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lunedì, Settembre 9, 2024

FIORENTINA – NAPOLI: Gli azzurri suonano la settima sinfonia

Fiorentina – Napoli 1 a 2, vittoria degli azzurri anche a Firenze, squadra sempre più consapevole dei propri mezzi. Marcatori: 28' pt Quarta (F), 38' pt Lozano (N), 2' st Rrahmani (N). 28' pt Quarta (F), 38' pt Lozano (N), 2' st Rrahmani (N).

Fiorentina – Napoli 1 a 2, vittoria degli azzurri anche a Firenze, squadra sempre più consapevole dei propri mezzi. Marcatori: 28′ pt Quarta (F), 38′ pt Lozano (N), 2′ st Rrahmani (N). 28′ pt Quarta (F), 38′ pt Lozano (N), 2′ st Rrahmani (N).

Un Napoli sempre più consapevole dei propri mezzi. Vince anche all’ombra degli Uffizi, soffrendo ma non più di tanto, gestendo la gara da squadra di vertice. Nel primo tempo ha fatto giocare i viola che hanno esaurito le loro forze, per poi dominare in ogni angolo del campo. Alla ripresa del match, se si paragona la partita che i viola hanno disputato contro l’Inter, quella contro il Napoli è stata la copia edulcorata.

Tanta densità da parte degli uomini di Italiano, anche nella ripresa hanno provato a pressare alto ma, di tiri nello specchio della porta azzurra pericolosi, zero. Spalletti, da capitano timoniere di lungo corso, ha gestito con polso fermo la gara dalla “panca, ingarrando le sostituzioni”. Soprattutto in occasione di quello stupido e inutile tentativo di protesta da parte di Insigne quando è stato sostituito.

Una tiratina d’orecchio al Capitano: non è il caso a mio parere, di creare una tempesta in un bicchiere d’acqua. In particolare se sei uno dei leader riconosciuti dagli altri. Forse sono anche questi i motivi per cui DeLa ha atteso più del dovuto per aprire il discorso del suo rinnovo. Spesso non è solo una questione di soldi ma anche di armoni.

E, contestare una sostituzione, come ha fatto Insigne, mentre stai vincendo e sei primo in classifica in campionato, è un tentato “harakiri” gratuito e dannoso. Gli azzurri hanno vinto la quarta gara in trasferta su sette partite giocate. La squadra ha vinto uno scontro diretto, ha la migliore difesa del torneo, il secondo migliore attacco.

Corre, combatte, lotta e ha una rosa che consente all’allenatore di poter giostrare le sostituzioni in maniera adeguata. Il parco infortuni si sta via via svuotando e ieri c’è stato, finalmente, l’esordio anche di Dries “Ciro” Mertens e la prima presenza in panchina del redivivo Fauzi Ghoulam.

Sono tutti ingredienti che dovrebbero raggiungere l’obiettivo stagionale, che resta, a nostro sommesso avviso, la qualificazione Champions. Forse possiamo immaginare qualcosa in più, ma su questo è giusto aspettare ancora qualche mese. Per il momento la torcida azzurra si gode queste sette vittorie su altrettanti partite di campionato.

In un’ipotetica pagella da zero a dieci, che va riconosciuto a Spalletti un dieci. L’allenatore del Napoli è riuscito a correggere gli errori gattusiani, è stato bravo nel fare da parafulmine quando era necessario. Dieci anche alla squadra vista a Firenze, che ha lottato centimetro su centimetro, casa per casa, quartiere per quartiere.

Nove a Osimhen, che tiene in costante tensione tutto il reparto difensivo arretrato avversario, forse anche per questo i viola non hanno ripetuto il terribile primo tempo che hanno disputato contro l’Inter. Otto a Lozano, decisivo sulla respinta del rigore e sul fallo procurato per il secondo gol. Sette alla difesa centrale azzurra, che oltre al gol di  Amir Rrahmani, che ha deciso il risultato finale, è stato un muro invalicabile.

I difensori azzurri hanno bloccato ogni velleità del bomber fiorentino Dusan Vlahovic e a qualunque avversario abbia tentato di passare dalle loro parti. Koulibaly sempre più leader del Napoli. Sei e qualcosa di più ai due stantuffi di centrocampo che aggiungono fosforo al moto perpetuo che li ha contraddistinti finora, Anguissa e Fabian Ruiz.

I due centrocampisti che si completano e sono una forza assoluta degli azzurri. Cinque alla terna arbitrale, per non avere notato la spinta del centravanti viola in occasione del suo assist al gol della Fiorentina e perché rimane un mistero la mancata espulsione, da ultimo uomo, in occasione del rigore che Quarta ha causato su Osimhen.

Quattro ai telecronisti di Dazn, una telecronaca parziale che infastidisce oltremodo chi è costretto a sorbirseli. Tre alla reazione di Insigne, così facendo destabilizza scioccamente tutto l’ambiente. Due, Uno, Zero, ai tifosi di Firenze. Sono la schiummazza (rifiuto organico) del mondo, passati dall’offendere San Gennaro, negli anni passati,  a offendere i nostri ragazzi africani.

