Ieri sera al Maradona al di là delle sviste arbitrali, tra le due squadra a mio avviso non c’è stata storia.
Gol: 44’ Calhanoglu, 61’ Barella, 84’ Thuram.
l’Inter scuce lo scudetto dalla divisa del Napoli, dominando una gara, non tanto nel gioco o nel possesso della palla ma sopratutto sotto il profilo mentale, i nerazzurri hanno dato l’impressione di giocare come il gatto fa con il topo, decidendo quando passare in vantaggio e quando poi chiudere la partita.
Aggrapparsi a episodi arbitrali, come si legge in giro è fare solo un cattivo servizio alla situazione degli azzurri. Il Napoli capitola definitivamente e cede moralmente lo scettro di regina d’Italia all’Inter, che pare squadra molto più attrezzata, cogliendo con merito la posizione di primi in classifica.
Anche l’anno ,passato i nerazzurri sembravano formazione più attrezzata degli azzurri, anzi sinceramente, dopo le cessioni di molti pezzi pregiati della formazione interista, mai avrei immaginato di vedere invece una squadra ancora più forte e quadrata, come si è visto ieri al Maradona.
L’anno scorso, per il Napoli, c’è stato un incastro di costellazioni favorevoli e di situazioni, calendario anomalo, che hanno consentito di vincere un campionato, pur non essendo la squadra migliore, ma c’era fame negli occhi dei calciatori e un timoniere capace, che hanno consentito un successo meraviglioso e insperato.
Quest’anno sarà dura, qualificarsi per la Champions, perché la stagione è cominciata male fin dall’inizio, con delle scelte capestro da parte della società, del tipo: un allenatore fuori dal circuito da tempo, addirittura esonerato in un campionato scadente come quello arabo.
Un DS fermo da anni che subentra a chi invece ha dimostrato capacità non comuni; acquisti e cessioni errate, Natan non vale Kim, Lindstrom non vale Lozano, tutte pecche di estrema presunzione da parte del presidente De Laurentiis, che a un certo punto davvero ha creduto di essere una sorta di Nembo Kid del calcio.
La realtà ci riporta un poco tutti con i piedi per terra, e tra l’altro non dovrebbe essere difficile accettare questa condizione, visto che grazie a ADL, siamo diventati tutti dei ragionieri provetti, dove rimane esaltante il bilancio societario più che l’impresa sportiva.
Le stagioni quando iniziano male finiscono peggio ma noi ci auguriamo sinceramente che cambi la rotta quanto prima. Mazzarri ci potrà mettere esperienza ma deve ancora entrare nella testa dei calciatori, impresa non facile. Troppe sconfitte in casa, troppi gol subiti, troppi errori tecnici, una difesa ballerina e male assortita.
Un portiere che è inviso all’80% della tifoseria, infortuni a catena, sono campanelli d’allarme che trasmettono segnali inequivocabili di sventura. Ieri sera al Maradona al di là delle sviste arbitrali, tra le due squadra a mio avviso non c’è stata storia. Naturalmente nessuno di noi immaginava di rivedere il Napoli campione d’Italia per la seconda volta consecutiva.
Anzi in molti come il sottoscritto avranno pensato che il prossimo tricolore sulla maglietta azzurra, lo avremo rivisto il giorno in cui torneremo a essere Due Sicilie, ma sinceramente nessuno, nemmeno il peggiore, tra coloro che vedono solo disgrazie, avrebbero immaginato un epilogo così triste, in così poco tempo tra l’altro.
Il problema ora è riuscire a tenere la barra dritta e come amava dire Maximo Decimo Meridio e cioè tenere la Colonna Unita, staremo a vedere, in fondo il tempo è un gran chiacchierone e dice sempre la verità.
di Fiore Marro