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lunedì, Settembre 16, 2024

LUIGI DI MAIO: Era già tutto previsto

Luigi Di Maio, Ministro degli esteri del governo Draghi lascia i M5Stelle per fondare un nuovo partito di ispirazione moderata.

Luigi Di Maio lascia il M5Stelle, il nuovo gruppo politico si chiamerà “Insieme per il futuro”, sono già quarantasei i firmatari tra Senatori e Deputati. Una scissione quella all’interno dei 5stelle che si consuma prima delle comunicazioni del Presidente del Consiglio Draghi in vista del Consiglio europeo.

Si raccolgono le firme dei deputati, vicini al ministro, per la costituzione dei Gruppi parlamentari, tra oggi e domani l’annuncio. Per costituire un gruppo a Montecitorio servono venti deputati in base al regolamento. Sono già quarantasei le firme per la formazione dei due gruppi di Camera e Senato che saranno guidati da Luigi Di Maio dopo l’uscita dal Movimento cinque Stelle.

I parlamentari sono, senza eventuali ripensamenti, in numero consistente. I deputati: Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Andrea Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana, Filippo Gallinella, Francesco D’Uva.

Ancora, l’ex Ministro Vincenzo Spadafora, Iolanda Di Stasio, Cosimo Adelizzi, Carla Ruocco, Marialuisa Faro, Vittoria Casa, Gianluca Rizzo, Mattia Fantinati, Generoso Maraia, Patrizia Terzoni. Infine: Pasquale Maione, Giovanni Luca Aresta, Maria Pallini, Andrea Giarrizzo, Chiara Gagnarli, Nicola Grimaldi, Luciano Cillis, Elisabetta Barbuto, Anna Macina, Marianna Iorio, Luca Frusone, Giuseppe D’Ippolito, Silvana Nappi ed Emanuele Scagliusi.

I Senatori: Emiliano Fenu, Fabrizio Trentacoste, Daniela Donno e Antonella Campagna, oltre a quelli di Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Sergio Vaccaro e Simona Nocerino. Inoltre a dire addio al Movimento, sarebbero Laura Castelli (MEF), Anna Macina (Giustizia) e Dalila Nesci (Sud).

Insieme per il futuro”, è composto da parlamentari che nei giorni scorsi hanno formato una sorta di coordinamento. I collaboratori di Di Maio, sono convinti che si possa arrivare al doppio dei numeri. Il nascente gruppo cattura consensi anche al centro. Il ministro degli Esteri non pesca solo nel bacino dei Cinque Stelle ma anche tra le fila di “Coraggio Italia”.

Il deputato Antonio Lombardo sia molto interessato al progetto politico ed è tentato fortemente di lasciare il gruppo parlamentare guidato da Marco Marin che fa capo a Luigi Brugnaro. Dopo l’uscita nei giorni scorso della Vietina, anche Lombardo sta per lasciare Coraggio Italia. Uno dei temi sul tavolo è quello del simbolo ma si sta risolvendo anche questo nodo, spiega una fonte parlamentare.

«Vediamo, non lo so…» , è stata la risposta di Mario Draghi alla domanda se trova preoccupante questa scissione all’interno del Movimento 5 stelle. Dalle macerie , rispetto alla dissoluzione dell’ex primo partito italiano alle elezioni del 2018, chissà cosa accadrà.

Certo avrà pensato e non poco quella stupida regola dei due mandati; quando ci sono le qualità perché mai si dovrebbe lasciare in incarico. Le contraddizioni espresse più volte sul conflitto all’interno del Movimento ne hanno determinato, insieme ad altre scelte nefaste, il crollo alle comunali di domenica 12 giugno.

Luigi Di Maio è la dimostrazione che anche un ragazzo spesso denigrato perché al San Paolo vendeva le bibite ce l’ha fatta. Oggi è un leader politico, come precedentemente lo è stato del M5Stelle. Il nostro augurio, che possa continuare ad andare avanti, dialogando con le forze sane della politica Italia, soprattutto, se lo farà, aver dimostrato di essere un uomo corrente. Cosa farà da grande? Tra qualche giorno lo sapremo, intanto in bocca al lupo è pur sempre napoletano.

di gianni bianco

Luigi Di Maio, Ministro degli esteri del governo Draghi lascia i M5Stelle per fondare un nuovo partito di ispirazione moderata.

