù, superato brillantemente il psicodramma dell’albergo “Orsato”

Come in una nemesi, durata tre anni un Napoli maturo, concreto, risoluto, a  Firenze ha sfatato il suo tabù, quello dell’albergo “Orsato”. Tutto condito da una storia vera, perché la Fiorentina è parsa “tosta” e risoluta,  decisa a vendere cara la pelle, giocando una gara vera,. Come dovrebbero essere sempre e non come accade quando di mezzo ci sono squadra a strisce con un sapore medio padano.

Bisogna ringraziare sia la Fiorentina che gli azzurri per la sensazione di pulizia comportamentale. Le due squadre, durante la gara, hanno riportato quella voglia di pallone, che serve al calcio italiano. Specie se si assiste a scempi morali e sportivi, come quello andato in scena a Torino, la sera prima. Gli azzurri sono all’ultima curva prima del traguardo, un risultato insperato, rispetto a gennaio.

Il Napoli ha fatto un girone di ritorno da corsa scudetto, una rincorsa che nasce da quell’ultima apparizione televisiva dell’allenatore partenopeo. Il momento in cui davvero si era toccato il fondo, una rincorsa che ha un nome su tutti: Aurelio De Laurentis, croce e delizia del tifo napoletano. Il presidente è intervenuto nel momento giusto, ha capito come pochi che era il momento del silenzio.

Chi ama il cinema come me, capirà di sicuro, senza avere difficoltà. Paragono l’azione di ADL al magnifico film di Edward Zwick: “L’ultimo Samurai”. Ho sinceramente visto il presidente del Napoli indossare i panni di Nobutada. Il giovane samurai, rivolgendosi al capitano Nathan Algren, gli spiega come affrontare il nemico, evitando di usare troppo la mente.

Troppo mente, hai mente spada…mente gente che guarda…mente nemico…troppo mente! no mente!”, ecco nel nostro caso il capitano Algren è diventato Gennaro Gattuso, che invece di occuparsi del mestiere cui era stato ingaggiato e cioè allenare, passava il tempo a fare gli show sulle Tv amiche. 

Troppe chiacchiere, “troppa mente”… il silenzio stampa, imposto dal presidente, ha ridato una strada alla stagione azzurra. Lo stesso Gattuso è motivato al punto che con il risultato odierno, potrà vantare titoli di merito, che fino al silenzio stampa non gli erano dovuti.

Il silenzio stampa ha indotto il tecnico a occuparsi di calcio riflettendo sugli errori commessi, senza elencarli, si rischia di essere ripetitivi. Una squadra rinata, anche perché la “punta di diamante” ha cominciato a capire il calcio italiano, una stagione che ha avuto la sua svolta quando finalmente è sorta la squadra base, con tutti i tasselli messi nei punti giusti.

Un finale di stagione quindi entusiasmante e che rimane una grossa speranza per la prossima stagione. Personalmente sarei propenso a ridare fiducia all’attuale tecnico, fermo restando il fatto che continui a fare l’allenatore e non l’amico dei giornalisti padani, perché al Napoli non serve un allenatore così e alla tifoseria azzurra non servono amici a strisce, che non hanno mai dato contributi seri alla causa partenopea.

Rivedere le posizioni, essere meno inflessibili sono le linee da intraprendere, quelle che servono a questa società, a questa squadra e a questa tifoseria,  se una delle parti non è in sintonia con questa regola, crediamo sia buona cosa perdersi di vista. Come diceva Rossella Ohara in Via col vento: “Domani è un altro giorno!”

di Fiore Marro

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