Costruire un’ Unione Europea per le prossime generazioni, è questo il compito storico del Recovery Plane, anche a Casoria. Per essere protagonisti e non comprimari della storia di questo secolo. L’emergenza generata dalla pandemia da Covid-19 ha bloccato l’apparato produttivo, reso necessario misure d’emergenza con profonde ricadute sul piano sociale.
Le sfide che dobbiamo affrontare sono enormi. Il ruolo straordinario assegnato all’Italia nell’ambito dell’iniziativa Next Generation EU è proporzionato alle esigenze del Paese. Esse non riguardano solo le conseguenze immediate della pandemia, soprattutto i problemi e i divari strutturali che ostacolano la crescita italiana degli ultimi decenni.
Next Generation EU è la grande occasione per lo sviluppo italiano di questo decennio, che chiama il Paese a uno sforzo collettivo. Lo strumento è “il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, che può rendere l’Italia un più sostenibile e inclusiva, un’economia più avanzata e dinamica.
È la capacità di preparare il futuro, di governare le trasformazioni senza subire, utilizzare così il Recovery plane. Le statistiche evidenziano significativi ritardi nei confronti dei principali partner europei. Così come marcate disparità regionali, acuite dalla mancata definizione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali.
ll PNRR affronta questa rigidità promuovendo un’ambiziosa agenda di riforme per la Pubblica Amministrazione. L’azione di rilancio del Paese delineata dal Recovery plane, e quindi di Casoria, è guidata da obiettivi di politica e interventi connessi a tre assi strategici: “digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale” .
La digitalizzazione e l’innovazione sono decisive per migliorare radicalmente la competitività dell’economia. La qualità del lavoro e la vita delle persone per rendere l’Italia, e quindi Casoria, protagonista della competizione tecnologica globale.
La transizione ecologica sarà la base del nuovo modello economico e sociale di sviluppo su scala globale. In linea con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Per avviarla sarà necessario ridurre drasticamente le emissioni di gas clima-alteranti in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e del “Green Deal” europeo.
In secondo luogo occorre migliorare l’efficienza energetica e nell’uso delle materie prime delle filiere produttive. Dagli insediamenti civili agli edifici pubblici, la qualità dell’aria nei centri urbani e delle acque interne e marine. Solo il PNRR, attraverso un approccio integrato e orizzontale, mira al potenziamento femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere. L’accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani, al riequilibrio territoriale e allo sviluppo del Mezzogiorno.
La disuguaglianza di genere limita il potenziale contributo delle donne alla crescita economica del Paese. La sua natura trasversale richiede un’ottica e una politica multidimensionali e intersettoriali.
Digitalizzazione e innovazione, sostenibilità ambientale e inclusione sociale sono le priorità strategiche del PNRR. Si caratterizzano per il ruolo e l’importanza che le nuove generazioni assumono come attori e beneficiari di queste linee politiche.
Le componenti dedicate all’innovazione digitale e alla transizione ecologica, con il contrasto al cambiamento climatico e la tutela delle risorse naturali. Incrociano, insieme alle misure di inclusione sociale, sensibilità e bisogni, aspirazioni e competenze delle nuove generazioni italiane.
La riforma e l’innovazione nella P.A., insieme al previsto turn-over generazionale, diventano un rilevante fattore di attrazione e di opportunità per i giovani qualificati. Per Casoria, a seguito del dissesto finanziario, accanto ai finanziamenti del Recovery Plan vi dovranno essere risorse aggiuntive del bilancio dello Stato.
Particolare attenzione merita un nuovo sistema produttivo Casoriano per nuova occupazione che creerà necessariamente più sicurezza sociale. Per questo vi sono tre direzioni da seguire:
- Programmare Bene;
- Efficienza e velocità della spesa;
- Andare subito in esecuzione.
Dobbiamo avere la consapevolezza che nel Comune di Casoria, ma questo vale per la stragrande maggioranza dei comuni del mezzogiorno. La mancanza di risorse umane, dovrà impegnare la Regione, sarà necessario impegnare strutture pubbliche per affiancare le Amministrazioni locali a programmare, progettare e rendicontare gli interventi.
Ma quello che a mio avviso è necessario, a livello territoriale, è avere una visione, un’idea di Casoria, del suo futuro, dichiarando la sua “mission” con il Recovery plane .
Casoria la città nell’Italia e in Europa
Casoria è una città dotata di anima, ma priva di corpo. Una città piena di energie, ma atomizzata. Cittadini, gruppi, movimenti, associazioni pubbliche e private, esprimono vitalità, creano e costruiscono, ma operano in maniere autonoma.