Luigi Di Maio lascia il M5Stelle, il nuovo gruppo politico si chiamerà “Insieme per il futuro”, sono già quarantasei i firmatari tra Senatori e Deputati. Una scissione quella all’interno dei 5stelle che si consuma prima delle comunicazioni del Presidente del Consiglio Draghi in vista del Consiglio europeo.

Si raccolgono le firme dei deputati, vicini al ministro, per la costituzione dei Gruppi parlamentari, tra oggi e domani l’annuncio. Per costituire un gruppo a Montecitorio servono venti deputati in base al regolamento. Sono già quarantasei le firme per la formazione dei due gruppi di Camera e Senato che saranno guidati da Luigi Di Maio dopo l’uscita dal Movimento cinque Stelle.

I parlamentari sono, senza eventuali ripensamenti, in numero consistente. I deputati: Gianluca Vacca, Sergio Battelli, Alberto Manca, Caterina Licatini, Luigi Iovino, Andrea Caso, Davide Serritella, Daniele Del Grosso, Paola Deiana, Filippo Gallinella, Francesco D’Uva.

Ancora, l’ex Ministro Vincenzo Spadafora, Iolanda Di Stasio, Cosimo Adelizzi, Carla Ruocco, Marialuisa Faro, Vittoria Casa, Gianluca Rizzo, Mattia Fantinati, Generoso Maraia, Patrizia Terzoni. Infine: Pasquale Maione, Giovanni Luca Aresta, Maria Pallini, Andrea Giarrizzo, Chiara Gagnarli, Nicola Grimaldi, Luciano Cillis, Elisabetta Barbuto, Anna Macina, Marianna Iorio, Luca Frusone, Giuseppe D’Ippolito, Silvana Nappi ed Emanuele Scagliusi.

I Senatori: Emiliano Fenu, Fabrizio Trentacoste, Daniela Donno e Antonella Campagna, oltre a quelli di Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Sergio Vaccaro e Simona Nocerino. Inoltre a dire addio al Movimento, sarebbero Laura Castelli (MEF), Anna Macina (Giustizia) e Dalila Nesci (Sud).

Insieme per il futuro”, è composto da parlamentari che nei giorni scorsi hanno formato una sorta di coordinamento. I collaboratori di Di Maio, sono convinti che si possa arrivare al doppio dei numeri. Il nascente gruppo cattura consensi anche al centro. Il ministro degli Esteri non pesca solo nel bacino dei Cinque Stelle ma anche tra le fila di “Coraggio Italia”.

Il deputato Antonio Lombardo sia molto interessato al progetto politico ed è tentato fortemente di lasciare il gruppo parlamentare guidato da Marco Marin che fa capo a Luigi Brugnaro. Dopo l’uscita nei giorni scorso della Vietina, anche Lombardo sta per lasciare Coraggio Italia. Uno dei temi sul tavolo è quello del simbolo ma si sta risolvendo anche questo nodo, spiega una fonte parlamentare.

«Vediamo, non lo so…» , è stata la risposta di Mario Draghi alla domanda se trova preoccupante questa scissione all’interno del Movimento 5 stelle. Dalle macerie , rispetto alla dissoluzione dell’ex primo partito italiano alle elezioni del 2018, chissà cosa accadrà.

Certo avrà pensato e non poco quella stupida regola dei due mandati; quando ci sono le qualità perché mai si dovrebbe lasciare in incarico. Le contraddizioni espresse più volte sul conflitto all’interno del Movimento ne hanno determinato, insieme ad altre scelte nefaste, il crollo alle comunali di domenica 12 giugno.

Luigi Di Maio è la dimostrazione che anche un ragazzo spesso denigrato perché al San Paolo vendeva le bibite ce l’ha fatta. Oggi è un leader politico, come precedentemente lo è stato del M5Stelle. Il nostro augurio, che possa continuare ad andare avanti, dialogando con le forze sane della politica Italia, soprattutto, se lo farà, aver dimostrato di essere un uomo corrente. Cosa farà da grande? Tra qualche giorno lo sapremo, intanto in bocca al lupo è pur sempre napoletano.

di gianni bianco

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