
Oliviero Toscani è andato via dopo una malattia degenerativa che lo aveva colpito.

Il grande fotografo Oliviero Toscano è scomparso all’età di ottantadue anni dopo aver contratto una malattia rara e degenerativa. Una vita vissuta per rendere il suo lavoro “Arte”, riuscendo a suscitare opinioni contrastanti, di sicuro poco amato dai conformisti. Nasce a Milano ma è in Svizzera che si diploma in “Fotografia”, per poi ritornare e cambiare la sua professione.

La pubblicità è stato il campo dove O.T. ha saputo esprimere al meglio la sua arte, altro che professione. Insieme alla pubblicità è la moda il campo dove riesce a esprimere creatività e innovazione. La grande novità della fotografia pubblicitaria di O.T., consiste nel mettere su pagine patinate i problemi sociali del suo tempo, trasformarle in pubblicità.

Il sodalizio con il marchio Benetton, dal 1982, proporrà una serie di scatti che proporranno temi razziali, la mafia, l’omofobia, l’Aids, il pacifismo, l’abolizione della pena di morte. I temi saranno inseriti in campagne pubblicitarie, su carta stampata, in televisione e sui manifesti pubblicitari nelle città. La moda diventa, con il fotografo milanese, veicolo di sensibilizzazione sociale; la pubblicità passa in secondo ordine.

Siamo negli anni ottanta, quelli della “Milano da bere”, proprio la città meneghina diventa il nuovo centro della moda mondiale grazie alle grandi firme. Anche i maestri della fotografia collaboreranno al primato milanese. Insieme al suo lavoro O T. Inizia un percorso politico. Le sue idee sono legate al Partito Radicale, fome non poteva essere altrimenti. L’avvicinamento all’area del partito Radicale, la presidente onoraria dell’associazione “Nessuno tocchi Caino”, dell’ex terrorista Sergio D’Elia a difesa dei diritti di chi è in carcere.

L’impegno politico e sociali continua a sostegno di una moratoria universale della pena di morte. Si candida alla Camera dei deputati alle Elezioni politiche del 1996 con la “Lista Marco Pannella”. Il 2006 vede la nascita della “Rosa nel pugno”, sodalizio elettorale tra i radicali e i socialisti, si ricandida al Parlamento . Successivamente collabora con Radio radicale con Nicolas Ballario partecipa alla trasmissione “Paura genera censura”.

Alcune controversie giudiziarie legate alla sua attività di fotografo nel mondo, invece di offuscare la sua immagine, ne alimentano il consenso. Il conformismo è di sicuro il peggiore nemico da combattere e lui, egregiamente, ne rappresenta l’antidoto. Afferma: “…il problema della violenza sulle donne non dipende solo dalla mercificazione del corpo femminile negli spot pubblicitari, ma da tutta la comunicazione e della televisione in genere”. La reazione in rete, dopo queste affermazioni, genera una campagna contro l’acquisto dei prodotti pubblicizzati da Toscani. L’ obiettivo era a difesa della donna, probabilmente offuscata dal pregiudizio.

La fotografia, la pubblicità, l’impegno civico, quello politico, non potevano non caratterizzare la sua genialità. Oliviero Toscano lascia una traccia indelebile che nessuna critica e nessuna controversia giudiziaria potrà offuscarne la memoria. Figlio del suo tempo il fotografo e intellettuale milanese ha saputo interpretare alla perfezione il suo mondo e a differenza di tanti altri non lo ha semplicemente trasformato in chiacchere. La sua è un’espressione d’Arte, quella autentica, provocatoria e dissacrante, per aprire un ponte con il passato della nostra Italia, quello del rinascimento.
gianni bianco