Ristori in due tempi e rinvio delle cartelle fino a fine giugno con riscossione light. Sono questi i capisaldi sui quali la maggioranza ha trovato un accordo in vista del del “Sostegni bis”. Il governo dovrebbe varare tra oggi e domani le misure.
Il presidente del Consiglio Draghi, il titolare del Tesoro Franco si sono riuniti ieri con i ministri capi delegazione dei partiti, concordando alcuni punti. Sui ristori ha prevalso la linea della Lega e di Forza Italia.
I rimborsi saranno erogati in due tempi. Un contributo a fondo perduto per imprese e partite Iva già indennizzate dal primo dl Sostegni (con i medesimi parametri di calo di fatturato). Un saldo a fine anno in base al ricalcolo delle perdite sui dati dei bilanci o delle dichiarazioni dei redditi.
Fonti di maggioranza hanno inoltre fatto sapere che sarà introdotto un nuovo slittamento dei termini per la ripresa della riscossione.
Invece poi per l’invio delle cartelle fiscali e dei pagamenti dei debiti dovrebbe essere rinviato di due mesi, quindi fino a fine giugno.
Al termine della proroga si dovrebbe introdurre, come anticipato da tempo, un sistema «light» della riscossione.Rate di dieci anni per chi ha avuto grandi perdite, oltre il 30% del fatturato, nel periodo della pandemia.
Forza Italia ha poi proposto di stanziare altri duecento milioni per fondo wedding/eventi privati, cento milioni per le scuole paritarie. Il Pd si è concentrato sulle misure per l’occupazione vista la scadenza a fine giugno del blocco dei licenziamenti generalizzato.
E proprio sul tema della liquidità alle imprese ieri il governo ha ricevuto una forte sollecitazione da parte delle principali associazioni datoriali italiane. Sono intervenute: Abi, Alleanza delle Cooperative, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti e Confindustria. Con una lettera inviata alle istituzioni si evidenziata la necessità di emanare un dl Sostegni bis «di semplice applicazione» con misure «immediatamente operative». Tra le richieste la proroga delle moratorie sui prestiti almeno fino a fine 2021 (più lungo per i settori in crisi) e dei finanziamenti garantiti dallo Stato. Per quelli già in essere si chiede che la durata «venga significativamente prolungata» ad almeno dieci anni.
Ultimo ma non meno importante si chiede la facilitazione delle rinegoziazioni del debito attraverso il Fondo di garanzia per le pmi. Secondo le stime del Centro studi di Confindustria, allungando il periodo di rimborso dei finanziamenti garantiti da sei a dieci anni. Le imprese disporrebbero di risorse per realizzare 6,8 miliardi di investimenti in più all’anno.
Quindi il Governo sta lavorando alacremente per una ripresa, che finalmente lasci sperare tutti gli italiani in un futuro migliore, anche se ancora molto si deve fare e bisogna fare.
Avv. Ernesto Castiello
