Internazionali ieri di boxe al Palazzetto di Caserta. Si toccava atmosfera dei grandi eventi, intrisa di gioia per potersi finalmente ritrovare dopo tanto silenzio causato dalla pandemia. Serata di gala sportivo ieri, per un incontro internazionale di boxe, che ha visto confrontarsi le nazionali “Yuoth” d’ Italia e di Polonia. Youth sarebbe in pratica per chi frequenta il calcio una sorta di Under 21, insomma giovani promesse che puntano a diventare stelle dello sport intrapreso.
Caserta ha risposto in questo modo, con veemenza tutta sportiva, alla desolazione che da settimane ha fatto sprofondare gli amanti della Casertana calcio. L’antica società sportiva con il simbolo del Falco, che non si è iscritta ai campionati nazionali della FIGC, per mancanza di copertura finanziari. Sprovvista delle fidejussioni necessarie per potere essere inserita nei calendari calcistici della prossima stagione.
La città quindi ha reagito con fervore, con una partecipazione massiccia e emozionale, all’unico sport nazionale rimasto in piedi, la “Nobile Arte”, il Pugilato. Lo sport che assieme al ciclismo, è stato quello preferito dai nostri padri, quella generazione che ha dovuto ricostruire il Paese Italia, post bellico. I nostri padri, che si alzavano all’alba per seguire Nino Benvenuti contro Carlos Monzon, oppure esaltarsi per Bruno Arcari o Sandro Mazzinghi.
Gli stessi aspettavano per commuoversi e esultare al passaggio dei vari Bartali, Coppi, Gimondi, Saronni, un’Italia povera, ma sana e piena di speranze. Sicura che solo attraverso il sacrifico un mondo può migliore, e quale sacrificio maggiore, nello sport soprattutto profonde più di una bicicletta o di un paio di guantoni? Ieri al Palazzetto di Caserta si toccava questa atmosfera, per gli internazionali di boxe.
Atmosfera intrisa di gioia per potersi finalmente ritrovare dopo tanto silenzio causato dalla pandemia. Peccato che in un momento così delicato, vari campioni del passato, non si sono intravisti tra la folla e tra le giovani promesse della boxe. Sarebbe stato un buon toccasana e un ritorno d’immagine importante, ma come dice zì prete “Sin pecunia non canturum missa”. Caserta c’è e ha risposto bene anche la giovane nazionale pugilistica.
Gli incontri sono stati 9 in tutto, il risultato finale è stato 5 a 3 per gli azzurri, con un match terminato alla pari. C’è da dire che forse di incontri alla pari ce ne è era più di uno, ma si giocava in casa quindi può accadere, non dovrebbe ma succede. I polacchi a differenza dei versi del brano di Faber :” la domenica delle Salme”, non si sono assolutamente arresi e non si sono inginocchiati agli ultimi semafori.
Anzi si sono battuti come leoni, anche nel tifo, tanto è che hanno fatto più baccano loro 10 che l’intero pubblico italiano. Pubblico che si è riscaldato solo raramente, soprattutto quando a esibirsi erano i boxer nostrani. Un grazie personale al Direttore Sportivo dell’ADS Casertana Boxe, dottor Pasquale Costagliola. Lui che è una sorta di “spirito guida” del pugilato casertano, che mi ha invitato all’evento sportivo degli internazionali di boxe.
I ragazzi autoctoni scesi sul ring a combattere erano due. Paolo Caruso che però è uscito perdente dalla sfida e poi un marcianisano doc, Raffaele Piccolo che ha stravinto. C’è da dire che però a Caruso che ha perso, ha dovuto affrontare un avversario aveva di un anno più grande. In tornei minori l’età conta molto, oltre al fatto che il polacco ha già sul groppone la bellezza di 180 matches. Mentre il nostro appena una cinquantina. Una buona esperienza per tutti, soprattutto a livello internazionale per i nostri ragazzi.
Di Fiore Marro