Tamponi a pagamento a prezzi ridotti nelle farmacie e nelle strutture sanitarie fino al 31 marzo 2022. Il nuovo Decreto-legge hai prolungato la durata della misura prevista precedentemente, già prorogata al 31 dicembre 2021. Il Decreto prevede un prezzo ridotto per i tamponi in farmacia a una specifica platea di cittadini. Le Farmacie erano state sollecitate dal governo ad adottare per i tamponi rapidi i prezzi dei indicati dal Commissario straordinario e associazioni di categoria delle farmacie, d’intesa con il Ministero della Salute.
Gli accordi prevedono oggi due fasce di prezzo, una per i ragazzi da 12 a 18 anni e una per chi ha più di 18 anni. In particolare, presso le strutture sanitarie e le farmacie aderenti, il prezzo di un test antigenico rapido valido per ottenere il Green Pass sarà di: otto euro per i minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni; di quindici euro per gli over 18. Il nuovo Decreto prevede inoltre che il tampone sia gratuito per chi non può essere vaccinato.
Si legge nel comunicato stampa sul sito istituzionale della struttura commissariale che “I citati 15 Euro comprendono – oltre la prestazione professionale legata alla somministrazione e al rilascio della certificazione digitale – i costi di approvvigionamento dei test antigenici rapidi, del materiale di consumo, degli oneri logistici e ogni altro onere accessorio.” Come già anticipato, il protocollo per i tamponi a prezzi calmierati non riguarda solo le farmacie ma anche le strutture sanitarie private.
Le stesse, autorizzate o accreditate con il servizio sanitario nazionale e autorizzate dalle Regioni/Province autonome. Con il nuovo Decreto tutte le farmacie autorizzate a fare i tamponi dovranno aderire al protocollo, mentre l’adesione delle strutture sanitarie rimane su base volontaria. Le farmacie che non adotteranno i prezzi calmierati rischiano multe da 1.000 a 10mila euro e la chiusura dell’attività fino a 5 giorni.
Inoltre “Il Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 definisce, d’intesa con il Ministro della salute, un protocollo d’intesa con le farmacie e con le altre strutture sanitarie al fine di assicurare fino al 30 settembre 2021 la somministrazione di test antigenici rapidi per la rilevazione di antigene SARSCoV-2, a prezzi contenuti.”.
Intanto tra: mascherine; amuchina; tamponi a pagamento; medicinali in caso di contagio, siamo già a cinquecento euro di media a famiglia. Se a questo si aggiungono: aumenti di Luce; gas; gas-carburanti, dobbiamo dire che le cose si mettono davvero male. Dai circuiti comunicativi si enfatizza una misura come la diminuzione dell’Irpef in busta paga. Saranno poche decine di euro al mese che non servono a compensare i disagi economici causati da questa emergenza infinita. Soprattutto ci viene in mente il nostro Totò e la sua celeberrima frase: “E io pago”.
di Tiziana Daniele