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mercoledì, Aprile 16, 2025

ROBERTO BENIGNI: Il suo sogno, il nostro sogno.

Roberto Benigni, 4 milioni e 400mila telespettatori, il 28,1% dei telespettatori, un record di ascolti per il suo “Inno all’Europa”.

Da Rayplay: “A Ventotene progettavano un’Europa di ‘giustizia sociale’ che non avrebbe lasciato indietro nessuno“. Una lezione di storia politica condita del senso della patria e dell’Italia. Il 18 aprile del 1951 nasce “La Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA)”, comincia così l’avventura della cooperazione Europea.

Il monologo di Roberto Benigni, ha affascinato 4 milioni 396mila telespettatori (28,1% di share), parlando dei sogni e le speranze, dei valori e delle prospettive, trasformate in leggenda grazie alla forza narrativa mostrata. La diretta di “Rai1“, che Benigni ha voluto chiamare, non a caso “Il Sogno”, è stata una celebrazione del Vecchio Continente.

Benigni: “L’Unione Europea è un sogno, un’emozione ed è l’unica custode della democrazia”. Così Benigni, si è presentato come ‘europeista estremista’, per esaltare un progetto, un sogno, una speranza, C’è da essere orgogliosi di essere europei. L’Europa, pur essendo il più piccolo tra i continenti della terra, ha forgiato alcuni dei pensieri più influenti della storia”. 

Ancora: L’Unione Europea è s la più grande costruzione istituzionale, sociale, politica ed economica degli ultimi 5mila anni, un progetto unico basato sull’unità e il dialogo, opposto a ogni forma di divisione. I nazionalismi hanno sempre prodotto guerre, perchè i nazionalisti odiano il mondo, ne hanno paura. Il loro motto è ‘Abbiate paura’, mentre l’Europa, con il suo “Inno alla Gioia”, canta l’inno alla libertà dalla paura”.

Dispiace, dispiace dirlo, davanti a tanta passione assistere a commenti volgari contro Benigni. Bisogna avere rispetto e deve essere reciproco. In primis per il nostro continente, che ha regalato al mondo la civiltà. Purtroppo alcuni lati sono offuscati dalle guerre e dalla violenza. A tal proposito ai tanti pacifisti o finti tali, chiederei: “Ma la guerra l’ha inventata l’occidente o comunque è esistita in ogni parte del mondo, in tutti e cinque i continenti, da sempre?”.

La risposta è semplice e l’Europa, la nostra Europa, ha regalato al mondo intero una “civiltà”, di cui si cibano tutti. Le idee politiche, il modo di vestire, di parlare, la musica, l’arte, la letteratura, la scienza e il pensiero politico. Tante invenzioni europee che, nel mondo non sono solo ammirate ma anche e soprattutto emulate. Personalmente credo che negli ultimi anni si sia concesso troppo spazio ad un’Economia di mercato e della finanza più che all’Economia del lavoro.

Si ritorni alle origini, all’unità delle risorse e soprattutto degli investimenti, in particolare in Europa. I voli pindarici non servono più. Si unisca l’Europa, non solo nella moneta ma soprattutto in alcuni cardini che contraddistinguono le grandi federazioni mondiali. Un Esercito comune è oggi una necessità senza mai immaginare un conflitto, nessuno lo vuole.

Abbiamo la possibilità di difenderci dalla Russia, di evitare di essere alleati non più vassalli degli Usa. C’è bisogno di allargare l’Europa, eliminando una cosa che davvero non porta a nulla: “Il diritto di veto”, anche di un solo stato. l’Ungheria di Victor Orban è un esempio lampante di questa anomalia e non si può credere che ventisei nazioni non decidano alcune cose per he ci sono i soliti paletti ungheresi. Così non si vada da nessuna parte e si fa il gioco delle tre potenze mondiali: Usa, Russia e Cina. Un applauso a Roberto Benigni, peccato che “altri”, non possano vantare la nostra storia e ci diverte l’idea che gli stessi hanno nella nostra Europa simpatizzanti. A poli invertiti sarebbero arrestati, ma noi no, li difendiamo, anche e solo perché viviamo in una democrazia, in altre realtà si è arrestati per i “commenti”, sui Social. Bisognerebbe inserirla meglio, speriamo si decida a farlo Roberto Benigni.

gianni bianco

Roberto Benigni, 4 milioni e 400mila telespettatori, il 28,1% dei telespettatori, un record di ascolti per il suo “Inno all’Europa”.

