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lunedì, Settembre 16, 2024

TRA TRENT’ANNI: La questione meridionale sarà risolta.

In oltre 150 anni i governi monarchici e repubblicani, di sinistra, di centro o di destra, con politici ministri e premier di turno spesso anche meridionali, non hanno saputo fare altro e, dopo le false promesse di rito, hanno saputo solo indicare ai nostri giovani navi, aerei o treni.

Tra trent’anni sarà risolta la questione meridionale, non perché la risolveranno ma perché non ci saranno più i meridionali.

Quella che ogni tanto lanciamo come una provocazione non è più una provocazione ma è la verità, come attestano i nuovi dati Istat ripresi dal Mattino (27/11/21). Nei prossimi 30 anni, con i trend attuali, per la bassa natalità e le nuove emigrazioni, il Sud perderà 3 milioni e mezzo di abitanti (il triplo del Nord, 7 milioni circa in 50 anni).

Oltre alla mancanza di fiducia nel futuro e alle nascite decrescenti, si tratta in sostanza di una diaspora ininterrotta che dura da oltre un secolo e mezzo. Dal 1870 in poi sono stati oltre 20 milioni i meridionali partiti e negli ultimi anni centinaia di migliaia di giovani (in gran parte diplomati e laureati) hanno lasciato il Sud.

In oltre 150 anni i governi monarchici e repubblicani, di sinistra, di centro o di destra, con politici ministri e premier di turno spesso anche meridionali, non hanno saputo fare altro e, dopo le false promesse di rito, hanno saputo solo indicare ai nostri giovani navi, aerei o treni.

Per questo la storia è importante: è importante per capire come nasce e come non si risolve la questione meridionale e come, per risolverla, la strada è lunga e complessa e può solo passare per nuove e vere classi dirigenti e per scelte politiche ed economiche diverse.

Gennaro De Crescenzo

Presidente
Movimento Neoborbonico



Tra trent’anni sarà risolta la questione meridionale, non perché la risolveranno ma perché non ci saranno più i meridionali.

Quella che ogni tanto lanciamo come una provocazione non è più una provocazione ma è la verità, come attestano i nuovi dati Istat ripresi dal Mattino (27/11/21). Nei prossimi 30 anni, con i trend attuali, per la bassa natalità e le nuove emigrazioni, il Sud perderà 3 milioni e mezzo di abitanti (il triplo del Nord, 7 milioni circa in 50 anni).

Oltre alla mancanza di fiducia nel futuro e alle nascite decrescenti, si tratta in sostanza di una diaspora ininterrotta che dura da oltre un secolo e mezzo. Dal 1870 in poi sono stati oltre 20 milioni i meridionali partiti e negli ultimi anni centinaia di migliaia di giovani (in gran parte diplomati e laureati) hanno lasciato il Sud.

In oltre 150 anni i governi monarchici e repubblicani, di sinistra, di centro o di destra, con politici ministri e premier di turno spesso anche meridionali, non hanno saputo fare altro e, dopo le false promesse di rito, hanno saputo solo indicare ai nostri giovani navi, aerei o treni.

Per questo la storia è importante: è importante per capire come nasce e come non si risolve la questione meridionale e come, per risolverla, la strada è lunga e complessa e può solo passare per nuove e vere classi dirigenti e per scelte politiche ed economiche diverse.

Gennaro De Crescenzo

Presidente
Movimento Neoborbonico



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