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domenica, Settembre 15, 2024

PARIGI: Arrestata lo zio di Saman.

Individuato dai carabinieri di Reggio Emilia attraverso i suoi contatti sui social, dopo una serie di riscontri un neo sul viso lo ha tradito.

Saman Abass la giovane vittima.

Parigi, arrestato il pianificatore dell’uccisione di Saman, la ragazza pakistana barbaramente uccisa dai suoi familiari. Danish Hasnain ‘mente‘ dell’omicidio della 18enne pakistana scomparsa nell’aprile scorso e il cui corpo non è stato mai ritrovato. L’arresto in Francia di Danish Hasnain, zio della vittima, arriva ad un punto importante l’inchiesta sulla scomparsa di Saman Abbas.

La ragazza pakistana svanita nel nulla a Novellara in provincia di Reggio Emilia. Saman fu strangolata dallo zio, dopo aver detto ‘no’ ad un matrimonio combinato in patria dai genitori. Hasnain, è accusato dalla Procura di Reggio Emilia di aver uccisa la ragazza per poi seppellirla con la complicità dei genitori e di due cugini.

Il 33enne è stato arrestato ieri dalla polizia francese in un appartamento nella periferia nord est di Parigi. L’uomo era già stato già fermato il 9 maggio scorso a Imperia, direzione Francia, durante un normale controllo di frontiera. Senza documenti fu invitato a presentarsi il giorno seguente con le carte per l’identificazione, ma scappò facendo perdere le tracce.

Individuato dai carabinieri di Reggio Emilia attraverso i suoi contatti sui social, dopo una serie di riscontri un neo sul viso lo ha tradito. Non ha opposto resistenza agli agenti francesi se non per aver tentato di sviare gli investigatori fornendo false generalità. Altre persone, connazionali, hanno coperto e favorito la sua latitanza a Parigi.

Ora in Italia arriverà per dire delle verità, potrà avvalersi della facoltà di non rispondere. Il confronto con Ijaz Ikram, cugino di Saman già in carcere, sarà fondamentale. La speranza è quella che possa almeno dare notizie utili per ritrovare il corpo. Il profilo di Hasnain è quello di un uomo spietato, duro, che non di è fatto scrupolo dell’uccisione e dell’occultamento della ragazza.

Sono ancora latitanti i genitori di Sanan, fuggiti in Pakistan e un altro cugino della stessa. Il Ministero di Grazia e Giustizia ha disposto l’inserimento dei nomi del padre e della madre di Saman nella banca dati dell’Interpol, che equivale a una richiesta di arresto, ovunque siano. Una volta che i due saranno localizzati o arrestati dalle autorità di polizia pakistana, il ministero inoltrerà la domanda di estradizione.

Testimone coraggioso contro la famiglia, il fratello 16enne di Saman, affidato a una struttura protetta per il pericolo di ritorsioni. Aspettiamo che si faccia luce su questo caso, di sicuro siamo lontani anni luce dal convivere con queste tradizioni che non possiamo accettare.

Il mondo, il nostro mondo, vive di democrazia e se giungono ospiti qui devono rispettare le regole di convivenza civile come noi rispettiamo le loro culture. A parte il fatto di dover essere grati ad una nazione che li ha ospitati e regalato loro una dignità, un lavoro, un futuro.

Saman aveva compreso questo, come suo fratello e voleva essere italiana, vivere la sua vita, in libertà. I suoi familiari hanno pensato bene di ucciderla perché questo non accadesse, doveva sposare un uomo che nemmeno conosceva, rispettare una tradizione arcaica. Diversi modi di vivere e di pensare, differenti modi di rispettare la libertà, anche di una figlia.

Dopo gli orrori a cui assistiamo guardando le scene della riconquista dei talebani dell’Afghanistan e tutto quello che ne conseguirà. Viene spontaneo a questo punto chiedersi: “Perché vengono qui in cerca di libertà e non si lasciano dietro riti tribali che offendono soprattutto le donne?”

di gianni bianco

Saman Abass la giovane vittima.

Parigi, arrestato il pianificatore dell’uccisione di Saman, la ragazza pakistana barbaramente uccisa dai suoi familiari. Danish Hasnain ‘mente‘ dell’omicidio della 18enne pakistana scomparsa nell’aprile scorso e il cui corpo non è stato mai ritrovato. L’arresto in Francia di Danish Hasnain, zio della vittima, arriva ad un punto importante l’inchiesta sulla scomparsa di Saman Abbas.

La ragazza pakistana svanita nel nulla a Novellara in provincia di Reggio Emilia. Saman fu strangolata dallo zio, dopo aver detto ‘no’ ad un matrimonio combinato in patria dai genitori. Hasnain, è accusato dalla Procura di Reggio Emilia di aver uccisa la ragazza per poi seppellirla con la complicità dei genitori e di due cugini.

Il 33enne è stato arrestato ieri dalla polizia francese in un appartamento nella periferia nord est di Parigi. L’uomo era già stato già fermato il 9 maggio scorso a Imperia, direzione Francia, durante un normale controllo di frontiera. Senza documenti fu invitato a presentarsi il giorno seguente con le carte per l’identificazione, ma scappò facendo perdere le tracce.

Individuato dai carabinieri di Reggio Emilia attraverso i suoi contatti sui social, dopo una serie di riscontri un neo sul viso lo ha tradito. Non ha opposto resistenza agli agenti francesi se non per aver tentato di sviare gli investigatori fornendo false generalità. Altre persone, connazionali, hanno coperto e favorito la sua latitanza a Parigi.

Ora in Italia arriverà per dire delle verità, potrà avvalersi della facoltà di non rispondere. Il confronto con Ijaz Ikram, cugino di Saman già in carcere, sarà fondamentale. La speranza è quella che possa almeno dare notizie utili per ritrovare il corpo. Il profilo di Hasnain è quello di un uomo spietato, duro, che non di è fatto scrupolo dell’uccisione e dell’occultamento della ragazza.

Sono ancora latitanti i genitori di Sanan, fuggiti in Pakistan e un altro cugino della stessa. Il Ministero di Grazia e Giustizia ha disposto l’inserimento dei nomi del padre e della madre di Saman nella banca dati dell’Interpol, che equivale a una richiesta di arresto, ovunque siano. Una volta che i due saranno localizzati o arrestati dalle autorità di polizia pakistana, il ministero inoltrerà la domanda di estradizione.

Testimone coraggioso contro la famiglia, il fratello 16enne di Saman, affidato a una struttura protetta per il pericolo di ritorsioni. Aspettiamo che si faccia luce su questo caso, di sicuro siamo lontani anni luce dal convivere con queste tradizioni che non possiamo accettare.

Il mondo, il nostro mondo, vive di democrazia e se giungono ospiti qui devono rispettare le regole di convivenza civile come noi rispettiamo le loro culture. A parte il fatto di dover essere grati ad una nazione che li ha ospitati e regalato loro una dignità, un lavoro, un futuro.

Saman aveva compreso questo, come suo fratello e voleva essere italiana, vivere la sua vita, in libertà. I suoi familiari hanno pensato bene di ucciderla perché questo non accadesse, doveva sposare un uomo che nemmeno conosceva, rispettare una tradizione arcaica. Diversi modi di vivere e di pensare, differenti modi di rispettare la libertà, anche di una figlia.

Dopo gli orrori a cui assistiamo guardando le scene della riconquista dei talebani dell’Afghanistan e tutto quello che ne conseguirà. Viene spontaneo a questo punto chiedersi: “Perché vengono qui in cerca di libertà e non si lasciano dietro riti tribali che offendono soprattutto le donne?”

di gianni bianco

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