Vittoria fondamentale, nonostante Manolas, nonostante Maksimovic, nonostante Bakayoko, nonostante Mario Rui e nonostante Gattuso, che hanno fatto di tutto per non vincerla. Non è giusto mettere una Ferrari nella mani di chi non sa portare neanche una Fiat 500, si fa peccato.
Una vittoria importante, alla vigilia della madre di tutte le partite, quella di mercoledì prossimo a Torino contro i bianconeri di Pirlo. Una vittoria sofferta, non per il valore eccelso degli avversari, che pure sussiste, ma per i troppi, smisurati errori tattici della “panchina”. Ove mai ci fossero ancora dei dubbi sulla scarsa capacità tattica di Mister Gattuso, ieri sono stati messi tutti in evidenza, in bella mostra.
Il Napoli quindi entra prepotentemente in piena bagarre “Champions”. Dopo un campionato in chiaro/scuro, fatto di illusioni e delusioni continue, chiude un primo ciclo di cinque vittorie. Potrebbero essere sei di seguito senza lo zampino maledetto di Mazzoleni che ai napoletani, contro il Sassuolo, negò un rigore sacrosanto ai danni di Politano. I due millimetri di un probabile fuorigioco di Insigne, per un goal da cineteca.
Gol da cineteca visti anche ieri, “il più grande spettacolo dopo il Big Ben”, andato in scena al Maradona, uno iato tra “l’addormentarsi e morire” per citare Mastro Guccini. Punizione favolosa da fuori area di Mertens che ricorda Andrè Cruz prima maniera, con il povero, incolpevole Cordaz imbambolato in modalità “Barbie Al Mare”.
Lo scambio pirotecnico tra Lorenzo e Fabian, semirovesciata in area del capitano e intervento di Osimhen al volo a mezz’aria, roba da stropicciarsi gli occhi. Tanto potrebbe bastare per giustificare il costo del ticket televisivo, per far passare, a chi ama i colori di Partenope, una vigilia di Pasqua in santa pace.
Naturalmente ci voleva il “tocco di classe” di Gattuso, per far stare in ansia l’intera tribù napoletana, schierando una formazione sbilanciata all’inverosimile. Si è visto quattro calciatori difendere e il resto della squadra giocare solo in trazione anteriore. Un suicidio tattico, certo non il primo e non sarà l’ultimo da parte dell’allenatore che ha dato l’impressione le stesse provando tutte per non vincere.
Certo Manolas e Maksimovic non sono calciatori su cui si può confidare, oramai dopo anni che giocano al Napoli si è capito, sono scarsi. Proprio per questo non si possono lasciare da soli, in balìa degli avversari, come ha fatto Gattuso anche ieri. Bastava un minimo di accortezza tattica, per esempio mettere Hysaj a sinistra che difende meglio di Mario Rui. Schierare a destra Elmas al posto di Politano, provare Lobotka invece di quell’inutile calciatore che risponde al nome di Bakayoko.
Un pò di copertura contro l’ultima in classifica e poi: “c’era davvero bisogno di schierare tutte le bocche di fuoco dal primo momento? A nostro sommesso avviso il tecnico ha sbagliato tutto, mettere in campo due centravanti, più Fabian, Insigne, Politano e un esterno basso come Mario Rui che non sa difendere è una follia. Quindi è lapalissiano che due calciatori, non all’altezza della maglia che indossano come il serbo e il greco vanno in crisi senza copertura.
Anche Krol e Beckenbauer avrebbero difficoltà, giocare in quel modo è pura follia o manifesta incapacità. Io propendo per la seconda. Per chi avesse ancora dubbi sulla qualità scadenti di Gattuso, in fatto di tattica, può rivedersi questa gara. Un’infinità di errori elementari che il Napoli, i napoletani non meritano.
Mercoledì il Napoli ha a disposizione due risultati su tre, speriamo il Mister non faccia scelte suicide, sarebbe un danno irreversibile per le speranze Champions degli azzurri.
di Fiore Marro