Hanno chiamato scimmia K.K. e gli altri due campioni azzurri Osimhen e Anguissá. La città di Dante oggi avrebbe avuto modo di dire a sé stessa, sperando che qualcuno dei suoi abbia il pudore di vergognarsi: “Ahi serva Firenze, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”

Di Fiore Marro

Fiorentina – Napoli 1 a 2, vittoria degli azzurri anche a Firenze, squadra sempre più consapevole dei propri mezzi. Marcatori: 28′ pt Quarta (F), 38′ pt Lozano (N), 2′ st Rrahmani (N). 28′ pt Quarta (F), 38′ pt Lozano (N), 2′ st Rrahmani (N).

Un Napoli sempre più consapevole dei propri mezzi. Vince anche all’ombra degli Uffizi, soffrendo ma non più di tanto, gestendo la gara da squadra di vertice. Nel primo tempo ha fatto giocare i viola che hanno esaurito le loro forze, per poi dominare in ogni angolo del campo. Alla ripresa del match, se si paragona la partita che i viola hanno disputato contro l’Inter, quella contro il Napoli è stata la copia edulcorata.

Tanta densità da parte degli uomini di Italiano, anche nella ripresa hanno provato a pressare alto ma, di tiri nello specchio della porta azzurra pericolosi, zero. Spalletti, da capitano timoniere di lungo corso, ha gestito con polso fermo la gara dalla “panca, ingarrando le sostituzioni”. Soprattutto in occasione di quello stupido e inutile tentativo di protesta da parte di Insigne quando è stato sostituito.

Una tiratina d’orecchio al Capitano: non è il caso a mio parere, di creare una tempesta in un bicchiere d’acqua. In particolare se sei uno dei leader riconosciuti dagli altri. Forse sono anche questi i motivi per cui DeLa ha atteso più del dovuto per aprire il discorso del suo rinnovo. Spesso non è solo una questione di soldi ma anche di armoni.

E, contestare una sostituzione, come ha fatto Insigne, mentre stai vincendo e sei primo in classifica in campionato, è un tentato “harakiri” gratuito e dannoso. Gli azzurri hanno vinto la quarta gara in trasferta su sette partite giocate. La squadra ha vinto uno scontro diretto, ha la migliore difesa del torneo, il secondo migliore attacco.

Corre, combatte, lotta e ha una rosa che consente all’allenatore di poter giostrare le sostituzioni in maniera adeguata. Il parco infortuni si sta via via svuotando e ieri c’è stato, finalmente, l’esordio anche di Dries “Ciro” Mertens e la prima presenza in panchina del redivivo Fauzi Ghoulam.

Sono tutti ingredienti che dovrebbero raggiungere l’obiettivo stagionale, che resta, a nostro sommesso avviso, la qualificazione Champions. Forse possiamo immaginare qualcosa in più, ma su questo è giusto aspettare ancora qualche mese. Per il momento la torcida azzurra si gode queste sette vittorie su altrettanti partite di campionato.

In un’ipotetica pagella da zero a dieci, che va riconosciuto a Spalletti un dieci. L’allenatore del Napoli è riuscito a correggere gli errori gattusiani, è stato bravo nel fare da parafulmine quando era necessario. Dieci anche alla squadra vista a Firenze, che ha lottato centimetro su centimetro, casa per casa, quartiere per quartiere.

Nove a Osimhen, che tiene in costante tensione tutto il reparto difensivo arretrato avversario, forse anche per questo i viola non hanno ripetuto il terribile primo tempo che hanno disputato contro l’Inter. Otto a Lozano, decisivo sulla respinta del rigore e sul fallo procurato per il secondo gol. Sette alla difesa centrale azzurra, che oltre al gol di  Amir Rrahmani, che ha deciso il risultato finale, è stato un muro invalicabile.

I difensori azzurri hanno bloccato ogni velleità del bomber fiorentino Dusan Vlahovic e a qualunque avversario abbia tentato di passare dalle loro parti. Koulibaly sempre più leader del Napoli. Sei e qualcosa di più ai due stantuffi di centrocampo che aggiungono fosforo al moto perpetuo che li ha contraddistinti finora, Anguissa e Fabian Ruiz.

I due centrocampisti che si completano e sono una forza assoluta degli azzurri. Cinque alla terna arbitrale, per non avere notato la spinta del centravanti viola in occasione del suo assist al gol della Fiorentina e perché rimane un mistero la mancata espulsione, da ultimo uomo, in occasione del rigore che Quarta ha causato su Osimhen.

Quattro ai telecronisti di Dazn, una telecronaca parziale che infastidisce oltremodo chi è costretto a sorbirseli. Tre alla reazione di Insigne, così facendo destabilizza scioccamente tutto l’ambiente. Due, Uno, Zero, ai tifosi di Firenze. Sono la schiummazza (rifiuto organico) del mondo, passati dall’offendere San Gennaro, negli anni passati,  a offendere i nostri ragazzi africani.

Hanno chiamato scimmia K.K. e gli altri due campioni azzurri Osimhen e Anguissá. La città di Dante oggi avrebbe avuto modo di dire a sé stessa, sperando che qualcuno dei suoi abbia il pudore di vergognarsi: “Ahi serva Firenze, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”

Di Fiore Marro

© Riproduzione riservata

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