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lunedì, Settembre 16, 2024

SERGIO MATTARELLA: 25 aprile, conquista con le armi.

Sergio Mattarella, il nostro presidente, rimprovera coloro che oggi manifestano disinteresse nel difendere l'Ucraina.

Sergio Mattarella, il nostro presidente, rimprovera coloro che oggi manifestano disinteresse nel difendere l’Ucraina.

NEUTRALISMO E PACIFISMO

La festa del 25 aprile ci ricorda una nazione in armi, l’Italia, che affermò il proprio diritto alla pace dopo la guerra voluta dal regime fascista. Non usa mezzi termini il Presidente per smontare la facile retorica del “neutralismo“,di facciata o il “pacifismo”, comodo di chi non vuole scegliere. La nostra fu un’esperienza terribile e alcuni sembra abbiano voluto dimenticare.

Soldato dell’esercito ucraino

I VALORI DEL 25 APRILE

Il disinteresse per le sorti e la libertà di un popolo messi da parte, eppure si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni una convivenza pacifica tra i popoli. Sergio Mattarella ha espresso le sue perplessità incontrando le associazioni combattenti al Quirinale: “Dal nostro 25 aprile, nella ricorrenza della data che mise fine alle ostilità sul territorio italiano, viene un appello alla pace. Alla pace non ad arrendersi di fronte alla prepotenza”.

IL PERCORSO SEGNATO DAL PRESIDENTE


Ancora il Presidente: “In queste settimane abbiamo assistito con profondo senso di angoscia a scene di violenza su civili, anziani donne e bambini, all’uso di armi che devastano senza discrimine, senza alcuna pietà. L’attacco violento della Federazione Russa al popolo ucraino non ha giustificazione alcuna. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo. La solidarietà Ucraina sia ferma, servono sacrifici”.

LA SCELTA CHE COMPORTA SACRIFICI

Infine: “L’incendio appiccato alle regole della comunità internazionale è devastante, destinato a propagare i suoi effetti se non si riesce a fermare subito, scongiurando il pericolo del moltiplicarsi, dalla stessa parte, di avventure belliche di cui sarebbe difficile contenere i confini. La solidarietà, che va praticata nei confronti dell’Ucraina, deve essere ferma e coesa. Questa scelta comporterá, probabilmente, alcuni sacrifici. Gli stessi avrebbero una portata di gran lunga inferiore rispetto a quelli che potremmo subire se quella deriva di aggressività bellica non venisse fermata subito“.

L’ANPI CON MATTARELLA

Albertine Soriani, vicepresidente dell’Anpi dichiara: “Sono assolutamente in sintonia con le parole del presidente Mattarella. La sua è una profondissima riflessione che condivido. Per questo sostengo che vada riconosciuta la Resistenza ucraina”. Credo entrambi abbiamo ragione e la rissa mediatica scatenata in TV, dai giornali e sui Social debba finire. Sergio Mattarella è un Presidente voluto da tutti e difficilmente gli avvoltoi mediatici potranno attaccarlo.

PUTIN FERMI LA GUERRA

In fin dei conti esprime un’idea che in tanti, amanti della pace, abbiamo espresso da due mesi: “non c’è motivo perché in popolo aggredisca un’altro popolo o addirittura dichiaro di voler ricomporre vecchie geografie attraverso la Guerra. Putin e la Russia, drogata da una comunicazione di regime devono fermarsi e discutere la pace”. Tocca a chi ha invaso fare il primo passo, altrimenti l’opinione del mondo occidentale sarà sempre a favore del sostegno all’Ucraina oggi, domani chissà.

di gianni bianco

Sergio Mattarella, il nostro presidente, rimprovera coloro che oggi manifestano disinteresse nel difendere l’Ucraina.

NEUTRALISMO E PACIFISMO

La festa del 25 aprile ci ricorda una nazione in armi, l’Italia, che affermò il proprio diritto alla pace dopo la guerra voluta dal regime fascista. Non usa mezzi termini il Presidente per smontare la facile retorica del “neutralismo“,di facciata o il “pacifismo”, comodo di chi non vuole scegliere. La nostra fu un’esperienza terribile e alcuni sembra abbiano voluto dimenticare.

Soldato dell’esercito ucraino

I VALORI DEL 25 APRILE

Il disinteresse per le sorti e la libertà di un popolo messi da parte, eppure si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni una convivenza pacifica tra i popoli. Sergio Mattarella ha espresso le sue perplessità incontrando le associazioni combattenti al Quirinale: “Dal nostro 25 aprile, nella ricorrenza della data che mise fine alle ostilità sul territorio italiano, viene un appello alla pace. Alla pace non ad arrendersi di fronte alla prepotenza”.

IL PERCORSO SEGNATO DAL PRESIDENTE


Ancora il Presidente: “In queste settimane abbiamo assistito con profondo senso di angoscia a scene di violenza su civili, anziani donne e bambini, all’uso di armi che devastano senza discrimine, senza alcuna pietà. L’attacco violento della Federazione Russa al popolo ucraino non ha giustificazione alcuna. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo. La solidarietà Ucraina sia ferma, servono sacrifici”.

LA SCELTA CHE COMPORTA SACRIFICI

Infine: “L’incendio appiccato alle regole della comunità internazionale è devastante, destinato a propagare i suoi effetti se non si riesce a fermare subito, scongiurando il pericolo del moltiplicarsi, dalla stessa parte, di avventure belliche di cui sarebbe difficile contenere i confini. La solidarietà, che va praticata nei confronti dell’Ucraina, deve essere ferma e coesa. Questa scelta comporterá, probabilmente, alcuni sacrifici. Gli stessi avrebbero una portata di gran lunga inferiore rispetto a quelli che potremmo subire se quella deriva di aggressività bellica non venisse fermata subito“.

L’ANPI CON MATTARELLA

Albertine Soriani, vicepresidente dell’Anpi dichiara: “Sono assolutamente in sintonia con le parole del presidente Mattarella. La sua è una profondissima riflessione che condivido. Per questo sostengo che vada riconosciuta la Resistenza ucraina”. Credo entrambi abbiamo ragione e la rissa mediatica scatenata in TV, dai giornali e sui Social debba finire. Sergio Mattarella è un Presidente voluto da tutti e difficilmente gli avvoltoi mediatici potranno attaccarlo.

PUTIN FERMI LA GUERRA

In fin dei conti esprime un’idea che in tanti, amanti della pace, abbiamo espresso da due mesi: “non c’è motivo perché in popolo aggredisca un’altro popolo o addirittura dichiaro di voler ricomporre vecchie geografie attraverso la Guerra. Putin e la Russia, drogata da una comunicazione di regime devono fermarsi e discutere la pace”. Tocca a chi ha invaso fare il primo passo, altrimenti l’opinione del mondo occidentale sarà sempre a favore del sostegno all’Ucraina oggi, domani chissà.

di gianni bianco

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