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lunedì, Settembre 9, 2024

SUPERBONUS 110%: Triplicati i costi, tre miliardi di truffe”

Superbonus 110%, Mario Draghi nel suo intervento ieri al Parlamento Europeo esprime dubbi sulla sua validità.

L’INTERVENTO AL PARLAMENTO EUROPEO

Il nostro governo è nato come governo ecologico, abbiamo fatto del clima e della transizione digitale i pilastri più importanti ma non siamo d’accordo sul Superbonus del 110% e la validità di questo provvedimento. Il costo di efficientamento è più che triplicato, perché toglie la trattativa sul prezzo. Il nostro ministro dell’Ambiente è stato straordinario, ha proposto provvedimenti straordinari, le cose vanno avanti in Parlamento”.

Mario Draghi non è la prima volta che interviene sull’argomento. In un recente passato aveva parlato del “Superbonus”, anticipato correttivi in arrivo. Nello stesso intervento un messaggio alle forze politiche che avevano invocato un intervento per risolvere il problema della cessione dei crediti fiscali. Il presidente del Consiglio in una conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri:

 “Quelli che oggi più tuonano sul Superbonus, che dicono che queste frodi non contano, che bisogna andare avanti lo stesso… beh, questi sono alcuni di quelli che hanno scritto la legge. Si è costruito un sistema che prevedeva pochissimi controlli. Se siamo in questa situazione è perché si è costruito un sistema che prevedeva pochissimi controlli. E se il Superbonus oggi rallenta è per i sequestri deliberati dalla magistratura per questioni fraudolente per 2.3 miliardi. Ma naturalmente le somme oggetto di indagine sono molto, molto più alte”.

Senza fare riferimento a nessuno in particolare, anche se negli ultimi giorni era stato soprattutto il M5s a chiedere un cambio di rotta. Il Ministro dell’Economia  Franco dichiarò: “Evitiamo ulteriori truffe, tra le più grandi mai viste“, lo stesso Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate valuta frodi per 4,4 miliardi di euro sui crediti di imposta” . Quello che però in tanti non si chiedono: “Chi paga le frodi?”.

Le frodi le pagano i pensionati, i dipendenti pubblici e privati, coloro che hanno una partita Iva, perché non c’è più nessuno che tratti sui prezzi o chieda più preventivi per risparmiare. L’incentivo si è trasformato in una lista pagata dallo Stato a quel punto scattano le frodi, di sicuro non tutti ma se si arrivano a tre miliardi di euro, la cosa è devastante. Tutti noi, compresi i più poveri, paghiamo la ristrutturazione de appartamenti e villette di proprietari di casa.

Questo determina un ulteriore debito pubblico e una degenerazione del mercato come in tanti denunciano e le tante inchieste in corso. La reazione del M5s era nell’aria, alcune dichiarazioni contro l’inceneritore di Roma, da parte di Conte, hanno il chiaro sapore di una ritorsione. Oggi l’ex primo ministro dei governi giallo-verde e giallo-rosso, si è scoperto ambientalista. Avviene la stessa cosa con il passo indietro di Conte sulla guerra e l’eventualità di armare l’esercito ucraino.

C’è da precisare che durante il suo governo Conte, primo e bis, la vendita di armi all’estero raggiunse cifre da record, otto miliardi di euro. Forse, l’ex primo ministro pentastellato, credeva fossero armi da competizioni sportive, invece no. Erano le stesse armi di oggi, di altissima qualità, che si vendono nei cinque continenti e uccidono in ogni parti del mondo, oggi come ieri, ma tutto questo Conte non lo sa.

di gianni bianco

Superbonus 110%, Mario Draghi nel suo intervento ieri al Parlamento Europeo esprime dubbi sulla sua validità.

L’INTERVENTO AL PARLAMENTO EUROPEO

Il nostro governo è nato come governo ecologico, abbiamo fatto del clima e della transizione digitale i pilastri più importanti ma non siamo d’accordo sul Superbonus del 110% e la validità di questo provvedimento. Il costo di efficientamento è più che triplicato, perché toglie la trattativa sul prezzo. Il nostro ministro dell’Ambiente è stato straordinario, ha proposto provvedimenti straordinari, le cose vanno avanti in Parlamento”.

Mario Draghi non è la prima volta che interviene sull’argomento. In un recente passato aveva parlato del “Superbonus”, anticipato correttivi in arrivo. Nello stesso intervento un messaggio alle forze politiche che avevano invocato un intervento per risolvere il problema della cessione dei crediti fiscali. Il presidente del Consiglio in una conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri:

 “Quelli che oggi più tuonano sul Superbonus, che dicono che queste frodi non contano, che bisogna andare avanti lo stesso… beh, questi sono alcuni di quelli che hanno scritto la legge. Si è costruito un sistema che prevedeva pochissimi controlli. Se siamo in questa situazione è perché si è costruito un sistema che prevedeva pochissimi controlli. E se il Superbonus oggi rallenta è per i sequestri deliberati dalla magistratura per questioni fraudolente per 2.3 miliardi. Ma naturalmente le somme oggetto di indagine sono molto, molto più alte”.

Senza fare riferimento a nessuno in particolare, anche se negli ultimi giorni era stato soprattutto il M5s a chiedere un cambio di rotta. Il Ministro dell’Economia  Franco dichiarò: “Evitiamo ulteriori truffe, tra le più grandi mai viste“, lo stesso Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate valuta frodi per 4,4 miliardi di euro sui crediti di imposta” . Quello che però in tanti non si chiedono: “Chi paga le frodi?”.

Le frodi le pagano i pensionati, i dipendenti pubblici e privati, coloro che hanno una partita Iva, perché non c’è più nessuno che tratti sui prezzi o chieda più preventivi per risparmiare. L’incentivo si è trasformato in una lista pagata dallo Stato a quel punto scattano le frodi, di sicuro non tutti ma se si arrivano a tre miliardi di euro, la cosa è devastante. Tutti noi, compresi i più poveri, paghiamo la ristrutturazione de appartamenti e villette di proprietari di casa.

Questo determina un ulteriore debito pubblico e una degenerazione del mercato come in tanti denunciano e le tante inchieste in corso. La reazione del M5s era nell’aria, alcune dichiarazioni contro l’inceneritore di Roma, da parte di Conte, hanno il chiaro sapore di una ritorsione. Oggi l’ex primo ministro dei governi giallo-verde e giallo-rosso, si è scoperto ambientalista. Avviene la stessa cosa con il passo indietro di Conte sulla guerra e l’eventualità di armare l’esercito ucraino.

C’è da precisare che durante il suo governo Conte, primo e bis, la vendita di armi all’estero raggiunse cifre da record, otto miliardi di euro. Forse, l’ex primo ministro pentastellato, credeva fossero armi da competizioni sportive, invece no. Erano le stesse armi di oggi, di altissima qualità, che si vendono nei cinque continenti e uccidono in ogni parti del mondo, oggi come ieri, ma tutto questo Conte non lo sa.

di gianni bianco

© Riproduzione riservata

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