Milano periferia cittadina, quartiere “Corvetto”. Continuano le tensioni dopo la morte del giovane egiziano Ramy Elgaml, scappato dai carabinieri in scooter, insieme a un amico tunisino.
Ramy Elgaml, 19 anni, dopo la sua morte sono scoppiati gli incidenti e le tensioni a Milano al quartiere Corvetto. I fatti el 24 novembre sono ancora da chiarire. I continui incidenti, anche mortali del sabato sera, hanno determinato i controlli dell’Arma, vari i reati contestati, in una zona pericolosa per le rapine che avvengono. Il controllo era per gli autisti che avevano bevuto o assunto droghe, alla guida senza patente o in stato di ebrezza, le targhe contraffatte e la detenzione di droga.
Da un tunnel adiacente al posto di blocco arrivano contromano i due ragazzi sullo scooter. I due amici a bordo che hanno precedenti non si fermano all’alt dei carabinieri. Parte l’inseguimento fino all’altro capo della città. In Via Ripamonti il conducente dell’ scooter perde il controllo si schianta contro un muro, Ramy Elgaml viene sbalzato prima dell’impatto, un colpo fortissimo, l’intervento del 118 è inutile. Al Policlinico il ragazzo è dichiarato morto, non era lui che guidava Il suo amico, ricoverato anch’egli, non è in pericolo di vita.
Una cosa su cui riflettere, addosso al motociclista senza patente sono stati trovati circa mille euro in contanti, una catenina in oro spezzata, un coltello a serramanico e una bomboletta di spray al peperoncino. Il tunisino è stato arrestato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale, mentre per le accuse di guida senza patente e omicidio stradale procede la polizia locale. “Ho fiducia nella giustizia italiana, ho chiesto ai ragazzi che hanno causato i disordini di questi giorni di fermare la violenza. Voglio la verità per mio figlio. Era uscito per festeggiare un compleanno, ma non è più tornato. Lavoro qui, pago le tasse qui, ho i miei figli qui. Voglio solo giustizia per Ramy”.
A parlare è Yehia Elgaml, il padre. Nella notte tra lunedì e martedì, la protesta è degenerata con episodi di vandalismo nel quartiere. Un autobus della linea 93 è stato assaltato in viale Omero: alcuni giovani hanno obbligato i passeggeri a scendere per poi danneggiare gravemente il mezzo. Nel frattempo, altri roghi sono stati appiccati in via Barabino, mentre una fermata dell’Atm è stata devastata. Le forze dell’ordine, intervenute con cariche di alleggerimento, sono riuscite a ripristinare la calma.
Solo nelle prime ore del mattino. Intanto c’è chi ha paragonato la periferia milanese alle Banlieue parigine dove sono scoppiati episodi analoghi in passato. Tutto ciò ha un solo risultato, l’aumento del pregiudizio nei confronti dei figli di immigrati, nati il Italia o nel loro paese di origine. I torti e le ragioni non servono, è indispensabile immaginare di intervenire, alla politica, tutta, la responsabilità di farlo.
g.b.