Il premio Lazzaro Verace 2022 al Console Generale di Francia a Napoli Laurent Burin des Roziers Mercoledì 6 luglio (ingresso dalle ore 18,00), a Palazzo Venezia (Spaccanapoli, via B.Croce, 19 – Napoli), ci sarà la Cerimonia di consegna del Premio Lazzaro Verace 2022.
Quest’anno il premio viene assegnato al Console Generale di Francia a Napoli, dott. Laurent Burin des Roziers, per aver “aperto” alla cultura partenopea favorendo numerose iniziative presso il Grenoble di via Crispi tra cui il corso base di lingua napoletana, gli incontri sulla letteratura barocca napoletana ed in particolare per i 400 anni dalla commemorazione di Giulio Cesare Cortese con la sua opera più rappresentativa:
Vaiasseide, incontri con gli studenti delle scuole di Napoli, seminari, conferenze, spettacoli e tanto altro ancora (il tutto a cura di Davide Brandi dell’Ass. I Lazzari). A consegnare il premio sarà il vincitore del 2021, il Prof. Gennaro De Crescenzo. Saranno inoltre assegnati gli attestati di LAZZARA/O VERACE a tutti i partecipanti ai corsi di napoletano (base, avanzato e di letteratura barocca napoletana) nella “sessione2021-2022”.
Saranno altresì declamate alcune poesie del Concorso “Nazario Napoli Bruno”, proclamati i vincitori e premiati dai giurati. Non mancheranno gli interventi artistici con la “Lazzara” soprano Francesca Curti Giardina accompagnata dal Maestro Nicola Campanile, dell’ETHOS DUO (Maestro Tiziana Savarese, chitarra e Maestro Dora Statunato, mandolino) ed i saluti de La Casa del Mandolino Napoletano, dell’Azienda AgriVinicola Cavasete di Giuseppe Luongo, di Fiore Marro dei Comitati Due Sicilie e di tanti altri che interverranno alla festa.
La serata sarà presentata dal poliedrico Davide Brandi e da Cinzia Fragasso. PER IL COMUNE DI PROCIDA IL POPOLO NAPOLETANO NEL 1799 NON FU MASSACRATO MA “INCORAGGIATO” DALLE TRUPPE FRANCESI? Modificate quel pannello! Il Comune di Procida ha installato alcuni pannelli informativi sul 1799 presso il bellissimo Belvedere dei Cannoni.
In uno di essi si legge questo testo:”Il popolo, incoraggiato dalle truppe francesi al comando del generale Championnet, si rivolta contro la monarchia e invoca la repubblica”. Diverse associazioni meridionaliste e legate alla storia borbonica hanno richiesto al sindaco della meravigliosa capitale culturale italiana, in considerazione del grande numero di turisti e studenti presenti sull’isola, di modificare o integrare quel testo.
Il popolo napoletano non si “rivoltò contro la monarchia” e non “invocò la repubblica”, come chiarì ampiamente Vincenzo Cuoco quando dimostrò, nel suo “Saggio storico“, che quella repubblica nacque “senza” il popolo. Lo stesso Mazzini (manoscritto, Museo del Risorgimento di Roma) sostenne una tesi del tutto opposta a quella procidana quando scrisse che “pochi giacobini aprirono le porte allo straniero francese mentre il Popolo difese eroicamente la sua Patria Napoletana”.
Lo stesso Championnet definì “eroi” i “lazzaroni” cristiani e borbonici che difesero “palmo a palmo le loro case”. È anti-storica, poi, anche la tesi secondo la quale il popolo fu “incoraggiato” dalle truppe francesi a sostenere i repubblicani. Il popolo non fu incoraggiato ma massacrato dalle truppe francesi.
Oltre ottomila i popolani Napoletani massacrati in 3 giorni all’ingresso di quelle truppe (20/22 gennaio 1799); oltre sessantamila i “meridionali” massacrati nei 5 mesi della repubblica, secondo la testimonianza del generale francese Thiebault (Memoires). Alla luce di queste fonti e di una verità storica necessaria dopo oltre due secoli, meritano rispetto i martiri del 1799 ma merita rispetto anche il popolo napoletano e si richiede, pertanto, di modificare quel pannello.
Gennaro De Crescenzo
Movimento Neoborbonico