Pos, le nuove indicazioni derivanti dal P.N.R.R., anticipano l’obbligo di accettare il pagamento con bancomat ma non tutto è chiaro…
IL P.N.R.R. LO PREVEDE
A dire il vero la norma è inserita tra le priorità prevista dal Piano di Resistenza e Resilienza. La misura, legata all’attività degli esercenti (ma non solo) di accettare il pagamento con mezzi elettronici. Al rifiuto dell’utilizzo del POS, è prevista una sanzione da 30 euro in su. Chiunque eserciti una attività commerciale e professionale dovrà adeguarsi se non vuole incorrere in sanzioni. L’idea certo non è recente ma riguarda un decreto legge, il 179 del 2012.
OBBLIGO PER TUTTE LE ATTIVITA’
La norma prevedeva che «i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali”. Ancora che “sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito». Oggi la normativa è anticipata al 30 giugno 2022. L’obbligo, dunque, riguarda la quasi totalità degli esercenti, dai bar ai negozi, dai tabacchini ai saloni di bellezza.
OBBLIGO SENZA LIMITI DI IMPORTI
Così come tutte le realtà professionali (medici, avvocati, geometri) e i lavoratori autonomi (ad esempio, idraulici, elettricisti, officine meccaniche, ecc.). L’esercente è obbligato ad avere almeno un circuito di pagamento e non è obbligato ad accettare tutte le carte e non c’è obbligo solo in caso di «oggettiva impossibilità tecnica». L’importo minimo è stato più volte modificato dal Governo: prima 30 euro, poi 5 euro. Oggi, non c’è più alcun limite o soglia minima: il negoziante è obbligato ad accettare il pagamento con POS di qualsiasi importo.
PAGAMENTI E TRANSAZIONI – QUESTO IL PROBLEMA
Il cliente ha dunque diritto a pagare anche un solo caffè con il bancomat, perché la legge non soglie o importi minimi. Il problema nasce e non senza ragioni per gli esercenti, gli artigiani o i professionisti per i maggiori costi dovuti al riconoscimento delle commissioni a favore delle banche. In questo Legislatore è stato inflessibile. Anzi, onde prevenire che i maggiori costi ricadano sul consumatore, è stato previsto che applicare un sovrapprezzo per i costi della transazione è una pratica commerciale scorretta e questo è anche giusto, ma non possiamo non dire che le commissioni andrebbero decisamente abbassate per non far ricadere il costo sui clienti.
OBBLIGO PER L’ESERCENTE DI ACCETTARE LA CARTA
Il commerciante può rifiutare il pagamento con un mezzo elettronico solo se il bancomat o la carta di credito non rientrano nel circuito bancario a cui egli aderisce. Diversamente, ha l’obbligo di accettare il pagamento. Cosa succede se il negoziante o il professionista si rifiuta? L’esercente può subire una sanzione amministrativa pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stato rifiutato il pagamento.
PREFETTURA PROVVEDERA’ ALLE SANSIONI
La multa è inflitta dal Prefetto solo dopo la segnalazione del cliente ma tutto questo dimostra, come sempre, la distanza tra i legislatori, senatori e deputati, dalla realtà. Una transazione per un acquisto non può avere un costo, in particolare per piccoli esercizi commerciali, si deve intervenire sulle banche per agevolare la transizione tra il pagamento diretto e il Pos.
Di Mattia Pellino