Napoli, niente ergastolo , un verdetto soft per gli imputati al processo sulla morte di Pasquale Apicella. Quest’oggi la corte d’Assise di Napoli ha condannato per omicidio volontario i tre malviventi che la notte del 27 aprile 2020 uccisero Pasquale Apicella , agente di polizia del commissariato di Secondigliano.
La procura aveva chiesto ergastolo per tre rapinatori , tesi supportata anche dai legali della famiglia Apicella. Per l’accusa i tre avevano volontariamente causato la morte dell’agente. La difesa degli indagati sosteneva che i rapinatori avessero cercato di schivare la volante, chiedendo quindi una condanna per omicidio stradale.
I giudici hanno accolto in parte l’impianto accusatorio, i tre malviventi sono stati condannati a ventisei anni (l’uomo alla guida) e diciotto anni di reclusione (gli altri due).
I fatti risalgano alla notte tra il 27 e il 28 Aprile 2020 , quando Pasquale Apicella interviene in soccorso dei colleghi che inseguono i malviventi in fuga dopo un rapina alla filiale bancaria di via Abate Minichini .
Solo dopo si scoprirà che i tre quella stessa notte avevano tentato un altro colpo ad una filiale di Casoria. L’impatto fatale avviene a calata Capodichino dove l’auto dei malviventi , un RS3 nera impatta la volante di polizia dove a bordo c’era Apicella.
Rabbia e sgomento da parte dei familiari , chiedevano pene più severe per i tre imputati . Gia dalle prime ore fuori al questa mattina, in attesa della sentenza, parenti e amici si sono riuniti davanti al Palazzo di Giustizia di Napoli per un sit-in. “L’amore per il prossimo fa la differenza. Giustizia per Pasquale Apicella“, si legge su uno degli striscioni esposti, mentre su un altro c’è scritto:. La nostra vita senza di te non sarà più la stessa. Ci manchi: “Ciao Lino”.
di Fabio Musella