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sabato, Dicembre 9, 2023

REFERENDUM: Ecco una guida

Referendum, si voterà Domenica 12 giugno 2022 dalle ore 7 alle ore 23. Cinque i quesiti, tutti di ordine giudiziario.

Ogni volta che si vota per un referendum, almeno quelli di natura tecnica e che non toccano la coscienza individuale, rappresenta un fallimento della politica. I parlamentari potevano tranquillamente evitare questo voto, proposto da Lega e Radicali. I senatori e i deputati fanno parte di organismi “legislativi“, un potere conferito dalla Costituzione nell’equilibrio tra poteri dello stato.

Gli italiani saranno quindi chiamati a votare per i cinque referendum abrogativi ex art. 75 della Costituzione, con le seguenti denominazioni:

1) INCANDIDABILITÀ

Abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi;

2) Limitazione delle misure cautelari

Abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale
;

3) Separazione delle funzioni dei magistrati

Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati;

4) Partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari

Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei Consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte
;

5) Consiglio Superiore della Magistratura

Abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura.

Dalla settimana prossima dedicheremo un articolo per ogni quesito. Un referendum di questa natura rappresenta l’ennesimo fallimento di una classe politica eletta per “legiferare“. In Italia non accade e spesso, troppo spesso i magistrati hanno approfittato delle divisioni dei partiti per essere loro stessi “legislatori“.

SCONTRO INFINITO TRA POLITICA E MAGISTRATI

Oggi, tre italiani su quattro, non crede nella giustizia al punto che non denunciano nemmeno più più i reati . la riforma della giustizia è una richiesta specifica dell’Europa che conosce bene il problema Italia. Già una volta il referendum “La giustizia giusta” ebbe il favore dei cittadini ma una vera riforma sulla divisione delle carriere, soprattutto la responsabilità dei magistrati non c’è stata.

di Redazione

Referendum, si voterà Domenica 12 giugno 2022 dalle ore 7 alle ore 23. Cinque i quesiti, tutti di ordine giudiziario.

Ogni volta che si vota per un referendum, almeno quelli di natura tecnica e che non toccano la coscienza individuale, rappresenta un fallimento della politica. I parlamentari potevano tranquillamente evitare questo voto, proposto da Lega e Radicali. I senatori e i deputati fanno parte di organismi “legislativi“, un potere conferito dalla Costituzione nell’equilibrio tra poteri dello stato.

Gli italiani saranno quindi chiamati a votare per i cinque referendum abrogativi ex art. 75 della Costituzione, con le seguenti denominazioni:

1) INCANDIDABILITÀ

Abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi;

2) Limitazione delle misure cautelari

Abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale
;

3) Separazione delle funzioni dei magistrati

Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati;

4) Partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari

Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei Consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte
;

5) Consiglio Superiore della Magistratura

Abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura.

Dalla settimana prossima dedicheremo un articolo per ogni quesito. Un referendum di questa natura rappresenta l’ennesimo fallimento di una classe politica eletta per “legiferare“. In Italia non accade e spesso, troppo spesso i magistrati hanno approfittato delle divisioni dei partiti per essere loro stessi “legislatori“.

SCONTRO INFINITO TRA POLITICA E MAGISTRATI

Oggi, tre italiani su quattro, non crede nella giustizia al punto che non denunciano nemmeno più più i reati . la riforma della giustizia è una richiesta specifica dell’Europa che conosce bene il problema Italia. Già una volta il referendum “La giustizia giusta” ebbe il favore dei cittadini ma una vera riforma sulla divisione delle carriere, soprattutto la responsabilità dei magistrati non c’è stata.

di Redazione

© Riproduzione riservata

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