Il sindaco si dimette, fin qui nulla di eccezionale, eppure il documento a firma del sindaco desta qualche spunto di riflessione.
7 marzo 2022 Orta di Atella. “….Per sopravvenuti contrasti con il gruppo consiliare “Democratici e riformisti per Orta”, nelle modalità di attuazione dell’indirizzo politico-amministrativo dell’Ente, dichiaro, etc…..”. Avrà adesso venti giorni di tempo il sindaco dimissionario per confermare o ritirare le dimissioni, intanto potrà continuare a svolgere il suo lavoro normalmente, lo prevede la norma. A dire il vero i mugugni ci sono sempre stati, da ottobre a oggi.
Le cose sono precipitate nelle ultime sedute di consiglio comunale, in prima e seconda convocazione. Il numero legale non è garantito, da parte di alcuni consiglieri comunali, erano agli atti del consiglio “debiti fuori bilancio”. La minoranza certo non poteva essere presente e garantire il voto, esce dall’aula, manca il numero legale. Il presidente del consiglio comunale Antonio Carbisiero è costretto a rinviare la seduta alla seconda convocazione in programma per mercoledì 2 marzo, questa volta si vota ma solo perché diminuisce il quorum per la votazione.
A tre mesi e mezzo dalle elezioni amministrative la coalizione capitanata dal sindaco Vincenzo Gaudino è già alla frutta. Chiaramente la votazione dei debiti fuori bilancio è solo un pretesto, il vero problema è la mancata nomina in giunta di esponenti della lista Democratici Riformisti, che conta ben cinque consiglieri, davvero non si comprende questa esclusione.
Gli assessori che fanno parte dell’esecutivo cittadino non sembra siano tecnici o persone distanti dall’impegno politico e sono il vicesindaco Vincenzo Tosti, gli assessori Marilena Belardo e Pasquale Del Prete, indicati dalle altre due liste Città visibile e Orta in Movimento. Una composizione che mortifica fortemente la lista Democratici e Riformisti che ha eletto ben 5 consiglieri. Già da tempo sono affiorati diversi mal di pancia in maggioranza.
I tre moschettieri Gianfranco Piccirillo, Espedito Ziello e Mario Vozza hanno affilato le lame. E oggi hanno assestato il primo fendente a Gaudino e agli alleati di Città Visibile e Orta in Movimento. A questo punto il sindaco sorprende tutti con le dimissioni datate 7 marzo 2022 e davvero non sappiamo come riuscirà a sciogliere la matassa.
Di contro i Democratici e Riformisti annunciano l’appoggio esterno all’amministrazione, in pratica saranno della partita in consiglio comunale e logoreranno la maggioranza atto su atto. Il sindaco si dimette, non desidera essere ostaggio di Gianfranco Piccirillo, Espedito Ziello e Mario Vozza. soprattutto della frase: “Valuteremo di volta in volta”. Risponde Gaudino: “Tirare a campare? No, grazie, meglio tirare le cuoia”.
Venti sono i giorni a disposizione del sindaco Gaudino per cercare di ricucire lo strappo e ritirare le dimissioni. Intanto il gruppo dei Democratici e riformisti per Orta si spacca, i consiglieri I consiglieri comunali Luca Mozzillo e Francesco Tessitore, partecipando al Consiglio comunale in prima e seconda convocazione. Con questo gesto, prendono le distanze dal proprio gruppo e si schierano con il sindaco.
I primi “cento giorni”, bene o male, dell’amministrazione, si riducono a schermaglie che irritano gli esponenti che dichiaratamente erano a sostegno di Vincenzo Gaudino. Su tutti Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio regionale campano, infastidito da ciò che accade a Orta di Atella. Intanto lo schieramento avversario, parliamo della coalizione a sostegno di Gianfranco Arena sindaco, assiste e aspetta l’evoluzione dei tempi.
I venti giorni sono momenti particolarmente difficili e crediamo siano davvero fuori luogo l’appello “individuale”, alla moderazione di esponenti della minoranza, non ci sarà. La coalizione che alle elezioni arrivò al 45% dei voti oggi, se le cose restassero ferme, come le bocce di una partita quando si misurano le distanze, è vincente. Sarebbe davvero paradossale immaginare che tutto quello che sta accadendo finisca “a tarallucci e vino”.
I debiti fuori bilancio, sono stati un terreno di scontro dove l’amministrazione Gaudino è uscita con le ossa rotte, immagino, alla vigilia di una discussione sul “Puc – Piano Urbanistico comunale”, il vecchio Piano regolatore, cosa possa accadere. La situazione urbanistica non è drammatica ad Orta di Atella è “tragica”. Il sindaco avrebbe bisogno di una Task force, altro che maggioranza piena o risicata.
Il sindaco si dimette ma alla luce di quello che sta accadendo, una domanda viene spontanea: “Eg. Sindaco ma perché ha ritenuto opportuno escludere, dalla composizione della giunta la lista civica che maggiormente ha contribuito alla sua elezione?” E’ un quesito che poniamo al sindaco e che, speriamo in questi giorni possa ottenere risposta, se non diretta, almeno indiretta, con il ritiro o la conferma delle dimissioni da sindaco di Orta di Atella dell’avv. Vincenzo Gaudino.
gianni bianco