In farmacia acquisti liberamente un farmaco da banco e il bugiardino ti avverte di tutti gli effetti collaterali, ma non firmi nulla.
Le finanziarie ti fanno firmare contratti di finanziamento anche se ne hai tanti e ti sei impegnato pure la nonna.
Se vado in un negozio posso comprare ciò che voglio senza che nessuno mi chieda se è un bene adeguato alle mie esigenze.
Insomma, posso acquistare ciò che voglio senza dover dichiarare o firmare migliaia di documenti in cui mi chiedono se sono stato informato sull’adeguatezza del bene.
Ma se decido di sottoscrivere una polizza, vengo inondato di carte, dovrò mettere migliaia di firme, chi me la propone rischia la galera e deve stare attento anche alle virgole.
Capisco la tutela del consumatore, ma quando si arriva all’eccesso di burocrazia e di regolamenti, si ottiene l’effetto contrario.
I consumatori vanno difesi anche dall’eccesso di scartoffie, che detto tra noi, servono solo a fare confusione e a penalizzare il corretto rapporto con i professionisti del settore.
Quando si eccede nella burocrazia, non si fa mai un buon servizio nei confronti dei consumatori e la tanto auspicata trasparenza viene annientata da cumuli di carte sortendo l’effetto contrario. Per difendere dalle vessazioni il consumatore, otteniamo il risultato che la vessazione si estenda anche all’intermediario: due piccioni con una fava, vessati entrambi.
Vincenzo Ferrante, vicepresidente nazionale Konsumer Italia