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lunedì, Dicembre 9, 2024

Uccide due bambini e un anziano, poi il suicidio.

La foto di due genitori che si abbracciano dopo che i loro due figli erano stati uccisi da un folle ad Ardea, cittadina sul litorale romano, è quello che non avremmo mai voluto vedere.

La foto di due genitori che si abbracciano dopo una tragedia, un folle uccide i loro due figli ad Ardea, cittadina sul litorale romano. La foto di due genitori che si abbracciano dopo una tragedia, un folle uccide i loro due figli ad Ardea, cittadina sul litorale romano. Una scena di dolore che non avremmo mai voluto vedere. Insieme ai de bambini un pensionato di settantaquattro anni, Salvatore Ranieri, uscito per un giro in bici dalla sua casa al mare.


David e Daniel, cinque e dieci anni il più grande a scuola era bravissimo: “… aveva tutti nove e dieci....”. Daniele era un gran tifoso della Lazio, da poco aveva sostenuto un provino con la squadra del cuore per giocare da portiere nei giovanissimi.


Andrea Pagnani, l’assassino, laureato in ingegneria informatica era stato sottoposto a un T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio) per aver aggredito la madre di recente. Da tempo non usciva di casa, di sicuro, anche se non confermato, aveva problemi mentali.

Come si può spiegare altrimenti la lucida premeditazione nell’uscire di casa armato e uccide due bambini che giocavano in un campetto e un uomo in bici? Domenico Fusinato il padre dei due bambini era agli arresti domiciliari per reati di droga.

La famiglia dei bambini abitava in una villa vicino al luogo in cui è accaduto il pluriomicidio. Il padre è accorso subito ma nulla ha potuto, i figli erano stati colpiti al petto e al collo, sono morti tenendo la sua mano. Mentre accadeva la tragedia il Pagnani sparava alla testa a Salvatore Ranieri.

Un altro uomo è vivo per miracolo perché, mentre buttava la spazzatura, si è accorto del folle ed è fuggito, troppo distante per esser colpito. Dopo la strage Andrea Pagnani si è chiuso in casa e a nulla sono valse le parole dei vicini che gli chiedevano di uscire e arrendersi alle forze dell’ordine.


Sono stati i carabinieri ad entrare in casa e, dopo un breve conflitto, hanno trovato l’assassino morto in camera da letto, si era suicidato. I vicini raccontano che il Pagnani esibiva la pistola ogni volta che accadeva una discussione o se c’era qualcuno che lo infastidiva.

Forse la cosa più grave è che anche dopo questi atteggiamenti, nessuno ha sporto denuncia. La pistola e questa cosa solleverà più di un dubbio da parte degli inquirenti, era del padre del Pagnani, un’ex guardia giurata morto da un anno.

Come mai la pistola era ancora in casa e soprattutto in presenza di un uomo instabile mentalmente, come dimostra l’aggressione alla madre? Ad arricchire questa storia di mistero, l’appartenenza del padre dei bambini al clan Triassi, avversari degli Spada, non clan del litorale romano.


Sembra però, dalle dichiarazioni degli inquirenti, che questo elemento non c’entri nulla con l’accaduto. Una storia di ordinaria follia, una serie di eventi e casualità che lasciano a terra quattro vittime, un pensionato, due bambini, l’omicida.

Una brutta storia cominciata alle 11,00 sul litorale romano ad Ardea, in una calda domenica di giugno. Un mese che doveva essere di libertà dal covid-19 e che per una madre sarà ricordato per la morte dei due suoi figli. Due angeli che si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato.


di Luigi Eucalipto

La foto di due genitori che si abbracciano dopo una tragedia, un folle uccide i loro due figli ad Ardea, cittadina sul litorale romano. La foto di due genitori che si abbracciano dopo una tragedia, un folle uccide i loro due figli ad Ardea, cittadina sul litorale romano. Una scena di dolore che non avremmo mai voluto vedere. Insieme ai de bambini un pensionato di settantaquattro anni, Salvatore Ranieri, uscito per un giro in bici dalla sua casa al mare.


David e Daniel, cinque e dieci anni il più grande a scuola era bravissimo: “… aveva tutti nove e dieci....”. Daniele era un gran tifoso della Lazio, da poco aveva sostenuto un provino con la squadra del cuore per giocare da portiere nei giovanissimi.


Andrea Pagnani, l’assassino, laureato in ingegneria informatica era stato sottoposto a un T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio) per aver aggredito la madre di recente. Da tempo non usciva di casa, di sicuro, anche se non confermato, aveva problemi mentali.

Come si può spiegare altrimenti la lucida premeditazione nell’uscire di casa armato e uccide due bambini che giocavano in un campetto e un uomo in bici? Domenico Fusinato il padre dei due bambini era agli arresti domiciliari per reati di droga.

La famiglia dei bambini abitava in una villa vicino al luogo in cui è accaduto il pluriomicidio. Il padre è accorso subito ma nulla ha potuto, i figli erano stati colpiti al petto e al collo, sono morti tenendo la sua mano. Mentre accadeva la tragedia il Pagnani sparava alla testa a Salvatore Ranieri.

Un altro uomo è vivo per miracolo perché, mentre buttava la spazzatura, si è accorto del folle ed è fuggito, troppo distante per esser colpito. Dopo la strage Andrea Pagnani si è chiuso in casa e a nulla sono valse le parole dei vicini che gli chiedevano di uscire e arrendersi alle forze dell’ordine.


Sono stati i carabinieri ad entrare in casa e, dopo un breve conflitto, hanno trovato l’assassino morto in camera da letto, si era suicidato. I vicini raccontano che il Pagnani esibiva la pistola ogni volta che accadeva una discussione o se c’era qualcuno che lo infastidiva.

Forse la cosa più grave è che anche dopo questi atteggiamenti, nessuno ha sporto denuncia. La pistola e questa cosa solleverà più di un dubbio da parte degli inquirenti, era del padre del Pagnani, un’ex guardia giurata morto da un anno.

Come mai la pistola era ancora in casa e soprattutto in presenza di un uomo instabile mentalmente, come dimostra l’aggressione alla madre? Ad arricchire questa storia di mistero, l’appartenenza del padre dei bambini al clan Triassi, avversari degli Spada, non clan del litorale romano.


Sembra però, dalle dichiarazioni degli inquirenti, che questo elemento non c’entri nulla con l’accaduto. Una storia di ordinaria follia, una serie di eventi e casualità che lasciano a terra quattro vittime, un pensionato, due bambini, l’omicida.

Una brutta storia cominciata alle 11,00 sul litorale romano ad Ardea, in una calda domenica di giugno. Un mese che doveva essere di libertà dal covid-19 e che per una madre sarà ricordato per la morte dei due suoi figli. Due angeli che si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato.


di Luigi Eucalipto

© Riproduzione riservata

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