Global Citizen, finalmente la popolazione mondiale ha capito che deve lottare per un problema comune che investe tutto il pianeta: “Il clima“. Il concerto più grande della Terra ieri ha cercato di sensibilizzare tutti i popoli dei cinque continenti. In otto città del mondo si sono tenuti concerti che in presenza hanno potuto contare circa centomila anime.
esibizioni dal vivo e in streaming
In streaming l’evento ha contato visualizzazioni di oltre un miliardo di collegamenti Il Global Citizen Festival è un evento musicale annuale che dal 2012 viene organizzato da “Global Poverty Project“. Si ipotizza la soluzione entro il 2030 della povertà estrema nel mondo. Ieri 25 settembre, la musica ha voluto dare il suo contributo contro la povertà e la difesa del pianeta.
tutto il mondo coinvolto dall’evento
Gli artisti si sono esibiti a Lagos, Londra, Los Angeles, Sidney, Parigi, New York, Rio de Janeiro, Seoul. La musica ha fatto la voce grossa per la madre Terra. Anche gli italiani Maneskin e Andrea Bocelli hanno partecipato per dare sostegno e supporto all’impegno dei giovani su questo fronte. Quest’anno il tema è stato affrontata dai leaders politici di tutto il pianeta.
Anche la politica a favore dell’iniziativa
Un problema che è diventato prioritario per i cambiamenti climatici causati dall’inquinamento e resi prioritari dai danni all’ecosistema. Mario Draghi all’Onu: “Sul clima i giovani hanno portato il cambiamento, bisogna ascoltarli. Sul fronte sociale Fridays for Feature sta tenendo appuntamenti con tutti i più grossi vertici politici della Terra affinché la loro presa di posizione venga presa in considerazione.
Mario Draghi all’ONU
Ancora Draghi: “Il pianeta sarà ereditato dai giovani, ma siamo noi che dobbiamo lasciarglielo in condizioni ottimali e dobbiamo farlo adesso“. Altro tema importantissimo e conseguenziale al primo, la “transizione ecologica”. Su questo tema Draghi sostiene che bisogna tutelare le classi più povere nella fase di questo passaggio e il finanziamento del “Recovery fund”, sarà anche e soprattutto per il lavoro e le nuove frontiere della “Green economy”.
di Fernando Romanucci
Global Citizen, finalmente la popolazione mondiale ha capito che deve lottare per un problema comune che investe tutto il pianeta: “Il clima“. Il concerto più grande della Terra ieri ha cercato di sensibilizzare tutti i popoli dei cinque continenti. In otto città del mondo si sono tenuti concerti che in presenza hanno potuto contare circa centomila anime.
esibizioni dal vivo e in streaming
In streaming l’evento ha contato visualizzazioni di oltre un miliardo di collegamenti Il Global Citizen Festival è un evento musicale annuale che dal 2012 viene organizzato da “Global Poverty Project“. Si ipotizza la soluzione entro il 2030 della povertà estrema nel mondo. Ieri 25 settembre, la musica ha voluto dare il suo contributo contro la povertà e la difesa del pianeta.
tutto il mondo coinvolto dall’evento
Gli artisti si sono esibiti a Lagos, Londra, Los Angeles, Sidney, Parigi, New York, Rio de Janeiro, Seoul. La musica ha fatto la voce grossa per la madre Terra. Anche gli italiani Maneskin e Andrea Bocelli hanno partecipato per dare sostegno e supporto all’impegno dei giovani su questo fronte. Quest’anno il tema è stato affrontata dai leaders politici di tutto il pianeta.
Anche la politica a favore dell’iniziativa
Un problema che è diventato prioritario per i cambiamenti climatici causati dall’inquinamento e resi prioritari dai danni all’ecosistema. Mario Draghi all’Onu: “Sul clima i giovani hanno portato il cambiamento, bisogna ascoltarli. Sul fronte sociale Fridays for Feature sta tenendo appuntamenti con tutti i più grossi vertici politici della Terra affinché la loro presa di posizione venga presa in considerazione.
Mario Draghi all’ONU
Ancora Draghi: “Il pianeta sarà ereditato dai giovani, ma siamo noi che dobbiamo lasciarglielo in condizioni ottimali e dobbiamo farlo adesso“. Altro tema importantissimo e conseguenziale al primo, la “transizione ecologica”. Su questo tema Draghi sostiene che bisogna tutelare le classi più povere nella fase di questo passaggio e il finanziamento del “Recovery fund”, sarà anche e soprattutto per il lavoro e le nuove frontiere della “Green economy”.
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