L’Italia brucia, da qualche giorno la cronaca è invasa da incendi in tutto il Sud. Prima la Sardegna, dopo la Sicilia, infine l’Abruzzo, più precisamente Pescara. In Sardegna è andato in fumo un Ulivo di mille anni; in Sicilia, vari lidi del catanese e del palermitano, a Pescara la famosissima Pineta dannunziana.
Sarà finita l’emergenza? Macché, come spesso accade gli incendi riguarderanno altre regioni, la Calabria, la Campania, il Lazio, a macchia di leopardo sentiremo ancora parlare di incendi. Il danno al patrimonio paesaggistico è immenso, che dire di quello storico o culturale, soprattutto l’immagine.
Direbbe il grande Eduardo “È cosa e niente“, questo sembra l’atteggiamento di chi governa, dai partiti agli amministratori. Eppure a guardare le folle durante le proteste contro i roghi e l’inquinamento ambientale, Terra dei fuochi ad esempio, sono gli stessi che a livello ideologico, cavalcano il “buonismo” se i delinquenti vengono beccati.
Bisognerebbe uscire da questa contraddizione, o si sta dalla parte dei cittadini che subiscono la violenza, anche sotto forme di incendio, oppure si sta di là a difendere i delinquenti dalla violenza delle condanne. Incendiare oppure inquinare non è un reato ambientale, è una tentata strage, visibile, vista la quantità di tumori causati oppure invisibile, come con gli incendi.
Proporrei almeno l’esilio per l’equivalente della condanna, a cinquecento chilometri dal luogo del reato, con lavori di tutela ambientale tanto per “educare“. In alternativa, carcere duro. A questo punto in tanti mi daranno del fascista, qualunquista, sovranità o populista.
Purtroppo dovranno farsene una ragione i radical-chic che dai polpastrelli del pollice lottano sui social, senza muoversi dal salotto di casa. La gente è stanca e davvero non ne possono più di questa vergogna degli incendi, come dei roghi della terra dei fuochi, i fuochi d’artificio ogni santa notte.
Un po’ di rigore non guasterebbe, il bene comune, quello serio, quello vero, pretende fiducia e leggi più adeguate al danno arrecato. L’incendio come l’inquinamento non può essere considerato un reato ambientale, è buona tentata strage e come tale va punita. Oggi l’Italia brucia non solo foreste, si bruciano soprattutto la speranza di tutti noi, nel posto più bello del mondo.
di gianni bianco