Napoli-Barcellona 2-4, il tabellino: Marcatori: 8′ Jordi Alba (B), 13′ De Jong (B), 22′ rig. Insigne (N), 45′ Pique (B), 58′ Aubameyang (B), 87′ Politano (N)
Sinceramente partecipare a una competizione europea per fare queste figuracce è meglio starsene a casa.
Il Napoli ci ha fatto sperare ma soprattutto sognare, abbiamo vagheggiato di poter confrontarci alla pari con “i grandi della terra”. Almeno per quel che concerne il football, ma è risaputo che i sogni muoiono all’alba, così quelli partenopei, anche se da sogno a un dato momento si è tutto trasformato in un incubo senza fine. La speranza di Davide contro Golia si infrange miseramente in una serena nottata napoletana.
La partita del Napoli è nata sotto una cattiva stella. Fin da subito, raramente si è visto subire un gol, iniziando l’azione da un calcio d’angolo a favore. A nostro parere gli azzurri sono entrati in campo con il piglio errato. Affrontare da pari a pari una corazzata come quella “Bluagrana” è da suicidio collettivo, come alla fine si è rivelato. Solo nel primo tempo se fosse finita 6 a 1 per i catalani, non avrebbero rubato nulla.
Alla fine dobbiamo anche sottolineare che il Barcellona ha rallentato e fatto melina. Sembrava di assistere alla partita tra Napoli e Salernitana, con gli azzurri però nei panni dei granata . La situazione generale prospetta un quadro abbastanza complicato anche per il prosieguo della stagione. In una settimana gli azzurri si giocavano la permanenza nei quartieri alti del calcio.
Se il buongiorno, cioè Cagliari e Barca, comincia dal mattino, si prospettano pomeriggi di nubi fosche e tempestose. Il pericolo, dopo questa gara, potrebbe essere quello di incidere in maniera negativa sulla psiche degli atleti azzurri. Ieri, in balìa dei catalani, così come è accaduto per larghi tratti a Cagliari, c’è stata un’inversione di tendenza preoccupante. All’orizzonte, per adesso, non si vedono squarci di luce.
Della partita di ieri sera si salvano in pochi, forse i soli Osimhen e Mario Rui. Serata amara per l’Europa League del Napoli, splende meravigliosamente invece il Barcellona. Al Diego Armando Maradona, questa volta la Mano di D10s nulla ha potuto. Risultato rotondo 4 a 2 “Blaugrana“, in una serata complicata per gli azzurri, finisce ai playoff la strada europea della squadra di ADL.
Il Napoli, come detto ha avuto un inizio in salita, con il Barcellona che pressava sulla linea di costruzione dal basso degli azzurri. È su di un calcio d’angolo a favore che arriva il vantaggio “blaugrana“. Battuta scellerata di Insigne che dona la palla a Aubameyang. il calciatore del Barcellona serve Adama Traoré che in velocità supera tutti i difensori azzurri e appoggia facile per il gol di Jordi Alba.
Raddoppio poco dopo, con un’altra palla persa a centrocampo, De Jong, l’landese finalizza con un tiro a giro. Il Napoli ha provato a stare in partita ma la differenza atletica, tecnica, mentale degli avversari è stata troppo superiore, per provare a fare anche un minimo tentativo di approccio. Osimhen, sempre l’ultimo a arrendersi, cerca di tenere botta. Infatti, il gol del Napoli, nasce dalla caparbietà del nigeriano che sorprende la difesa blaugrana e viene atterrato da ter Stegen, rigore dopo il “VAR” che Insigne non sbaglia.
I Catalani comunque continuano a dominare la gara, non lasciando spazio di manovra ai partenopei. Con un pressing costante e collettivo, il primo tempo si chiude con il gol di Pique, grazie a una conclusione angolata, che si insacca alla sinistra di Meret. La partita dal punto di vista agonistico e di interesse termina già nella prima frazione. Sono ancora i “Blaugrana” ad andare ancora in rete. Il quarto gol lo firma Aubameyang, il passivo che diventa troppo pesante per gli azzurri.
Una girandola di cambi spinge la partita a calare di tono. A quattro minuti dalla fine, Politano concretizza una pressione fruttuosa di Mario Rui. Sinistro a giro che vale il 2-4, che rende meno amara la serata degli azzurri. Ma la festa è tutta catalana. Sinceramente partecipare a una competizione europea, per fare queste figuracce è meglio starsene a casa.
Di Fiore Marro