Da Rayplay: “A Ventotene progettavano un’Europa di ‘giustizia sociale’ che non avrebbe lasciato indietro nessuno“. Una lezione di storia politica condita del senso della patria e dell’Italia. Il 18 aprile del 1951 nasce “La Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA)”, comincia così l’avventura della cooperazione Europea.

Il monologo di Roberto Benigni, ha affascinato 4 milioni 396mila telespettatori (28,1% di share), parlando dei sogni e le speranze, dei valori e delle prospettive, trasformate in leggenda grazie alla forza narrativa mostrata. La diretta di “Rai1“, che Benigni ha voluto chiamare, non a caso “Il Sogno”, è stata una celebrazione del Vecchio Continente.

Benigni: “L’Unione Europea è un sogno, un’emozione ed è l’unica custode della democrazia”. Così Benigni, si è presentato come ‘europeista estremista’, per esaltare un progetto, un sogno, una speranza, C’è da essere orgogliosi di essere europei. L’Europa, pur essendo il più piccolo tra i continenti della terra, ha forgiato alcuni dei pensieri più influenti della storia”. 

Ancora: L’Unione Europea è s la più grande costruzione istituzionale, sociale, politica ed economica degli ultimi 5mila anni, un progetto unico basato sull’unità e il dialogo, opposto a ogni forma di divisione. I nazionalismi hanno sempre prodotto guerre, perchè i nazionalisti odiano il mondo, ne hanno paura. Il loro motto è ‘Abbiate paura’, mentre l’Europa, con il suo “Inno alla Gioia”, canta l’inno alla libertà dalla paura”.

Dispiace, dispiace dirlo, davanti a tanta passione assistere a commenti volgari contro Benigni. Bisogna avere rispetto e deve essere reciproco. In primis per il nostro continente, che ha regalato al mondo la civiltà. Purtroppo alcuni lati sono offuscati dalle guerre e dalla violenza. A tal proposito ai tanti pacifisti o finti tali, chiederei: “Ma la guerra l’ha inventata l’occidente o comunque è esistita in ogni parte del mondo, in tutti e cinque i continenti, da sempre?”.

La risposta è semplice e l’Europa, la nostra Europa, ha regalato al mondo intero una “civiltà”, di cui si cibano tutti. Le idee politiche, il modo di vestire, di parlare, la musica, l’arte, la letteratura, la scienza e il pensiero politico. Tante invenzioni europee che, nel mondo non sono solo ammirate ma anche e soprattutto emulate. Personalmente credo che negli ultimi anni si sia concesso troppo spazio ad un’Economia di mercato e della finanza più che all’Economia del lavoro.

Si ritorni alle origini, all’unità delle risorse e soprattutto degli investimenti, in particolare in Europa. I voli pindarici non servono più. Si unisca l’Europa, non solo nella moneta ma soprattutto in alcuni cardini che contraddistinguono le grandi federazioni mondiali. Un Esercito comune è oggi una necessità senza mai immaginare un conflitto, nessuno lo vuole.

Abbiamo la possibilità di difenderci dalla Russia, di evitare di essere alleati non più vassalli degli Usa. C’è bisogno di allargare l’Europa, eliminando una cosa che davvero non porta a nulla: “Il diritto di veto”, anche di un solo stato. l’Ungheria di Victor Orban è un esempio lampante di questa anomalia e non si può credere che ventisei nazioni non decidano alcune cose per he ci sono i soliti paletti ungheresi. Così non si vada da nessuna parte e si fa il gioco delle tre potenze mondiali: Usa, Russia e Cina. Un applauso a Roberto Benigni, peccato che “altri”, non possano vantare la nostra storia e ci diverte l’idea che gli stessi hanno nella nostra Europa simpatizzanti. A poli invertiti sarebbero arrestati, ma noi no, li difendiamo, anche e solo perché viviamo in una democrazia, in altre realtà si è arrestati per i “commenti”, sui Social. Bisognerebbe inserirla meglio, speriamo si decida a farlo Roberto Benigni.

gianni bianco

© Riproduzione riservata

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