Le ragazze minorenni potranno continuare ad acquistare la pillola dei cinque giorni anche senza prescrizione, questo quanto deciso dal tribunale amministrativo regionale del Lazio. La pillola del giorno dopo e quella dei cinque giorni, per intenderci , continuerà ad essere considerato un farmaco da banco. La vicenda inizia quando alcune associazioni fanno ricorso per chiedere l’annullamento della delibera dell’’8 ottobre 2020.
L’A.I.F.A. (agenzia italiana del farmaco), aveva stabilito che il farmaco potesse essere venduto anche alle ragazze minorenni senza ricetta. Le associazioni pro-vita e anti-abortiste: Centro studi Rosario Livatino, Movimento per la vita, Comunità papa Giovanni XXIII, sono quelle che hanno promosso il ricorso. Si sono contrapposte all’iniziativa l’A.I.F.A. stessa, la casa farmaceutica Hra-pharma e l’azienda produttrice della pillola Ella-One.
Prima di quella svolta, nei tre mesi precedenti, erano state vendute 153mila confezioni dei due differenti tipi di pillole. Nei tre mesi successivi il consumo è sceso a 137mila, anche se è rimasta identica la quantità di Ella-One: circa 70mila dosi. Quindi il via libera a fasce d’età più basse non ha determinato un’impennata delle vendite dei prodotto legati alla contraccezione d’emergenza.
Le associazioni che vorrebbero rintrodurre la richiesta del medico non hanno portato studi clinici per sostenere le loro tesi. L’iniziativa nasce da motivazioni etiche che le associazioni anti-abortiste hanno messo in campo, insieme a studi clinici ritenuti poco attendibili dalla comunità scientifica. Molti studi affermano: ’’da un lato bisogna escludere problemi di salute, qualunque sia l’età di chi assume tale sostanza’’.
Questi farmaci impediscono l’incontro tra ovulo e spermatozoo, interrompendone l’ovulazione. Se la fecondazione non avviene, inutile parlare di interruzione di gravidanza. Silvana Agatone presidente di Laiga 194 (libera associazione italiana ginecologi per applicazione legge 194), Associazione Ginecologi, ha confermato a Repubblica che la “…la pillola del giorno dopo non è un farmaco abortivo…”, con una buona pace degli anti-abortisti.
di Fabio Musella