Non c’è sinergia e manca una guida capace di dare un senso comune agli sforzi dei singoli. Inevitabilmente si finisce per cadere in duplicazioni e sovrapposizioni di progetti, a volte interessanti, ma alternativi.
Così si finisce per assistere a istanze corporative a conflitti, per carenza di dialogo e confronto preventivi, questo rallenta lo slancio della città ed il suo sviluppo.
Casoria deve riacquistare identità, appartenenza, speranza.
IDENTITA’
L’identità da recuperare è quella della “Sesto San Giovanni del Sud”. Capace di richiamare nuovi cittadini desiderosi di misurarsi con nuove opportunità di lavoro, con una città immersa nella cultura europea.
Ma anche di accoglie ed integrare grazie ad una catena di solidarietà attiva. Casoria deve essere una città che offre la libertà di scegliere percorsi autonomi di realizzazione, sviluppo personale, socializzazione. Non deve isolare i giovani e gli anziani.
Una città organizzata ed efficiente non la città dove l’arretratezza della macchina burocratica separano i cittadini dalle istituzioni, incapaci di fornire servizi in modo moderno ed efficace.
Casoria deve riaffermare l’importanza della tutela dei diritti dei suoi cittadini. Una premessa necessaria, per richiamare tutti al rispetto dei loro doveri. Questo non significa contrapporre egoismo a solidarietà, ma legalità a repressione.
La città infine, deve essere capace di innovare, fare tendenza, lanciare idee e sperimentare. Attrarre e di stimolare l’interesse degli osservatori, anche oltre i confini nazionali.
APPARTENZA
Chiarita l’identità da recuperare, e quindi la visione degli obiettivi verso i quali guidare la città, occorre ricreare un forte senso di appartenenza.
Appartenere significa sentirsi parte di una comunità, condividerne opportunità e problemi, partecipare alle scelte che ne segnano lo sviluppo, mettersi in gioco.
Casoria oggi non stimola affatto in tal senso. Casoria è una città focalizzata quasi esclusivamente sul suo centro, non chiede mai ai suoi cittadini di formulare idee e proposte chiamandoli così ad esprimersi.
Tutto ciò non favorisce tra i cittadini l’orgoglio di sentirsi casoriani e in quanto tali impegnarsi a rendere Casoria ogni giorno più bella, vitale e moderna.
Bisogna quindi lavorare per una città policentrica, dove zone, quartieri, rioni vivano maggiormente di vita propria: quasi tante città in una.
Occorre coinvolgere di più i cittadini, le organizzazioni, i movimenti le associazioni, chiamarli ad esprimersi sulle scelte, comunicare le ragioni e le decisioni dell’amministrazione.
Solo in tal modo Casoria potrà recuperare un’altra delle sue caratteristiche migliori di un tempo: “la capacità di integrare, accoglie e valorizzare esperienze nuove e diverse” .
SPERANZA
La speranza è quella di una migliore qualità della vita per i suoi abitanti: ” bambini, anziani, genitori, uomini, e donne” ancor prima che impiegati, imprenditori, dipendenti pubblici, commercianti, operai, artigiani o taxisti.
E’ la speranza di una città che torna a produrre valori materiali, e quindi ricchezza, e valori immateriali, e quindi cultura. Una città che:
- innova, che faccia tendenza e che sia un riferimento reale per chi ha idee e voglia di impegnarsi per realizzarle. Una città più accogliente e più bella, perché l’aspetto di una città è lo specchio dell’anima di chi ci vive e soprattutto di chi ha responsabilità di amministrarla e dirigerà.
- aperta a nuove culture ed esperienze da integrare con il tessuto e le tradizioni esistenti;
- che attragga, stimoli donando volentieri qualcosa di sé.
Il lavoro che spetta ai Casoriani, forze politiche, leader locali, provinciali e regionali, Sindaco, Consiglieri Comunali, maggioranza e opposizione, è quello di rilanciare la Città. Obiettivo che servirà a fare di Casoria un luogo dove, non solo si lavora, ma si vive bene. Una città di frontiera che guarda avanti e crea opportunità.
Si abbandonino quindi lotte intestine fondate sul nulla e peggio ancora sulle reciproche gelosie. Non è più il momento! Se Casoria dovesse perdere questa ultima occasione offerta dal Recovery plane, dal PNRR, bisogna saperlo, il suo declino sarà ancora maggiore.
di Damiano Vitagliano