Reti: 19′ pt Osimhen; 36′ st Elmas (rig.).
In questo momento l’unica soluzione per uscirne definitivamente è fare punti, al di là del fioretto e del bel gioco.
Il Napoli era chiamato al banco di prova nella sera meno indicata, in un campo che si apprestava a rimembrare le gesta di due suoi beniamini, scomparsi prematuramente. Due uomini che hanno donato al popolo blucerchiato e non solo a loro, momenti di vera intensa poesia calcistica, Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli. Capitani coraggiosi di un calcio che ora sembra solo un lontano ricordo.
Nella giornata meno indicata quindi la pattuglia di Spalletti ha dimostrato tutto la sua consistenza. Il Napoli, sfidando il nobile sentimento degli avversari, reduci tra l’altro da una vittoria in trasferta. I sampdoriani, memori delle gesta di Skriniar e Barella, hanno esso la partita sotto il profilo fisico, al limite della correttezza.
Stavolta però non c’era un arbitro permissivo che consentiva randellate e la gara si è messa subito nel giusto solco. Nonostante una partita cominciata male come una sorta di malaugurio, per l’ennesimo rigore sbagliato, dopo la sconfitta di San Siro e un penalty mancato a appena 4 minuti dall’inizio gara.
L’incontro poteva davvero mettersi male dal punto di vista mentale se la squadra non fosse formata da gente che ha il carattere che serve in circostanze simili. Una vittoria notevole nel momento in cui gli avversari diretti perdono punti importanti. Una reazione immediata al primo step negativo, proprio quel che serviva all’ambiente, anche se i problemi sono tanti ancora per il Napoli.
La squadra non ha ancora quei ritmi che l’hanno contraddistinta nella prima metà del campionato, manca quella penetrazione centrale che tanto ha fatto male alle difese avversarie. Latita purtroppo ancora quella concretezza che in passato ha schiantato squadre come il Liverpool e l’Ayax.
Oggi c’è poca brillantezza in calciatori cardine come Zampo Anguissa e Kvara, che assieme a Osimhen e Lobotka sono stati i leader del Napoli stellare che abbiamo avuto la gioia di godere nello scorcio spicchio di campionato.
Tirare oltre trenta volte verso la porta avversaria per poi chiudere la gara grazie a un rigore, finalmente ben eseguito da Elif Elmas la dice lunga sulla lucidità di esecuzione degli avanti del Napoli. Gli attaccanti azzurri continuano a trasmettere l’idea di quei cannoni dalle polveri bagnate. Verranno tempi migliori.
In questo momento l’unica soluzione per uscirne definitivamente è fare punti, al di là del fioretto e del bel gioco, questo è il momento di “mettere fieno in cascina”, per arrivare al “giro di boa” a 50 punti. Un traguardo che potrebbe essere tra le altre cose un buon deterrente agli occhi degli avversari, vincere e convincere per ora è la soluzione migliore.
Due parole per Alessandro Zanoli, cui sono molto affezionato,. Dalla sua prima apparizione, in quel di Dimaro, Zanoli, quella corsa lunga, la sua sfrontatezza, mi colpirono subito, vederlo come avversario è stato abbastanza bizzarro, ma è la dura legge del calcio. Cosa altro possiamo dire: “Dai ragazzino corri possente, giocale tutte e torna più forte di prima!”
Il prossimo incontro, quello con la Juventus, sarà fondamentale. Importante non tanto per la definizione della stagione, mancano ancora troppe partite ma avendo a disposizione due risultati su tre, senza il fiato addosso delle dirette concorrenti, potrebbe essere davvero una prima svolta per la stagione azzurra.
Di Fiore Marro