
Khvicha Kvaratskhelia non sarà più un calciatore del Napoli, siamo passati dal Calcio delle bandiere al Calcio degli stracci.

K.K. quando arrivò a Napoli e si distinse subito in quella memorabile partita al Bentegodi di Verona laddove il Napoli sconfisse la squadra gialloblù 5 a 2. Allora tutti pensammo: “E’ arrivato l’erede di Maradona”, senza bestemmiare per carità. Campionato 2022-2023, prima giornata di campionato, il Napoli vince 5 a 2 a Verona con reti al 37′ Kvaratskhelia, al 45+3′ Osimhen, al 55′ Zielinski, al 65′ Lobotka, al 79’ Politano. Il Napoli di Luciano Spalletti restò in testa alla classifica dalla prima all’ultima giornata di campionato vincendo il suo terzo scudetto. Anche in “Champions“, il Napoli si distinse per qualità e carattere eliminato ai quarti dal Milan in una partita surreale al San Paolo. Festeggiammo in una serata magica la vittoria del Campionato 2022/2023 e una cosa ricorderemo tutti: Khvicha Kvaratskhelia. Potenza fisica, dribbling ubriacanti, tiri a rete potenti e precisi, un calciatore giovane e talentuoso e un autentico Top Player. Dopo l’anno dello scudetto il campionato scorso il Napoli è stato davvero stupefacente, ha lottato fino all’ultimo per la retrocessione, non è riuscito nell’impresa. Scopriremo un giorno il perchè. Oggi, mentre il Napoli di Antonio Conte è primo in classifica, sfidando i pronostici di tutti, Kvaraskelia ci lascia. Prima di lui Lozano, Zelinsky, Ohsimen, etc.
Dal georgiano immaginavamo tutti che aspettasse almeno la fine del campionato, di un torneo che il Napoli se lo giocherà fino alla fine. Un tempo esistevano le bandiere del calcio, oggi abbiamo gli ”stracci del calcio”. Ma è solo colpa dei calciatori, è solo colpa di Kvaraskelia? Il Napoli avrebbe voluto trattenere l’attaccante georgiano almeno fino alla fine del campionato per poi farlo approdare in Francia al “PSG”. Il Napoli Antonio Conte troverà nel frattempo e per il futuro un sostituto adeguato, questo è fuori discussione. Il problema è che chi sostituitrà K.K., dovrà inserirsi nei meccanismi in pieno campionato, fare squadra con gli altri compagni. Inoltre e forse è il punto focale, partire dalla panchina per non rompere gli equilibri costruiti da Conte con forza e carattere. La vicenda lascia l’amaro in bocca, la delusione dei tifosi è tanta. Khvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen, sono stati i veri protagonisti del “Terzo Scudetto” vinto da Luciano Spalletti. Quello che abbiamo notato è che il calciatore georgiano aveva palesato da tempo la propria volontà di andare via, anche in estate. Sono d’accordo con chi afferma che la situazione è precipitata lo scorso tre gennaio, il giorno prima della partita di campionato del Napoli contro la Fiorentina.
Raffaele Auriemma dal programma “Si gonfia la rete”, propone un’ipotesi: “Il georgiano ha capito dal giorno prima che a Firenze avrebbe giocato Neres e non l’ha presa bene. La cessione, a quel punto, era inevitabile”. Sono perfettamente d’accordo, soprattutto aggiungo: “Quanto avrebbe pesato, con mezzo campionato tra campo e panchina, sulla valutazione conclusiva di Kvaratskhelia da parte del PSG?”. La lealtà, l’affetto, i ricordi, non fanno più parte di questo mondo e il Calcio ne è fedele interprete. Oggi i procuratori del georgiano lo avranno convinto e il suo nervosismo all’uscita dal campo, ne erano la chiave. Bisognava tagliare la corda al più presto, questione di soldi. Lo so noi napoletani siamo passionali e in tanti dovrebbero ricordare l’addio di Maradona, per chi lo ha vissuto. Personalmente, da allora allo Stadio San Paolo non ci sono accostato più, tanto è amaro il ricordo. Una cosa mi va comunque di dirla:
“Ho avuto il piacere di vivere gli anni del Napoli di Juliano, Krol. Diaz, poi Maradona, in diretta al San Paolo e in tutta Italia. Quello che è sempre contato veramente e oggi lo credo maggiormente, è quel colore, l’azzurro, quello stadio, oggi il ‘Maradona’. Soprattutto l’essere il Napoli l’unica squadra in città, di una città unica, tra mille difetti. La cosa importante è continuare ad esultare per il Napoli. Intanto in bocca al lupo Khvicha, ci mancherà la tua timidezza e il tuo talento e le bandiere georgiane in tribuna. Andremo avanti come sempre e continueremo a vincere, lo dico con orgoglio: ‘Siamo i tifosi del Napoli’.
gianni bianco