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lunedì, Settembre 16, 2024

John Lennon: l’inno “Imagine” dopo 50 anni.

A cinquant'anni dalla sua uscita "Imagine" resta un inno per l'Umanità di John Lennon che non si è realizzato e che rimane a metà strada tra speranza e amarezza.

John Lennon
La copertina del disco “Imagine” del 1971, secondo album solista di John Lennon.

John Lennon vs. Paul McCartney.

Lennon nel settembre 1971 diede vita a quello che forse è uno dei dischi più belli della storia della musica. Imponendo la presenza fisica di Yoko Ono durante le registrazioni dei Beatles, acuì il rapporto già conflittuale con quello che era ormai il direttore artistico della band Paul McCartney.
Lo scioglimento del quartetto annunciato improvvisamente da Paul durante la conferenza stampa del suo primo album solista portò alla sassaiola contro i vetri delle finestre di casa sua da parte di John Lennon.

Depressione/rinascita di John Lennon.

Ecco che in terapia psicoanalitica Lennon sfornò nel 1970 Plastic Ono Band: geniale, ermetico e minimalista, così come McCartney di Paul. L’anno dopo Lennon rinasce e scrive quello che è diventato l’inno alla pace più famoso e importante della storia. Tutt’ora non applicato forse neanche minimamente, il brano è l’esatta trasposizione letteraria (e musicale) del pensiero “lennoniano”.

L’ispirazione e la politica.

Nei suoi racconti John Lennon spiega come l’ispirazione delle liriche del brano siano tratte dal libro Grapefruit di Yoko Ono. Quest’ultima glielo regalò nel loro terzo incontro che la giapponese stessa volle affinché Lennon le finanziasse una sua imminente mostra. John sottolinea come a tratti quel libro lo annoiasse, anche se le visioni dei due artisti cominciavano a coincidere. “Imagine” di fatto rappresenta un Lennon che vuole aggiustare la realtà, rendendolo ufficialmente un artista politico.

Il messaggio.

Nell’intento di sovvertire l’ordine sociale c’è tutta la sua arte comunicativa. Dopo 50 anni la sua filosofia aleggia ancora nella cultura musicale moderna, ma le conseguenze concrete del suo messaggio sembrano sfumare col passare degli anni. Pare che quasi tutti i giovani di oggi a stento abbiano sentito il suo nome e forse hanno appena ascoltato poche note del brano storico dal testo di una semplicità e una praticità disarmanti.

Il brano e la registrazione.

Ono è musa ispiratrice di una canzone registrata nello studio casalingo di John. Lo stesso è alla voce e al piano col batterista degli Yes Alan White e il bassista della Plastic Ono Band Klaus Voormann. Co-prodotta dalla coppia e da Phil Spector (tra l’altro scomparso il gennaio scorso), la canzone era già considerata potenzialmente un successo, sia politico, dettato dal messaggio chiaro e forte, sia commerciale, per la semplicità del giro di accordi e dell’arrangiamento.

Il disco e la speranza.

Non focalizzando soltanto sulla title e opentrack, degni di menzione sono i brani “Jealous Gay”, “It’s so Hard”, “I Don’t Wanna Be a Soldier Mama”, “Gimme Some Truth”, “Oh My Love” e “Oh Yoko”. Un misto, non casuale, di romanticismo, politica e socialità, al pari di un poeta romantico che però sembra adotti, paradossalmente, i canoni classici della composizione di una canzone. Il blues e il primo rock la fanno da padrone, musicalmente parlando. Il risultato è l’invito all’immaginazione di un qualcosa che potrebbe accadere e che invece tuttora non è ancora successo.
Secondo Paul McCartney, in una sua intervista, il disco intero è “John che fa quel che sa fare meglio!”.

francesco moccia
https://www.annotizie.it/musica-le-note-che-ribollono-sulla-lava-del-vesuvio/

Collegamenti utili:
http://www.johnlennon.com/
https://www.facebook.com/johnlennon
https://en.wikipedia.org/wiki/John_Lennon

John Lennon
La copertina del disco “Imagine” del 1971, secondo album solista di John Lennon.

John Lennon vs. Paul McCartney.

Lennon nel settembre 1971 diede vita a quello che forse è uno dei dischi più belli della storia della musica. Imponendo la presenza fisica di Yoko Ono durante le registrazioni dei Beatles, acuì il rapporto già conflittuale con quello che era ormai il direttore artistico della band Paul McCartney.
Lo scioglimento del quartetto annunciato improvvisamente da Paul durante la conferenza stampa del suo primo album solista portò alla sassaiola contro i vetri delle finestre di casa sua da parte di John Lennon.

Depressione/rinascita di John Lennon.

Ecco che in terapia psicoanalitica Lennon sfornò nel 1970 Plastic Ono Band: geniale, ermetico e minimalista, così come McCartney di Paul. L’anno dopo Lennon rinasce e scrive quello che è diventato l’inno alla pace più famoso e importante della storia. Tutt’ora non applicato forse neanche minimamente, il brano è l’esatta trasposizione letteraria (e musicale) del pensiero “lennoniano”.

L’ispirazione e la politica.

Nei suoi racconti John Lennon spiega come l’ispirazione delle liriche del brano siano tratte dal libro Grapefruit di Yoko Ono. Quest’ultima glielo regalò nel loro terzo incontro che la giapponese stessa volle affinché Lennon le finanziasse una sua imminente mostra. John sottolinea come a tratti quel libro lo annoiasse, anche se le visioni dei due artisti cominciavano a coincidere. “Imagine” di fatto rappresenta un Lennon che vuole aggiustare la realtà, rendendolo ufficialmente un artista politico.

Il messaggio.

Nell’intento di sovvertire l’ordine sociale c’è tutta la sua arte comunicativa. Dopo 50 anni la sua filosofia aleggia ancora nella cultura musicale moderna, ma le conseguenze concrete del suo messaggio sembrano sfumare col passare degli anni. Pare che quasi tutti i giovani di oggi a stento abbiano sentito il suo nome e forse hanno appena ascoltato poche note del brano storico dal testo di una semplicità e una praticità disarmanti.

Il brano e la registrazione.

Ono è musa ispiratrice di una canzone registrata nello studio casalingo di John. Lo stesso è alla voce e al piano col batterista degli Yes Alan White e il bassista della Plastic Ono Band Klaus Voormann. Co-prodotta dalla coppia e da Phil Spector (tra l’altro scomparso il gennaio scorso), la canzone era già considerata potenzialmente un successo, sia politico, dettato dal messaggio chiaro e forte, sia commerciale, per la semplicità del giro di accordi e dell’arrangiamento.

Il disco e la speranza.

Non focalizzando soltanto sulla title e opentrack, degni di menzione sono i brani “Jealous Gay”, “It’s so Hard”, “I Don’t Wanna Be a Soldier Mama”, “Gimme Some Truth”, “Oh My Love” e “Oh Yoko”. Un misto, non casuale, di romanticismo, politica e socialità, al pari di un poeta romantico che però sembra adotti, paradossalmente, i canoni classici della composizione di una canzone. Il blues e il primo rock la fanno da padrone, musicalmente parlando. Il risultato è l’invito all’immaginazione di un qualcosa che potrebbe accadere e che invece tuttora non è ancora successo.
Secondo Paul McCartney, in una sua intervista, il disco intero è “John che fa quel che sa fare meglio!”.

francesco moccia
https://www.annotizie.it/musica-le-note-che-ribollono-sulla-lava-del-vesuvio/

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http://www.johnlennon.com/
https://www.facebook.com/johnlennon
https://en.wikipedia.org/wiki/John_Lennon

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