Mentre la nave affonda l’orchestrina continua a suonare è una frase che anni orsono disegnò il lento decadimento della Giunta Bassolino alla Regione Campania. Altri tempi, altri uomini, altre menti, sempre la stessa incapacità. Dico questo perché il Calabria e Sicilia, prima ancora la Sardegna, sono state e sono ancora sotto l’assedio degli incendi.
Vero è che il problema riguarda tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Russia, passando per Grecia, Algeria e Turchia. In Italia la cosa è differente, c’è chi ci guadagna a procurare roghi. Il caldo eccezionale di sicuro alimenta condizioni idonee allo svilupparsi di roghi ma da queste parti c’è anche, soprattutto, la mano dell’uomo.
Inutile parlare del danno ambientale, migliaia di ettari di boschi incendiati, soprattutto siamo a quattro vittime in Calabria. Poveri cristi morti per difendere dal fuoco i propri animali nelle stalle o il raccolto, la casa. Cosa accadrà quando i responsabili degli incendi saranno beccati, l’accusa dei magistrati nei loro confronti sarà di omicidio premeditato, tentata strage o piromania?”
A guardare i precedenti non ho dubbi sulla terza ipotesi. I piromani o finti tali, spesso sono del “giro”, in pratica vicini a ditte di rimboscamento, loro bruciano, loro piantano. In questo periodo di guerra alla pandemia ci mancava solo il dramma che brucia non solo alberi ma anche la speranza. Una cosa è certa in questo lo Stato è assente.
Da cittadino mi chiedo spesso cosa fanno i nostri militari e come si addestrano visto che le missioni di pace sono quasi del tutto terminate. Non sarebbe più serio trasferire nei punti caldi dell’Italia i militari, non dimentichiamo di professione non più di Leva.
Non potrebbero i soldati presidiare le foreste del Sud, in pratica il 90% dei luoghi dove si sviluppano incendi dolosi? Sarebbe una cattiva idea militarizzare quelle aree e sparare a vista contro questi criminali e assassini senza scrupoli. L’Italia vive il dramma del cambiamento climatico della terra come tutto il mondo, mentre la nave dei soccorsi arriva lenta.
Gli incendi, le inondazioni, l’erosione delle spiagge da parte del mare, scioglimento dei ghiacciai sono all’ordine del giorno ma gli incendi “dolosi” non sono tollerabili. Chiaramente a rimetterci non sono solo i malcapitati sardi, siciliani e calabresi che abitano all’interno dei grandi parchi ma anche l’economia.
Immaginate i lidi bruciati della stupenda spiaggia de “La Plaia” a Catania, per non dire delle città a ridosso di quei luoghi che vivono di turismo. Mentre la nave arriva al porto un incendio da lontano. La Puglia, la Campania e la Basilicata in passato hanno vissuto lo stesso dramma e la prima economia a rimetterci è quella del turismo. Mentre si consuma questo dramma cosa fanno i nostri parlamentari?
Arrivano quasi alle mani in questi giorni per la stupidaggine e di un esponente leghista. Claudio Durigon, che dice “Cancellare i nomi di Falcone e Borsellino, il parco torni a chiamarsi Mussolini”. Questo è il materiale che ha tra le mani i nostri destini cari amici e gli alleati-avversari, invece di chiedere un Tso psichiatrico per questo deficiente, cominciano la solita polemica.
Il PD, il M5S, Leu, chiedono le dimissioni del sottosegretario Durigon. La difesa di Salvini è ridicola allo stesso modo dell’accusa e verrebbe da dire a questi scellerati, tutti: “ma vi rendete conto della realtà?”. No, purtroppo non si rendono conto presi dai litigi tra comari a cui ci hanno abituati. Cosa dire poi delle trasmissioni in prima serata.
Un mare di chiacchiere sulla proposta Durigon e il Covid-19 che colpisce i dodicenni oggi, mentre gli stessi erano quelli immuni l’anno scorso. Insomma il solito chiacchiericcio mentre la gente muore assassinata dai piromani nella nozione con il più alto numero di parlamentari ma soprattutto di chiacchieroni politici.
Godiamoci allora qualche scampolo di piacere e distrazione, è estate, ne abbiamo bisogno, perché arriverà di nuovo l’autunno e visti i precedenti non c’è da stare tranquilli, soprattutto perché.:“ Mentre la nave affonda l’orchestrina continua a suonare”.
di Luigi Eucalipto